BENITO FERRARA
Uva: greco di Tufo
Fascia di prezzo: da 5 a 10 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio
Quanti locali conservano annate storiche di bianchi? Pochi. Uno è sicuramente la Taverna del Capitano dove Mariella Caputo è molto attenta alle annate dei bianchi che contano sui quali si è costruita la fortuna del vino campano negli ultimi quindici anni. Sicché siamo riusciti a tornare sul classico da noi molto amato prodotto da Gabriella Ferrara a Tufo con uno spettacolare vigneto a onda impiantato non lontano dalla cantina sulla collina sempre esposta al sole, un tappeto di greco su un terreno che sprizza zolfo. Lo abbiamo provato sul piatto classico di Alfonso, le linguine con il fegato di polpo e l’osso di seppia grattugiato e dobbiamo dire che a dispetto della struttura e della freschezza il bianco non ha retto perchè il piatto è talmente intenso e saporito da doversi confrontare necessariamente anche con i tannini di un rosso, bene un Aglianico abbastanza giovane, forse anche il Piedirosso dei Campi Flegrei. Ma riproposto sul dentice fritto, sullo spaghetto con le alici, la pasta non pasta, le variazioni di totano e le altre creazioni di una cucina pimpante e ricca di entusiasmo, ha aperto l’anno in maniera degna nel nostro ormai consueto pranzo del primo gennaio a Nerano. Anzitutto devo osservare la stabilità del colore, quel giallo paglierino carico tipico del Vigna Cicogna, e anche del Greco di Torricino, si conserva inalterato a distanza di cinque anni dalla vendemmia, il naso è ricco di frutta fresca con leggeri sentore di agrumato. Ma è in bocca che la creazione di Attilio Pagli e Paolo Caciorgna si esprime al massimo livello sottolineando la caratteristica di questo vitigno meno imponente al naso del Fiano ma forte, fortissimo al palato. Freschezza, mineralità, complessità, struttura: il bianco entra di prepotenza nel palato spazzando via ogni altro sapore (compreso quello del polpo di cui sopra che ritorna solo alla fine della beva), dopo al sapore subentra immediata la freschezza composta ed equilibrata dopo questi anni di bottiglia, il finale è lungo, pulito, asciutto. Una esecuzione collaudata che ci ha riportato alle straordinarie perfomances del 2001, tra l’altro riproposto in carta ad un prezzo più che onesto, direi da affre per chi lo ordina. Ove si dimostra come il legno sia inutile con il Greco e provo ad immaginare addirittura cosa sarebbe stato il Vigna Cicogna 2001 con il tappo in vetro anziché con quello di sughero: il frutto sicuramente più integro, la freschezza ancora più marcata. Inutile, a questo punto, ripetere la frase abusata quando stappiamo un vino irpino o del Vulture: abbiamo commesso un infanticidio perché anche il Greco di Gabriella nella versione 2001 può andare avanti per molti anni, non meno di cinque ritengo. Il finale è allora un auspicio, che lo possa sempre trovare a Nerano il primo gennaio per tanti, tantissimi anni ancora!
Sede a Tufo. Frazione San Paolo. Tel e fax 0825.998194. www.benitoferrara.it. Enologi: Attilio Pagli e Paolo Caciorgna. Ettari: 3 di proprietà. Bottiglie prodotte: 30.000. Vitigni: greco di Tufo, coda di volpe, aglianico.
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