RAFFAELE MOCCIA -AGNANUM
Uva: piedirosso
Fascia di prezzo: da 5 a 10 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno
Dal mio punto di vista il problema del geranio è molto delicato. Quando il suo odore è dolce, carnoso, magari al termine di una giornata di sole, è un bel olfattare. A volte, però, soprattutto dopo una pioggia, prevale il vegetale, una nota verde per certi versi sgradevole.
Il problema del geranio è il problema del Piedirosso.
Già, perché la nota fondamentale di questo vino è quella, e le oscillazioni sono, paradossalmente, le stesse. Se avvertite ciliegia vuol dire che qualcuno ha messo merlot.
Fare un piedirosso non è facile, a me ricorda sempre quelli che sul filo attraversano un burrone, è complicato, bisogna fotografare l’uva in un momento adatatto, catturare gli odori.
Ecco perché molti Piedirosso hanno toni verdi, o, peggio, vedono prevalere la volatile in modo non gradevole.
Il paragone con il pinot nero è già stato fatto, da Mauro Erro in questo blog a proposito del Vigna delle Volpi.
L’eleganza non è ciò che regala il legno, ma il rapporto tra questo e la frutta, in bocca significa stare tranquilli e affrontare la beva senza essere invasi da troppi effluvi inutili. Come una lama affilata nel burro, il vino entra nel palato dopo aver elargito geranio e un pizzico di pepe nero, il rapporto con le papille è rapido, immediato, la sapidità occupa tutte le posizioni, poi subentra il frutto e ritorna la leggera speziatura, infine la chiusura giustamente amara.
Niente dolcezze, dolcezza.
Un gran bere moderno, la vera risposta ai vini inutilmente muscolosi degli anni ’90. Se produttori come Raffaele Moccia di Agnano in quel di Napoli dovessero moltiplicarsi sarebbe guai seri per l’Aglianico, da sempre abituato a considerare il Piedirosso un suo paggetto. E come lo ha usato per essere più bevibile in tempi rapidi, così ora si trova ad affrontare un rosso aggiornato, senza tannini ingombranti, non strutturato e non concentrato, dunque finalmente abbinabile alla nuova cucina.La bottiglia scende tutta.
Una assaggio sconvolgente, che conferma elevato al quadrato quello di Sara Marte, parlo del Piedirosso 2008.
Sì, è abbinabile, ma questo 2008 è talmente straordinario che lo bevo con chi amo. E basta.
Sede a Napoli, Contrada Astroni, 3. Tel. e fax 081.7628104. info@agnanum.it, www.agnanum.it. Enologo: Maurizio De Simone. Ettari: 4 di proprietà. Bottiglie prodotte: 15.000. Vitigni: falanghina e piedirosso.
Dai un'occhiata anche a:
- Celentano, Rosso Solaro
- Pátera Campi Flegrei Falanghina 2023 Tenuta Pampinus
- Vigna del Vulcano Lacryma Christi del Vesuvio Bianco 2006 Villa Dora
- Ischia Biancolella Ruffano 2023 Azienda Agricola Ruffano
- Vigna Solfatara 2021 Piedirosso Campi Flegrei doc, Iovino
- Vigna Astroni 2016 Campi Flegrei doc Cantine Astroni
- La Pietra di Tommasone di Lucia Monti a Lacco Ameno e lo spumante affinato nel mare ischitano
- Vinicola Tiberio, il ritorno della mitica Capri Blu