di Antonio Prinzo
Ristorante Villa Marchesa .Avevo letto di questo ristorante ad agosto, sempre qui, sempre su questo blog dove arriva la sincera passione di chi ama la buona cucina, le tradizioni e l’amore per le nostre terre.
Arriva l’inverno e la voglia di provare Villa Marchesa e magari di scriverne. Perché le emozioni si devono trasmettere e condividere.
Daniela e Cristian, la coppia che si occupa della cucina, rappresentano la nuova generazione cilentana, quella che fa vera e propria resistenza culturale allo spopolamento e alla disaffezione, e dimostrano che sì, si può fare.
E quindi il Cilento, la Dieta Mediterranea, la ricerca della materia prima, il parlare con passione del cibo, la voglia anche di sperimentare, con prudenza e mano leggera.
Ecco il cacioricotta che arriva a tavola bianco come neve, arriva in modo spontaneo, senza richiesta. Può sembrare banale, ma spesso si deve combattere con il ristoratore perché faccia il suo ingresso a tavola.
Questo è il pane, straordinario, da tre farine: carosella, saragolla e risciola. Cristian che si occupa del pane e della pizza che qui chiamano “L’Ammaccata”, che presto molto presto andrò a provare, mi racconta la cura con cui fa la panificazione. Fa il pane come una volta, ma non è nostalgia. E’ solo tradizione solida, sicura, è ridare al pane, altro elemento spesso bistrattato, il posto che merita.
Tra i tanti antipasti provati, uno in particolare mi colpisce, perché non te lo aspetti. Un caprino stagionato 24 mesi, prodotto come fosse un parmigiano. Un piccolo miracolo da un piccolo produttore del Cilento interno, ne riparleremo.
Arrivati al primo piatto, mi scappa la lacrima, perché il fusillo per un cilentano è memoria, storia personale, è la nonna, la mamma, la zia. E tu lo cerchi, ci speri, e qui lo trovi. E’ perfetto, vero, resistente, con un ragù di carne che si potrebbe usare anche per risvegliarsi da uno svenimento. Con la cotenna morbidissima e la carne giusta. Forse inutile persino descriverlo, solo da provare.
E poi questo cavatiello in rosa, fatto con barbabietola su fonduta di cacioricotta di capra e pistacchi tostati di Bronte. Con questo piatto elegante, prima lieve e poi deciso, Daniela mostra la sua capacità di lavorare la materia, con delicatezza, la stessa che vedi nel suo sguardo e senti nelle sue parole.
E patate “vere” e perfette e costine di maiale succulente.
Chiudo con un dolce al bicchiere, una crema a base di yogurt con mele annurche. Si finisce con dolcezza e leggerezza.
La carta dei vini presenta belle etichette e non solo regionali, c’è spazio per renderla più ampia.
Ma c’è tempo per questi due giovani che hanno saputo sorridere alla loro terra.
Ristorante Villa Marchesa
Via San Nicola, 25 – Castelnuovo Cilento
Tel. +39 0974 273914 Cell. +39 3927938827
www.villamarchesa.com
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