VILLA MATILDE
Uva: falanghina
Fascia di prezzo: da 5 a 10 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio e legno
1999: si festeggia il primo Tre bicchieri dell’azienda
Breve pranzo sulla tolda del Parker’s da cui godiamo Napoli pregustando l’estate con le persone giuste, e giusto richiamo di questo bianco regolarmente nella carta dell’albergo su cui scivoliamo interamente declinando il menu vegetariano.
Rifletto sul perfetto equilibrio che Riccardo Cotarella è riuscito a raggiungere con i vini di Maria Ida e Tani Avallone vendemmia dopo vendemmia, sino a costruire l’idea di classico.
Già, perché questo 2005 è anzitutto un vino pieno e fresco, una colonna dorica slanciata grazie alla spinta acida, con sentori floreali e di macchia mediterranea ancora ricchi, appena impreziositi dall’agrumato che evolve verso il dolce. La beva è lunga, appagante: patate, carfiofi, misticanza, persino i maccheroncelli con le polpettine di pane vengono presentati e liquidati dalla potenza della Falanghina che qui raggiunge una delle sue massime espressioni.
Il Vigna Caracci si è sbarazzata dall’ingombro legnoso delle prime annate, qui è tutto ben in equilibrio, l’obiettivo dichiarato è quello di durare ancora molto tempo esprimento un rapporto con il prezzo nettamente a favore dell’aòppassionato, cavallo di battaglia dell’azienda che mai, neanche quando tutto aumentava o quando mieteva premi nell’età dell’oro, ha ritoccato il listino manifestando al tempo stesso maturità commerciale e produttiva.
Un bellissimo vino, che passa adesso così dalle due alle tre stelle.
Assaggio del 7 marzo 2008. Questo bianco ha avuto una partenza lenta, un po’ scomposta, effetto forse di un ripensamento sul legno iniziato nel 2003 ormai ridotto al 10 per cento del totale che ha lasciato alla Falanghina la possibilità di esprimere tutta la sua irrequietezza, ancora più marcata dall’andamento del millesimo, complicato da gestire con i bianchi. Il tempo, come si dice, è però galantuomo e dopo alcuni mesi di bottiglia il Vigna Caracci si presenta con un bella finezza al naso e soprattutto con tanta eleganza in bocca.
Per amore della precisione devo dire che per il secondo anno consecutivo ha guadagnato i Tre bicchieri con il Gambero e un alto punteggio con l’Espresso, 16/20 mentre nelle degustazioni coperte a giugno di Vini Buoni d’Italia non aveva particolarmente brillato. Non sarà un caso che a distanza di un anno, come per il 2004, recensiamo adesso l’annata in commercio, vuol dire che in base alla nostra sensibilità è forse questo il periodo in cui il top white della azienda di Maria Ida e Tani Avallone inizia ad esprimersi al meglio, avviando cioé un cammino lungo e interessante come sinora si è dimostrato.
Vigna Caracci è sostanzialmente una Falanghina pensata per la prima volta con il legno, una componente che però nel corso dell’evoluzione del rapporto fra Riccardo Cotarella e questo vitigno è stato continuamente rivisto a favore della semplicità espressiva del frutto oltre che della sua mineralità.
Resta comunque una dei documenti enologici che possono vantare la maggiore esperienza accumulata in Campania in questa direzione visto che ormai si sta pertagliare il traguardo della decima edizione. Direi comunque che il Vigna Caracci 2005, un classico della prima fila dei vini bianchi campani, è un bicchiere da collezione, da comprare e coccolare con il tempo in attesa di ulteriore crescita: il vitigno e la lavorazione lo consentono con sicurezza. Nel frattempo, lo possiamo bere con piatti importanti della cucina di mare. (Due stelle in questo assaggio).
Sede a Cellole, Via Domitiana, 18, Km 4,700. Tel. 0823 932088, fax 0823 932134. E mail: info@fattoriavillamatilde.com, sito www.fattoriavillamatilde.com. Enologo: Riccardo Cotarella. Ettari: 90 di cui 62 vitati. Bottiglie prodotte: 350.000. Vitigni: aglianico, piedirosso, abbuoto, coda di volpe rosso, falanghina, coda di volpe
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