Piacevole serata con antiche e nuove conoscenze nell’angolino costruito da Angela De Caro al porto di Salerno, Da Gusto. Tanta roba da spizzicare e buone bottiglie da bere, soprattutto fuori dal caos del centro e con parcheggio facile e immediato in una piazzola lasciata in pace, per il momento, dagli addetti del Comune impegnati a multare gli automobilisti per apparare un buco finanziario parente al debito pubblico italiano.
Tra una chiacchera e l’altra punto le bottiglie di una piccola verticale di Molettieri e decidiamo per la 2007. Stappare un Taurasi di questa annata significa andare sul sicuro, bastano due minuti nel bicchiere giusto per far respirare un rosso ancora pieno di energia, ricco di frutta, possente al palato anche grazie a tannini che, seppur domati dal tempo, restano incisivi nella beva.
Del resto l’annata 2007 è stata fantastica soprattutto per gli enologi che non hanno dovuto lavorare molto: la frutta è arrivata sana e matura, decisamente concentrata dopo una estate molto calda, per certi versi simile alle 2003, in parte alla 2011, rifrescata però dalle giuste piogge che hanno evitato un eccessivo stress idrico: quei regali del global warming che stanno favorendo i vitigni a vendemmia tardiva nelle zone più fredde del nostro Paese.
Sono molti i Taurasi 2007 che proprio in questo periodo stanno offrendo il meglio: non a caso è l’annata scelta da Terredora per celebrare la memoria di Lucio Mastroberardino e su cui costruimmo una storica verticale in occasione di Vitigno Italia nel dicembre 2021 a Napoli.
Mi girano questi pensieri nella testa quando iniziamo a bere questo rosso muscoloso ma al tempo stesso elegante, puro, un bicchiere in cui la straordinaria freschezza, l’energia del vino, riesce a contenere la percezione di un alcol sicuramente più vicino ai 15 che ai 14,5 dichiarati in bottiglia. E’ quello che molti chiamano lo stile di Montemarano anche se forse è più esatto dire lo stile che Marc De Gazia ha voluto per i vini di Salvatore Molettieri, un vigneron che insieme ad Antonio Caggiano ha riacceso l’attenzione del Taurasi salvato dalla estinzione da Mastoberardino.
Resta da chiedersi se oggi questo stile sia ancora attuale, una domanda tanto più legittima dopo aver bevuto il Clos des Poutures 2014 del Domaine Heitz-Locardet gentilmente offerta da Fabio Fiorillo. Il vino è moda, ovviamente, e ad una domanda del genere si risponde in modo molto molto facile: se una bottiglia pensata nel 2007 riesce a dare piacere 16 anni dopo o meno. Una volta sintonizzati, con l’aiutino di un buon formaggio, la risposta è senz’altro si. Certo, il Vigna Cinque Querce non è un vino per tutti, bisogna aver bevuto tanto prima di entrare in sintonia, ma sicuramente il suo carattere inconfondibile, la forza del sorso nel palato, l’integrità di un rosso che non è uscito neanche come riserva 2007 bensì come semplice base, ce lo fa amare.
Ogni vino, come le auto, risponde ad una esigenza. Se siete in una buona compagnia dove tutti ci capiscono e avete il cibo giusto, questa bottiglia vi riempie di felicità. Altrimenti, desistete e aspettate compagnie migliori.
Sede a Montemarano, Contrada Iampenne. Recapito Contrada Musanni, 19/b. Tel. 0827. 63424, fax 0827.63722. www.salvatoremolettieri.it Enologo: Giovanni Molettieri. Ettari: 7 di proprietà.
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