FONTANAVECCHIA
Uva: aglianico
Fascia di prezzo: da 10 a 15 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno
Ho contemplato questa bottiglia per 5 lunghi anni. Sino al 19 marzo scorso, Festa di San Giuseppe, costretto ad invocarla al cospetto dei cicatielli al ragù di carne e dello stracotto di vitello sapientemente cucinati da mia madre.
Un nobile rosso da uve aglianico attentamente selezionate, provenienti dai vigneti della famiglia Rillo situati nel territorio del Comune di Torrecuso, zona particolarmente vocata per la coltivazione dell’antico vitigno ellenico.
Intenso rosso rubino con riflessi granati, limpido; di notevole consistenza.
Naso intenso e complesso; che eleganza! Impatto iniziale di profumi floreali e fruttati: soprattutto confettura di prugne e di more. Poi, note di cacao e cuoio, sentori di liquirizia.
Lo sorseggio: è secco e caldo. Tannico, eccome se lo è! Ma un tannino ben levigato, vellutato. Morbido ma ancora abbastanza fresco e sapido.
Equilibrato, intenso. Strepitosa la persistenza aromatica, ottima rispondenza gusto-olfattiva: confettura di prugna e cacao. Avvolgente. Fine e armonico.
Un vino robusto, destinato ad un ancor più lungo invecchiamento.
Questa scheda è di Alessandro Marra
Assaggio del 24 luglio 2007. Il millesimo 2001 continua ad essere magico. Escono le riserve, si scoprono ancora novità approntate da produttori pazienti che non conoscono la fretta. Eccoci qui allora a commentare un grande rosso del Taburno a cui è possibile ascrivere una tradizione vera e non inventata. L’annata imponente conquista immediatamente il centro dell’attenzione con profumi intensi e complessi che variano dalla frutta sino alle speziature rilasciate dal legno utilizzato in dosi non eccessive grazie alla esperienza accumulata dall’enologo Angelo Pizzi nel corso di oltre dieci anni in questa vigna spettacolare dall’aspetto langaiolo, placidamente distesa su una delle colline che da Torrecuso portanoa Benevento. In bcocca il vino è ben strutturato, fruttato al punto giusto, sostenuto da una baldanzosa freschezza annunciatrice di lunga vita nei prossimi anni. La chiusura è leggermente amarognola, molto elegante anche se la caratteristica del millesimo resta soprattutto la potenza. Non dobbiamo infatti dimenticare che il 2001 è stata lultima grande annata in Campania e in Italia, purtroppo in seguito abbiamo vissuto solo di episodi fortunati o sfortunati a seconda dei territori. Il vino leader del Taburno va bevuto su agnello al forno, oppure su pecorino di media stagionatura. Ma come è possibile con questo caldo? Ecco un motivo per farsi una gita nel Parco Regionale del Taburno dove sarete voi e la natura incontaminata (l.p.)
Sede a Torrecuso, Via Fontanavecchia. Tel. e Fax 0824 876275. www.fontanavecchia.info Enologo: Angelo Pizzi. Ettari: 7 di proprietà. Bottiglie prodotte: 85.000. Vitigni: aglianico, cabernet sauvignon, merlot, falanghina, coda di volpe
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