Un post dall’aria pacata ha scatenato l’inferno con circa 1400 condivisioni, 4000 commenti e 3000 reazioni. Una vera e propria scazzottata da spiaggia che ha coinvolto tutti evidenziando i temi di sempre da ombrellone.
“Oggi mi sono reso conto di essere cambiato. Sono povero ma educato. Vi racconto perché. Siamo stati invitati in un lido “ Vips” a torre lapillo, dopo aver pagato 30€ due lettini ci siamo accomodati e abbiamo iniziato la nostra giornata, quando ad un certo punto le mie bambine + amichetta ( come sempre ??) avendo fame hanno preso i panini dal borsone. Apriti cielo. È arrivata la sicurezza che con arroganza e tono alto ordinava alle bambine: “rimettete immediatamente tutto dentro compreso l’acqua. Qui non potete consumare cose portare da casa. “ A quel punto ho detto alle bimbe di finire di mangiare e con tono educato ho ordinato per me è mia moglie ( peccato perché mi ero preparato un paninazzo favoloso ). In allegato troverete specifica e “ scontrino “ ???. In altri tempi avrei fatto casinò. Oggi mi rendo conto di non potermi più permettere un lido così, e lascio spazio ai Vips , perciò l’anno prossimo anziché un mese faremo 2 mesi in Montenegro. Almeno i soldi sono ben spesi. Buon proseguimento di vacanze”
Può una frisa costare 16 euro?
Ladri, rispondono in tanti, perché il costo della materia prima è di almeno dieci euro inferiore.
Si ma il servizio si paga, controbattono altri, compresi i due euro di supplemento per portartelo fino alla sdraio mentre stai comodamente seduto invece di fare la fila, gli risponde poco carinamente un addetto dello stabilimento.
Se in una giornata pago 30 euro a testa per entrare e 44 per una frisa e due birre, il prossimo anno vado in Montenegro, dice l’autore del post.
Sei libero di andare in altri stabilimenti dove tutto costa meno, replicao in molti, qui il servizio, che ha dieci anni di esperienza, ha un valore. Ed è il malservizio che fa andare la gente nei Balcani, non i lidi ben attrezzati
Ma il cuore del problema è il fatto che uno dei bagnini, in tono poco educato, gli ha detto che i suoi figli non potevano consumare i panini portati da casa perché in quello stabilimento il regolamento lo vieta.
Un regolamento non può diventare legge dello Stato che in materia è molto chiara.
Non è vero che in quello stabilimento non si possono portare panini da casa
Sempre lo stesso adetto smentisce queste circostanze dicendo che in realtà il rimbrotto è stato rivolto a persone di una spiaggia libera che erano entrati a mangiare dentro il Togo Bay Beach.
Siamo su Facebook, impossibile stabilire la verità e fino a che punto cosa sia vero e cosa no.
La nostra idea in proposito però è molto chiara
1-Non si possono proibire i panini da casa in nessuno stabilimento in linea di principio e tanto più se uno segue diete o, peggio, è allergico a qualcosa o soffre di patologie. Non è questione di soldi, quanto di considerare quanta munnezza industriale viene venduta d’estate nella maggior parte degli stabilimenti.
2-Non è caro ciò che è caro, ma quello che ci sembra caro. Una variante precisa perché se si pensa a ciò che si è mangiato e come è stato servito, allora vuol dire che hai pagato il prezzo giusto. Se invece pensi ai soldi che ai speso vuol dire che era caro. Certo se stai a Capri devi sapere che un caffè costa almeno sette euro in piazzetta e non puoi pretendere diversamente.
3-Che ci siano primi segnali di affanno nel nostro turismo estivo ora che le cose sembrano essersi rimesse a posto in Grecia, Turchia, Tunisia ed Egitto è una pura verità e i motivi sono quelli di sempre: concessioni demaniali concesse ad capocchiam e senza verifica, improvvisazione, voglia di guadagnare in due mesi per un anno, carenza della cultura della accoglienza e del saperci fare. Entrarein un ostabilimento e vedere un addetto che sta al telefonino mentre ti stacca il biglietto senza neanche salutarti non è il massimo della vita, tanto per dire.
4-La gente è stanca di questo andazzo generale ma alla fine lo subisce, come subisce le tasse esprimendo un mediocre personale politico, perché tutto sommato, siamo un popolo educato e piccolo borghese per cui dobbiamo far vedere che viviamo sempre un po’ sopra le nostre possibilità, salvo poi sfogarci su Facebook con dei nikname.
qui il post spettacolare che avrebbe fatto invidia per diffusione a tutti gli aspiranti influencer
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