di Enrico Malgi
La memoria storica del vino meridionale comincia ad emergere e farsi notare anche oltre i confini territoriali. Una degustazione in verticale di un’etichetta aziendale del Mezzogiorno fino a poco tempo fa sembrava un’utopia e invece adesso è possibile schierare in campo millesimi di vecchia data che sfidano il tempo.
E così a margine della recente manifestazione di Radici del Sud sono stati proposti ai giurati nazionali e stranieri l’assaggio di più millesimi di alcuni vini pugliesi di grande pregio. Tra questi anche il Nero Negroamaro Salento Igp della storica azienda Conti Zecca di Leverano. Un blend di negroamaro al 70% e saldo di cabernet sauvignon, che matura per un anno e mezzo in barriques francese, sei mesi in botti di rovere da trenta ettolitri e poi affina in vetro. La degustazione è stata condotta all’unisono dall’enologo aziendale Ferdinando Antonio Romano, dal buyer danese Ole Udsen e dal giornalista Pasquale Porcelli. Si comincia dall’annata più vecchia.
Anno 2001. Colore rosso con riflessi aranciati. Intenso il bouquet che attacca le narici con, prendendole con piccoli frutti del sottobosco; presenze speziate e mirabilmente tostate; note vanigliate, balsamiche, mentolate, affumicate e di liquirizia si intrecciano a percezioni di goudron, intensificando ed ampliando lo spettro aromatico. In sottofondo note di leggera ossidazione. In bocca fa il suo pomposo ingresso un sorso dinamico, caldo, armonico, etereo e riccamente strutturato. Tannini dolci e levigati come da copione. Gusto bello morbido e piacione, per un palato carezzevole e rotondo. Sentirsi sul groppone sedici anni e non farci caso. Può durare ancora qualche anno, anche se la spinta in avanti è quasi al limite e comunque questo vino ha dimostrato per intero la sua infinita longevità.
Anno 2003. Colore rosso granato carico. Odorose percezioni di primo acchito legnose, che però sfociano in piacevoli ed intessuti sentori di more, di ribes, di ciliegia e di macchia mediterranea. Cotè esuberante, connotato da note terziarie di buona stoffa e da una spiccata sapidità. In bocca il vino esprime la propria forza vitale a dispetto dell’età trascorsa. Sorso fresco, pulito, morbido, avvolgente, tonico e perfino elegante, per quanto poi dimostra comunque la sua innegabile potenza, corposità ed opulenza, mostrando i muscoli. Tannino ovviamente domato. Finale oltremodo persistente, ravvivato da sensazioni di polposa croccantezza.
Anno 2004. Veste cromatica rosso sangue. I profumi restano inalterati e non indulgono a nessun cedimento di sorta, notificando così che i tredici anni trascorsi non hanno per niente scalfito la performance aromatica. Umori pregnanti di frutta fresca: amarena, prugna, mirtillo, mora e fiorone pugliese, innestati su cadenze odorose di viola, di erbe aromatiche, di salmastro e di spezie orientali. Venature balsamiche, tabaccose ed empireumatiche. Sulla lingua atterra un sorso, caldo e sensuale. Percezioni tattili sapide, equilibrate, acide, dinamiche ed evolute. Trama tannica felpata e remissiva. Profilo austero, rigoroso, asciutto e rotondo. Retroaroma persistente ed appagante.
Anno 2005. Colore sempre à la page, detentore di un brillante rosso granato. Esaltante il ricco bouquet che accalappia le narici, svelando subito eterei profumi di frutta e di fiori, in modo particolare marasca, fragola, ribes, albicocca, fico secco, dattero, rosa e ciclamino. Presenza vegetale. Note speziate di vaniglia e di pepe nero. Respiri sapidi. In bocca entra un sorso caldo, ma subito contrastato da una vivacità fresca e morbida, che sostiene una beva goduriosa. Palato posseduto da una trama tannica regale. Tensione gustativa retta da una personalità armonica e bene equilibrata. Retrogusto godibile e permeato da un tocco leggermente amarognolo.
Anno 2007. Nel bicchiere si svela un abito rosso scuro. Al naso spiccano immediatamente aromi di piccoli frutti del sottobosco, che si alleano ad un odoroso e leggiadro corollario di fragranze terziarie vanigliate, tostate, balsamiche, chinate e mentolate. E poi in appresso ecco farsi avanti rigurgiti umorali di terra rossa, fedele specchio del territorio salentino. In bocca entra un sorso succoso, croccante, carnoso, morbido, vibrante, armonico, equilibrato e dinamico. Tannini sobri e masticabili. Gusto complesso per freschezza e bevibilità, sublimato da un finale appagante e voluttuoso.
Anno 2013. Colore rosso rubino, con riflessi brillantemente purpurei. Risvolti aromatici intensi ed avvolgenti, pregnanti di sentori fruttati, floreali e vegetali, a cui danno manforte credenziali di terriccio, di goudron e di spezie. Bocca larga, che ospita un sorso ritmato ed arioso, connotato poi da venature balsamiche, sapide e minerali. Frutto potente e compatto. Tessuto tannico impalpabile. Vino bene strutturato, profondo e vitale. Sviluppo palatale sanguigno, infiltrante ed irradiante. Incedere finale persistente, calibrato e godibile. Millesimo targato da un’ottima condizione climatica, per cui si vaticina ancora una lunga serbevolezza.
Conti Zecca – Via Cesarea Leverano (Le)
Tel 0832 925613 – Fax 0832 922606
info@contizecca.it – www.contizecca.it
Enologo: Fernando Antonio Romano
Consulente enologico esterno: Giorgio Marone
Ettari di proprietà: 800, di cui 320 vitati – Bottiglie: 3.000.000
Vitigni: negroamaro, primitivo, malvasia nera e bianca, aglianico, cabernet sauvignon, merlot, fiano, vermentino e chardonnay
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