AGRICOLE VALLONE
Uva: negroamaro e montepulciano
Fascia di prezzo: da 5 a 10 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio
VISTA: 5/5 – NASO 25/30 – PALATO 25/30 – NON OMOLOGAZIONE: 29/35
Diciamo la verità: i rosati che si producono in Puglia sono tutta un’altra cosa. Sicuramente è per via dell’impiego del Negroamaro, che si presta così bene a questa tipologia di vino, per cui negli anni si è andata a sviluppare una forte e consolidata tradizione. Naturalmente, come valore aggiunto, in questo incide anche il clima e il terreno su cui sono allevati i vitigni.
Per farla breve, in queste calde giornate d’estate è sempre preferibile non appesantire lo stomaco con vini tannici, complessi e strutturati. E, quindi, ben vengano invece vini freschi, fruttati, poco alcolici e che sanno accompagnare ottimamente un pasto leggero a base di pesce, di carne bianca e/o verdure. In Puglia vini così abbondano, sia bianchi e sia rosati. Questa volta voglio dare la preferenza al rosato appunto, prodotto da un’azienda salentina che è famosa soprattutto per un cult wine, guarda caso confezionato con Negroamaro in purezza, il Graticciaia. L’azienda in questione si chiama Agricole Vallone delle sorelle Vittoria e Maria Teresa, supportate dal mitico Donato Lazzari e dall’enologa Graziana Grassini.
E’ una proprietà questa molto vasta, come accade sovente in Puglia, di 630 ettari coltivata ad oliveto, ortaggi, seminativi e vigneto e formata da tre corpi aziendali: Iore a San Pancrazio Salentino; Flaminio a Brindisi e Castel Serranova a Carovigno. Complessivamente la porzione terriera vitata raggiunge i 170 ettari. Nel cuore dell’azienda esiste una torre di difesa Saracena datata XIV secolo, intorno alla quale tra il 1600 ed il 1800 si è sviluppato un complesso di fabbricati rurali disposti secondo la classica tipologia delle masserie pugliesi, ancora oggi adibiti a centro aziendale e dimora dei proprietari.
Tornando al vino in esame, vale a dire il Vigna Flaminio rosato 2010, i vitigni di Negroamaro e di Montepulciano vengono allevati su un terreno calcareo-argilloso. La macerazione è breve, con le bucce separate dal mosto dopo appena poche ore. La fermentazione, a temperatura controllata, dura 15-20 giorni e poi il vino sosta sulle fecce fini in acciaio per tre mesi e poco altro tempo in bottiglia, prima di essere messo in commercio. La gradazione alcolica si attesta sui 12,5 C.
Appena versato il vino nel bicchiere si nota un colore rosa corallo, come quello che si lavora a Torre del Greco, oppure quello simile ad un fenicottero rosa che vive nella Riserva Naturale di Margherita di Savoia, tanto per restare nella stessa regione pugliese. I profumi che si percepiscono all’olfatto ricordano i frutti di bosco, come le more e i ribes, accompagnati da note erbacee che apportano complessità al vino e poi anche sentori floreali. In bocca è molto fresco grazie alla buona acidità, delicato, armonico, persistente, con il ritorno delle note fruttate e floreali. L’abbinamento è già stato anticipato prima, ma si può anche accostare ai salumi, alla mozzarella di bufala campana e all’Asiago non stagionato. Può essere consumato, ovviamente, anche come fresco aperitivo, da sorseggiare in terrazza con gli amici in queste calde sere d’estate, come ricordavo prima. Prezzo molto conveniente e accattivante e, perciò, fatene scorta e tenete sempre una bottiglia in frigo a portata di mano per ogni evenienza, stappatela intorno ai 10 gradi e prosit!
Questa scheda è di Enrico Malgi
Sede a Lecce – Via XXV Luglio, 5 – Tel. 0832308041 – info@agricolevallone.it – www.agricolevallone.it – Enologo: Graziana Grassini – Ettari vitati: 170 – Bottiglie prodotte: 525.000 – Vitigni: Negroamaro, Montepulciano. Sussumaniello, Fiano, Sauvignon blanc.