TORREVENTO
Uva: nero di Troia
Fascia di prezzo: da 10 a 15 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno
VISTA 5/5 – NASO 25/30 – VISTA 25/30 – NON OMOLOGAZIONE: 30/35
Il segreto della rinascita della viticoltura pugliese, con connotazioni di rilevanza nazionale, è segnato da molteplici fattori che sinergicamente hanno contribuito a marcare questa escalation. Gli operatori locali hanno preso piena coscienza delle grandi potenzialità che sono a loro disposizione: la materia prima, cioè un’accurata selezione varietale delle uve di grande qualità, soprattutto quelle autoctone; terroir invidiabile, per microclima, terreno, posizione ed orografia; moderni strumenti tecnologici; competenze specifiche di assoluta eccellenza; investimenti ed imprenditorialità di grossa portata, provenienti anche da fuori regione; aziende con capacità produttiva medio-alta, perché le proprietà terriere sono ampie e non spezzettate e divise come accade in altri territori del Meridione. Questo vuol dire che il prodotto finale può essere variegatamente diversificato per una maggiore offerta, che comporta, quindi, un sicuro guadagno.
Uno dei tanti esempi, in cui mi sono imbattuto ultimamente nel percorrere le strade della Puglia, è rappresentato dall’azienda Torrevento Francesco Liantonio, situata a Corato nel cuore della Murgia nord-occidentale, da dove si può scorgere il suggestivo, ottagonale e federiciano Castel del Monte. L’azienda si estende con i suoi vigneti per circa 200 ettari di proprietà ed altri 200 ettari sono a conduzione in differenti zone pugliesi. Già attiva dal lontano 1920 nel comune di Palo del Colle, si è trasformata nell’attuale forma societaria nel 1989. In questi ultimi anni è stata favorita una politica di sviluppo aziendale, rivolta particolarmente al recupero e alla valorizzazione della tradizione viticola pugliese e a questo scopo sono state intraprese ingenti opere di ristrutturazione, ampliamento e ammodernamento tecnologico. Nel complesso principale, ristrutturato recentemente e che nel 1600 era un austero monastero in pietra, i numerosi clienti possono avvalersi di varie strutture: una cantina con sala degustazione e poi un albergo, un agriturismo, un ristorante e addirittura un maneggio.
Per andare sul sicuro basta prendere in esame il vino top di quest’azienda, quello più significativo per rappresentatività e aderenza al territorio: il Castel del Monte Vigna Pedale riserva 2007, ottenuto dal Nero di Troia in purezza con vendemmia tardiva (fine ottobre- inizio novembre). Il vitigno è allevato su un terreno calcareo-argilloso con il sistema a cordone speronato e posizionato ad un’altezza di circa 400 metri s.l.m. Dopo la fermentazione, il vino sosta per otto mesi in acciaio, dodici mesi in botte grande ed ancora qualche mese in bottiglia per l’elevazione prima di essere commercializzato. Alla fine la gradazione alcolica si attesta sui 13° C.
Nel bicchiere la visione cromatica mette in risalto un rosso rubino intenso dai luminosi riflessi porpora. Il bouquet è caratterizzato da un ventaglio ampio, in cui spiccano in primis note di ciliegie sotto spirito e amarene, seguite poi da toni speziati e balsamici. In bocca il tannino, a distanza di circa quattro anni dalla vendemmia, è ben ammorbidito e senza spigoli. Sul palato si colgono sensazioni fruttate che ricordano la prugna e l’amarena. Il finale è lungo, gradevole e speziato, in modo particolare si avvertono i chiodi di garofano. Nel complesso è un vino che possiede corpo ed equilibrio. Lo vedo azzeccato in abbinamento a piatti di carne in umido o arrosto, formaggi stagionati e piccola cacciagione. Da provare assolutamente, anche perché è venduto ad un prezzo molto conveniente in rapporto all’elevata qualità.
Questa scheda è di Enrico Malgi
Sede a Corato (Ba) – S.P. 234 km 10,600 – Tel. 080/8980923 – Fax 080/8980944 – info@torrevento.it – www.torrevento.it – Enologo: Massimo Di Bari – Ettari di proprietà: 197+203 in conduzione. Bottiglie prodotte: circa 2.500.000 – Vitigni: Nero di Troia, Primitivo, Negroamaro, Malvasia Nera, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Aglianico, Bombino nero, Montepulciano, Bombino bianco, Pampanuto, Moscato, Fiano Minutolo, Falanghina, Bianco d’Alessano e Chardonnay.
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