STRUZZIERO
Uva: greco di Tufo
Fascia di prezzo: nd
Fermentazione e maturazione: acciaio
Il vino è come gli uomini, man mano che attraversa il tempo ciascuna bottiglia ha una storia a se. Prendiamo questo Greco, lo proviamo è vero un anno dopo ma la storiaè completamente diversa. Colore arancio, nota di marmellata di albicocca talmente forte che ti viene voglia di spalmarlo sul pane. E in bocca? L’acidità resiste ma ci troviamo di fronte…a un vino dolce! Incredibile ma vero.
Scheda del 21 agosto 2016. Ancora un anno è passato ed eccoci qua. Il Greco di Mario Struzziero non finisce di stupirci. Stavolta lo prendiamo non per sperimentare ma perché alla fine mi sono convinto che in un qualsiasi pranzo tradizionale del Sud alla fine ci vuole un Greco di Tufo per rinfrescare, ripulire, riattivare le papille. Si dice che con l’età si torna bambini, e in un certo qual senso anche per il vino è così. Il Greco riprende il colore giallo oro quasi organge del suo mosto. Ma in bocca continua a sparare sale e acidità in un corredo quasi tannico. Magnifico, era proprio la chiusura giusta del bellissimo pranzo di Ferragosto.
Scheda del 27 settembre 2015. Due anni fa questo bianco dimenticato in cantina ci colpì spingendoci a dare addirittura 90/100. Dopo 24 mesi il nostro entusiasmo è rimasto invariato, immutato. Dopo una bella mangiata di pesce e un Barbaresco ci siamo diretti nella camera da letto ma non ci andava di stare da soli. Così siamo ripassati in cantina, trovato questo bianco steso per terra con l’etichetta aggredita dall’umidità e abbiamo sbicchierato. Con il tempo il Greco tende a caricarsi di colore, vorrebbe tornare arancio ma finisce per essere un giallo paglierino carico, quasi oro. Il naso acquisisce una complessità incredibile perché varia dalle note sulfuree e minerali alla frutta agrumata candita con rimandi di zafferano e pasticceria. Al palato mantiene una forza incredibile.
Si tratta di veri e proprio gioielli nascosti che solo chi ha avuto la pazienza di girare tra le silenti colline irpine in ogni stagione senza fermarsi tra i soliti noti può godere. Struzziero non è mediatico, ma la sua è una vinificazione semplice ed efficace.
Questo Greco salato, estremo, ci ha fatto chiudere alla grande una splendida giornata cilentana.
Scheda del 30 agosto 2013. Dobbiamo dire la verità: mentre i Taurasi di Struzziero sono praticamente eterni, i suoi bianchi non hanno mai retto alla prova del tempo, intendiamo oltre i cinque anni. In particolare ci è capitato di stappare vecchi Greco ormai completamente privi di verve.
Ecco perché avevamo aperto senza particolare convinzione il Villa Giulia del 2007 dimenticato in cantina, e, mai dire mai, la sorpresa è stata davvero straordinaria.
Quando il Greco di Tufo viene vinificato semplicemente come in questo caso, fermentazione e svinatura, con il passare del tempo tende al recupero del suo colore naturale, l’arancio. Anche in questo caso il giallo oro ha riflessi aranciati che attraversano il bicchiere, segno di riconoscimento.
Le prime emozioni vengono grazie alla decisa spinta minerale sulfurea con rimandi fumé che rendono subito affascinante questo vino. L’impatto è ungo e intenso e solo in seconda battuta emergono note di frutta a pasta gialla e poi ancora sentori di funghi, agrumi candidi con un passaggio che va dalle sensazioni da associare al salato e al secco a quelle dolci rassicuranti.
Un vino, insomma, che ha acquisito una grande complessità in questi sei anni di vita.
La prova decisiva è però al palato, perfettamente allineato al naso, segno che il bianco è al nadir. Qui il Greco ha ancora tanta energia da vendere: assolutamemte salato, poi rimandi agrumati e di nuovo fumé,, freschissimi, di gran corpo, lungo e potente. Sì, perché la definizione più precisa, tra l’altro inusuale per i vini pensati da Mario, è proprio la forza, la potenza.
Un Greco bellissimo, da meditazione. Meditate gente, meditate.
Sede a Venticano, via Cadorna 214 Tel e fax 0825.965065 www.struzziero.it
Enologo: Mario Struzziero Ettari: 14 di proprietà Bottiglie prodotte: 350.000 Vitigni: aglianico, greco di Tufo, coda di volpe, fiano, falanghina.
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