di Giulia Gavagnin
Un paesaggio ameno, realmente bucolico, a costo di utilizzare un termine che alcuni potrebbero definire stucchevole. Una collina vitata ai piedi di Monticelli Brusati, località vocata alla produzione delle uve che fanno vivere alcuni dei più blasonati Franciacorta.
Una splendida casa padronale, Villa Gradoni, voluta da Alessandro Bianchi, patron dell’azienda oggi guidata dalla figlia Roberta, elegante e volitiva come i vini dell’azienda.
Questa è Villa Franciacorta, denominazione che comprende tutto, luogo e classicità, vocazione e appartenenza al territorio. 110 ettari di cui 48 vitati, dislocati a Monticelli così come a Provaglio, sopra le sponde dell’Iseo.
Una storia che inizia nel 1978 e oggi si attesta ai piani alti della produzione franciacortina, con vinificazioni a vocazione tradizionale e altre connaturate dallo spirito libero dettato dall’esperienza.
Un “range” temporale che permette di apprezzare le creazioni recenti e le annate risalenti, per comprendere l’evoluzione che caratterizza i metodo classico di cui abbiamo l’obbligo di essere orgogliosi anche fuori dai patri confini.
Il fattore tempo cambia inesorabilmente le cose in natura, e il vino è un sismografo sorprendente dei mesi e degli anni scanditi dalla clessidra. Sono rare le occasioni per prenderne atto, Villa Franciacorta grazie a una verticale eccezionale condotta dallapatronesse Roberta Bianchi e da Nicola Bonera, ha dato l’opportunità di constatare come il tempo sia alleato al lavoro dell’uomo nel completamento dell’universo vino.
Alle spalle dei relatori, un’enorme botte decorativa che reca il programmatico monito: Fatto di sole, di zolle e d’opre umane, ama il vino ch’è fratel del pane.
Nessuno s’è fatto pregare.
Extra Blu è il millesimato di Villa Franciacorta di Pinot Nero e Chardonnay provenienti da vecchie vigne ispirato alle profondità marine. Le sue uve, infatti, crescono su suoli marnosi e argillosi ricchi di fossili. Affina in piccoli carati francesi per sei mesi e riposa sui lieviti per altri quattro anni, dal 2016 solo su lieviti autoctoni.
Sono andate in degustazione le annate: 2018, 2016, 2015, 2013, 2011, 2010, 2009, 2008, 2006, 2000. Dieci vendemmie per ventitre anni di storia, che hanno permesso di apprezzare le caratteristiche evolutive di un prodotto, che si è dimostrato piacevolmente longevo.
Sarebbe pedante una singola ricognizione, è rilevante piuttosto cogliere alcuni aspetti di massima.
Extra Blu è un Franciacorta che reca molte delle caratteristiche classiche della tipologia, come la spiccata presenza di crosta di pane, la nota agrumata che varia dalla zest di limone al bergamotto, note ammandorlate di vario grado e la mineralità tipica del terroir.
Se il 2018, l’annata più giovane, reca note di frutta anche tropicale che prevale sulla panificazione a causa della “raggiunta maturità tecnolgica acquisita” secondo l’enologo, la 2016 è stata ritenuta all’unanimità eccellente per fecondità della vendemmia e il giusto corredo di nota agrumate che prevalgono sulla mineralitàspiccata del 2015.
Già sulla breve distanza, dunque, il prodotto cambia sensibilmente in sentori per nulla scontati.
Le annate 2011 e 2010 sono state le preferite dal consesso, per la complessità delcorredo balsamico che era presente in minore quantità nelle annate più giovani. Nella 2010 si è apprezzato anche il corredo quasi orientale di zafferano e incenso che –a dire di Roberta Bianchi- erano molto più spiccate all’atto della messa in commercio.
L’annata 2008 –eccellente nel territorio- ha messo in luce l’inizio di evoluzione con note di idrocarburo, taluni hanno parlato di “ricordi di riesling”, forse dovute alla maturazione perfetta dello chardonnay.
La 2006 mette in evidenza qualche nota fungina in più, ma resta tesa e brillante.
La 2000 è un vino importante, aulico, quasi ieratico nel suo incedere, che ad oggi è forse “superato” nell’evoluzione nel gusto del bere contemporaneo, più affezionato a note di snella eleganza, ma che è in ogni caso
testimone dell’eccezionale longevità di cui Extra Blu è capace.
La giornata è proseguita con la degustazione di altri prodotti dell’azienda, abbinati ai piatti dello chef Luca Bellanca del ristorante stellato Meta di Lugano, un indirizzo che i gourmand dovrebbero tenere in attenta considerazione per la freschezza e l’esecuzione dei piatti. I vini in abbinamento sono stati Emozione Unica Extrabrut2017, più snello rispetto a Extra Blu, Cuvette Brut 2018 che ben si adatta ad accompgnare anche piatti di cane, e Briolette Rosè Demisec, prodotto in quantità limitate.
Esperienza da ripetere direttamente in Villa, che offre ospitalità e un proprio risotrante.
Villa Franciacorta
Località Villa, 12
Monticelli Brusati (BS)
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