Luciano Pignataro
Siamo a Vietri su Mare, il primo paese, famoso per le sue ceramiche, della Costiera Amalfitana venendo da Salerno. Bastano due chilometri per cambiare prospettiva e iniziare a vedere il paesaggio in verticale. Due chilometri di curve in ascensione, dentro la piccola frazione di Raito dove dieci anni fa è iniziata l’avventura di Patrizia Malanga.
Una piccola bomboniera, una sorta di Vannulo del vino perché per bere questo vino bisogna venire solo qui, al netto di una quota di export in Usa.
Patrizia lavorava con il marito nel cuore di Salerno, poi la scintilla del sogno, la voglia di cambiare ritmo, l’occasione di acquistare questa bella proprietà di poco più di due ettari di macchia mediterranea, un po’ di limoneto, ulivi e vigna proprio a ridosso di Villa Guariglia, oggi museo della ceramica, nel 1943 sede del primo governo Badoglio.
Subito l’impostazione dell’azienda è andata in direzione della compatibilità ambientale, oggi certificata biologico: pali di legni, terrazzamenti contenuti dai muri in pietra, una lavorazione ormai quasi sparita.
Un ettaro e mezzo di aglianico e piedirosso nella proprozione di otto a due, la stessa che più o meno troviamo nel suo vino rosso, il Ragis che dal 2015 sarà Costa d’Amalfi dop perchè finalmente la piccola cantina è stata ultimata: una lotta continua con il poco spazio, tipico di tutte le aziende della Costa d’Amalfi.
La storia di questi dieci anni è stata significativa: una agricoltura di precisione non può vivere di prezzi bassi perché i costi sono molto più elevati. Per cui, avendo iniziato tra l’altro nel pieno della crisi finanziaria, era difficile far capire che una nuova etichetta potesse costare più di dieci euro.
C’è stato un momento di sconforto, superato dall’uovo di Colombo: perché non fare venire i clienti qui invece di sperare di trovarli in ristoranti che o non pagano o, se lo fanno, saldano dopo mesi e mesi, anche un anno?
Ed è così che con i wine tour è inziato il passa parola, soprattutto fra i turisti stranieri che da tre stagioni riempono come un uovo la Costa d’Amalfi come non accadeva da tempo. Vanno via le 7000 bottiglie, tra l’accoglienza, la visita in vigna, gestita in modo equilibrato con il limoneto, gli alberi di olivi che regalano l’olio, l’orto. E poi un pranzo di cose semplici, propri quello che ci si aspetta: un biscotto di grano con il pomodoro, lo spaghetto.
E i vini?
Sin dal primo momento ci pensa Gennaro Reale che con Fortunato Sebastiano hanno lo studio VignaViva, tra i più attenti e coerenti al biologico e al biodinamico come metodo al Sud.
Il Ragis Rosso è un vino che viene fermentato in acciaio e poi elevato in tonneaux per almeno dodici mesi. Ancora un passaggio in bottiglia. Si tratta di un blend classico della Campania, aglianico e piedirosso, fresco, fruttato, e soprattutto longevo. Il 2007, la prima etichetta, vanta un colore rosso rubino perfetto come se fosse stato imbottigliato ieri.
Da qualche anno si è affiancato il rosato Vitamenia, stesso blend, sapido, minerale, fresco. Da bere a canna.
Siamo vecchia generazione ormai, residuo dell’Ottocento, il secolo lungo iniziato con la Rivoluzione Francese e terminato con la caduta del Muro. Ma restiamo una certezza assoluta: etica ed estetica coincidono. Il bello non può che essere buono.
Visitare questo presidio in un territorio da sempre a rischio idrogeologico da quando è stata abbandonata l’agricoltura sulle colline, rinfranca lo spirito.
Il sogno di Patrizia è realtà, a picco sul mare blu di Amalfi
Le Vigne di Raito, sede a Vietri sul Mare. www.levignediraito.com. Tel.328.8651452. Ettari 2,7 di cui 1,7 vitati. Enologo: Gennaro Reale. Bottiglie prodotte: 7000. Uve: aglianico e piedirosso.
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