di Marina Betto
Il nuovo stemma sulle etichette dei monovarietali di Vignamaggio sintetizza tutto ciò che è questa azienda: una villa storica da abitare e vivere circondata da un giardino all’italiana, vigneti e uliveti e colture orticole. Patrice Taravella e la sua compagna Emmanuelle Sebillet, francesi ed entrambi architetti, ultimi propietari di questa villa del “400 probabilmente appartenuta alla famiglia Gherardini, signori del Chianti e della Valdelsa e Valdigreve che ha dato i natali alla celebre “Monna Lisa” si sono posti l’obiettivo ambizioso di ricreare quel mondo che un tempo ruotava attorno ai poderi di campagna. Oggi Vignamaggio non è solo un’azienda vinicola e agricola ma è anche un resort, un ristorante dove sostare e immergersi nella quiete della natura, dove cogliere l’incanto del vivere che fa bello il giorno. In un mondo che va sempre più verso l’internazionalizzazione del gusto si ricercano prodotti autentici, realmente locali, unici nella loro semplicità frutto di un territorio, di una storia, della tradizione. Ciò permette all’economia agricola locale di prosperare, di rimanere viva trasmigrando nel futuro.
Vignamaggio si trova nella parte più settentrionale del Chianti Classico dove il Sangiovese è più potente e con un ottimo grado di acidità; è una sottozona a tutti gli effetti con una grande variabilità anche nelle stesse vigne trovandosi a cavallo di due formazioni geologiche diverse. Oggi i vini di Vignamaggio provengono da 61 parcelle raggruppate in 9 aree, una ricchezza che ci parla con espressioni distinte. Il Sangiovese per vini complessi e da invecchiamento proviene da Vitigliano( Panzano) 400 m s.l.m. con terreni franco-argillosi, il Merlot da Petriolo ( Greve) con formazione geologica ” Arenaria Macigno” dove si trova la vigna ” Santa Maria” di quasi 25 anni con clima ventilato e fresco; il Caberne Franc proviene una parte da Solatìo ( Greve) zona più vocata del nucleo storico di Vignamaggio con terreni poco fertili e sassosi e una parte da Orto ( Greve) dove il terreno è più ricco e minore l’esposizione solare.
I vini di Vignamaggio un tempo erano di riferimento insieme ai Ricasoli, Brolio, Antinori quando ancora non esistevano i Supertuscan né il Tignanello. L’enologo Giorgio Marone che accompagna la produzione dal 2000 insieme all’agronomo Francesco Naldi che lavora da 30 anni in azienda conferma che c’è stato un cambio di marcia con la valorizzazione del territorio e l’esaltazione delle potenzialità di questi terreni rispetto alla viticoltura degli anni “90. Nascono così i Cru monovitigno di Vignamaggio dedicati a Sangiovese e Merlot che completano la storia del Monovitigno aziendale iniziata nel 1990 con il Cabernet Franc.
Il Sangiovese di Vitigliano IGT Toscana 2015 figlio di un’annata ricca è fresco e tannico, luminoso. Al naso ciliegia e pepe verde netto poi spezie delicate seguono come un lungo strascico il sorso. Il tannino è ancora rustico ma si prevede un buon equilibrio.
Il Merlot di Santa Maria IGT Toscana 2015 è un sorso fruttato che ricorda le sorbe, la pera e i mirtilli con astringenza caratteristica, acidità e salinità molto mediterranea. E’ un Merlot italiano con un tono più cupo meno ruffiano e morbido di quanto ci si aspetti.
Il Cabernet Franc IGT Toscana 2015 è il vino storico dell’azienda uno dei primi esempi di vinificazione in purezza di questo vitigno. Ha un carattere varietale molto spiccato e proviene da viti che hanno più di 40 anni. Il fruttato esce in modo scalpitante in bocca insieme a delicate note verdi di baccello di fava. Il suo scorrere è morbido quasi vellutato, ciò lo rende elegante e piacevolissimo un vero fuoriclasse da abbinare con facilità a diverse pietanze caratteristica di tutti i grandi vini.
Alla fine del 2018 Vignamaggio annovera 400 ettari di proprieà, composti da 155 ettari di boschi, 70 ettari di vigneti, 35 ettari tra frutteti, cereali e un piccolo allevamento di maiali ispirandosi al modulo di fattoria tipico del passato che sarà completato a breve con la realizzazione di un caseificio e un salumificio. Un grande lavoro a cui partecipano tutti i componenti della famiglia di Villamaggio, perchè di questo si tratta, il lavoro in sinergia ognuno con il suo ruolo, le sue competenze che consentirà di conservare l’identità di un luogo, del suo patrimonio vinicolo per lasciarlo in eredità alle generazioni future.
www.vignamaggio.com
Greve in Chianti
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