Via Luigi Serio, 8
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Divertimento in cucina, perfezione nei piatti, servizio motivato e professionale: davvero il volto della cucina d’albergo sta cambiando in Penisola Sorrentino-Amalfitana più che altreove in Italia. Anche se definire albergo questa struttura è un po’ riduttivo tanto è perfetta l’integrazione fra l’architettura umana e quella naturale ove è quasi impossibile distinguire il confine che le separa. Baia di sogno, dunque, fra Castellammare e Sorrento, grande investimento della famiglia Acampora che nel 2006 ha completamente ripreso il complesso trasformandolo e dandogli il volto di una nave da crociera lascivamente ormeggiata tra gli scogli, talmente perfettamente levigati dalle acque da sembrare una finta americanata. La cucina è vivace, l’unico neo è la carta dei vini ricca ma un po’ scontata e senza curiosità, per lo meno al livello di quella mostrata nella ricerca delle materie prime e nella loro elaborazione che passa attraverso lo studio scanzonato dei sapori. Ma ci si può rimediare, siamo solo alla seconda stagione e adesso la brigata dello chef Danilo Di Vuolo, ex Quattro Passi, ha cominciato a girare guardando a tutto l’anno. L’arrivo delle cinque stelle imporrà infatti di stare aperti almeno dieci mesi e speriamo che anche la Michelin si accorga presto di questo gioiellino gastronomico. Antipasti di crudo non banali, come gamberetti pane e latte, bene gli antipastini come la zuppetta di asparagi e patate, la crema di patate e rosmarino con insalatina tiepida di calamaretti e mandorle salate, il cous cous di verdurine con fritturia di rombo al rosmarino. Avrete capito che si gioca molto sulle spezie e le erbe mediterrane oltre che con il pesce, le tecniche di cottura sono moderne, molto leggere, ben dosate sul rispetto della materia prima che per quanto riguarda il mare è di qualità assoluta. Tra i primi segnaliamo lo spaghettone alla chitarra con stracotto di scorfano e il mezzo pacchero alla genovese di tonno rosso e il raviolo aperto con croccante di gamberetti, citazione marchesiana. Scelta di pesce un po’ ristretta ma divertente, come la zuppetta di pescato del giorno con la parmigiana di melanzane mentre per la carne ci ha particolarmente colpito il filetto in crosta di alici, usata come elemento di sapidità, e noci sorrentine. La valorizzazione dei sapori delle materie prime è una costante anche nella pasticceria del giovane Luigi Buonocore, assente o quasi il sale prima, poco zucchero adesso, citiamo il semifreddo alla banana con sfoglia al cacao e il ragù di fragola. Il menù comunque varia con le stagioni, è molto divertito ed è ricco di spunti interessanti e classici come la parmigiana di pesce bandiera. Si mangia sugli scogli in una suggestiva serata molto romantica e intima, oppure nella sala ariosa che, ripeto, è una grande cabina di uno yacht da nababbi arabi. L’ennesima conferma della grande vivacità della cucina campana in questo momento, una energia incredibile che non accenna ad esaurirsi.
Come arrivare. Uscire sulla Napoli-Salerno a Castellammare, proseguire in direzione di Sorrento. L’hotel-ristorante è subito dopo la galleria del Bikini.
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