di Antonella Amodio
Il borgo antico di Villa Saletta, in provincia di Pisa, ospita l’azienda Villa Saletta, con oltre 1.200 ettari tra boschi, uliveti, vigneti e coltivazioni varie, con annesso casolari per l’ospitalità. Di proprietà della famiglia inglese Hands, attiva nel mondo della finanza e dell’hotellerie di lusso, che ha messo radici proprio in quell’angolo della Toscana per la produzione del vino, affidandone dal 2015 la direzione tecnica per la produzione di olio e vino, nonché grani, erbe aromatiche, frutta e ortaggi all’agronomo ed enologo David Landini, toscano di origine.
Gli ettari vitati attualmente sono 50, di cui 18 in produzione, che arrivano fino a 200 metri s.l.m. con l’allevamento di uve sangiovese, merlot, cabernet sauvignon, cabernet franc.
La filosofia produttiva di Villa Saletta sposa l’innovazione come atto d’amore verso la tradizione, preservando la biodiversità che caratterizza il luogo, con un occhio attento a quelli che sono gli elementi naturali del terreno, puntando in primo luogo a conservare, per quanto riguarda le uve, la classica varietà toscana del sangiovese che – dopo lunghe sperimentazioni – Villa Saletta ha deciso di integrare anche con alcune varietà internazionali, perfettamente in armonia con il suo terroir, visti i risultati produttivi.
Vini altamente espressivi, che racchiudono nel sorso ciò che sono le produzioni enologiche di eccellenza del nostro paese, raccontando attraverso il sorso lo stile italiano amato nel mondo.
Vinificazioni in atmosfera ridotta, utilizzo di barrique e tonneau in rovere francese per fermentazione integrale, ma anche acciaio, sono le tecniche che l’enologo David Landini impegna per ottenere vini di grande pulizia olfattiva, di rigore assoluto e di spessore gustativo, dove la freschezza e la verticalità si esprimono al massimo.
Tutto ciò è emerso durante la cena degustazione organizzata al Ristorante Veritas di Napoli, dove i vini di Villa Saletta sono presentati da Luciano Pignataro e David Landini e accostati alla cucina mediterranea dello chef Carlo Spina, iniziando l’aperitivo con il Villa Saletta Rosé 2020, ultima annata in commercio, per proseguire con il Chianti Superiore 2016, accostato all’ Osaka-Roma-manzo tataki speziato, crema carbonara, caviale di fagiolini, salsa ponzi all’aceto balsamico. A seguire il Chiave di Saletta 2016 con gli Spaghetti al brodetto di pesce alla curcuma, soffritto di ricciola e polvere di aglio nero, e per finire il supertuscan Saletta Riccardi 980 AD 2016.
Villa Saletta Rosè 2020
Blend di Sangiovese, Merlot, Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon. Solo Acciaio. Rosa cerasuolo scarico, luminoso. Olfatto di ribes rosso, melagrana e salvia. Il sorso fresco e salino rimane armonico e persistente.
Chianti Superiore 2016
Sangiovese con un piccolo saldo di altre uve. Rosso rubino trasparente. Matura 50% in barriques di due anni e 50% in botti di rovere di Slavonia. Rosso rubino trasparente. Elegante nelle note di mammola, prugna, pepe nero e arancia rossa, mentre al gusto palesa un tannino integrato, una sostenuta sapidità e tanta freschezza. Un vino di grande equilibrio e dal sorso incalzante.
Chiave di Saletta 2016
50% Sangiovese, 20% Cabernet Sauvignon, 20% Cabernet Franc e 10% Merlot. Matura 14 mesi in barrique di rovere francese, in parte nuove e in parte di secondo e terzo passaggio. Rubino trasparente. Olfatto giocato su note balsamiche e speziate, in seconda battuta emergono tabacco biondo e china. In bocca è morbido, tannini setosi e raffinati, con una chiusura lunga e persistente.
Saletta Riccardi 980 AD 2016
100% Cabernet franc impiantato su terreni composti da marne argillose bluastre. Matura 24 mesi in tonneaux nuovi di rovere francese. Ricco e articolato all’olfatto: mirto, sottobosco, liquirizia, felce e scorza di arancia. Sorso ampio, tannini rotondi e note salmastre che aggiungono fascino. Il lungo finale regala nuance di the nero. Mostra gioventù e complessità. Solo in magnum.
Fattoria Villa Saletta – Palaia (PI) – loc. Montanelli – via Fermi 14 Tel. 0587628121
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