di Enrico Malgi
Certamente il panorama che si gode da qui è davvero meraviglioso e la stessa imponente struttura, che risale al I secolo a. C., è collocata proprio al centro dell’affascinante golfo di Napoli. Mi riferisco al Castel dell’Ovo di Napoli, teatro del XVI Salone dei Vini e dei Territori Vitivinicoli Italiani di Vitignoitalia, che ha avuto luogo nei giorni 5, 6 e 7 giugno 2022 sotto il patrocinio del Comune di Napoli, in collaborazione con la Regione Campania, FEAMP e Camera di Commercio di Avellino e di Benevento.
Duecentocinquanta le aziende partecipanti arrivate da tutta Italia, millecinquecento le etichette di vino in degustazione e poi masterclass, seminari a tema, convegni, approfondimenti ed altri eventi collegati, che hanno sapientemente tracciato e guidato tutto il percorso.
La seconda giornata, che ho avuto il piacere di seguire particolarmente, è stata segnata da due importanti avvenimenti: la verticale del Fiorduva di Marisa Cuomo e la presentazione dell’Amarone 2011 delle tredici Famiglie Storiche della Valpolicella.
In primis ecco qui la verticale dell’iconico, pluripremiato e longevo bianco Fiorduva di Marisa Cuomo e di suo marito Andrea Ferraioli, Presidente del Consorzio Produttori Salernitani “Vita Salernum Vites”, attraverso sei annate. Ci troviamo a Furore, in Costiera Amalfitana, in un contesto territoriale pregno di biodiversità e segnato da un areale estremo al quale bisogna pagare lo scotto dell’impervia collocazione della vigna, coltivata in verticale su un terreno terrazzato ed alquanto instabile. È dal 1995 che questo vino detta legge, con la collaborazione del professore Luigi Moio. La masterclass è stata magistralmente condotta da Luciano Pignataro, coadiuvato dallo stesso Andrea Ferraioli e dal Sommelier Ais Gabriele Pollio. Presente in sala un nutrito gruppo di appassionati e di buyers italiani e stranieri. Ottima la traduzione simultanea in Inglese di Chiara Giorleo. Eccellente poi il servizio ai tavoli da parte dei sommeliers dell’AIS della Campania.
Millesimo 2020.
Classico e raro blend territoriale di Ripoli, Fenile e Ginestra.
Quello che stupisce a prima vista di questo vino è l’uniformità di un colore giallo paglierino dorato di tutte le annate in esame, merito della percentuale di Fenile e naturalmente anche del calibrato uso del legno.
Conferma del colore giallo dorato. Al naso salgono subito preziose e concentrate nuances di tanta buona frutta fresca, che si alleano con fragranze floreali e gentilizie vegetali tipiche del Monti Lattari. Credenziali speziate. Immancabili i refoli idrocarburici. Sorso ben disteso, profondo, espansivo, coinvolgente, polposo, granitico, aggregante e minerale. Profonda la freschezza che alita per tutto il cavo orale e che fa salivare la bocca. Appeal estasiante, spaziale e godibile. Percezione tattile scattante, affascinante ed appagante. Retroaroma sontuoso.
Millesimo 2019.
Colore sempre affastellato da un giallo paglierino dorato. Il bouquet di questa annata è magnificamente voluttuoso, avvincente ed attraente, tanto da rapire tutta l’attenzione di un naso curioso e ben disposto. Prorompenti le caparbie essenze agrumate, seguite a ruota da incidenze aromatiche di tanta altra frutta fresca indigena ed esotica. Gradevoli poi anche le coreografiche suadenze floreali e vegetali prettamente territoriali. Sussurri speziati alimentano ancora di più la percezione olfattiva. In bocca arriva un sorso freschissimo, morbido, rotondo, grasso, compatto imperioso, solido e seducente. Finale decisamente persistente ed edonistico.
Millesimo 2017.
Cromatismo segnato sempre da un fulgido colore giallo dorato e lampeggiante. Ottimamente sostenuto il crogiolo aromatico, dal quale il naso attinge una purezza di espressioni fruttate di limoni della Costiera, insieme a creptii di nespola, pesca, melone bianco, litchi, avocado ed a significativi sentori floreali e vegetali. Respiri idrocarburici. Impatto del sorso sulla lingua bello teso e spavaldo, nonostante l’annata calda e poi anche avvolgente, elegante, complesso, sapido, minerale, composito e bene articolato. Sviluppo palatale fruttato, reattivo, ammaliante e tonico. Chiusura su costumanze molto gradevoli.
Millesimo 2015.
Livrea sempre più dorata e sfavillante. Percezioni olfattive impreziosite da dense fittezze fruttate di albicocca, arancia, mela, pera, mandorla ed uva passa. Florealità di ginestra e di gelsomino. Sussurri vegetali di rosmarino e di salvia, unitamente a sospiri di spezie a go go. Sensazioni terziarie. In bocca penetra un sorso voluminoso, tensitivo, leggiadro, voluttuoso, tagliente e quasi corposo ed opulento come un rosso. Ottima la spalla acida, che dona un’infinita freschezza. Gusto aggraziato, rotondo, fruttato, minerale, armonico, equilibrato, balsamico e dinamico. Allungo finale epicureo.
Millesimo 2009.
Vivace e brillante il colore aureo che traspare nel bicchiere. Ortodosso e mistico il bouquet, che subito elargisce esplosive sfaccettature aromatiche di frutta nostrana e tropicale in egual misura, accompagnate anche da afflati di frutta candita. Il naso riesce ad intercettare poi sublimi profumi di fiori bianchi e gialli, insieme ad echi di macchia mediterranea, miele, curry, zafferano ed idrocarburi. Cadenze sulfuree. Approccio palatale agrumato, sostanzioso, acido, arrotondato, pimpante, pervasivo e dinamico. Cotè segnato da un perfetto rigore stilistico. Beva straordinaria per grassezza e voluminosità. Scatto finale epicureo.
Millesimo 2007.
Sempre più dorato il colore che si staglia nel bicchiere. Generoso e coinvolgente il bouquet, che sciorina compiutamente eterogenee percezioni olfattive di mela golden, pesca bianca, bergamotto, fichi, papaya, mango, nocciole, gelsomino, cappero, timo, menta e salvia. Rituali le essenze speziate. In bocca esordisce un sorso estremamente rinfrescante, avviluppante, avvolgente, seducente, arioso, soave, morbido, ammiccante, intrigante, aromatico e minerale. Incidenza salmastra. Progressione palatale ben ritmata e vibrante. Chiude su note piacevolmente dolcine.
Sede a Furore (Sa) – Via G.B. Lama 16/18
Tel. 089 830348 – Fax 089 8304014 – Cell. 333 4313667
Info@marisacuomo.com – www.marisacuomo.com
Enologo: Andrea Ferraioli con i consigli di Luigi Moio
Ettari vitati: 30 – Bottiglie prodotte: 120.000
Vitigni: Aglianico, Piedirosso, Falanghina, Biancolella, Ripoli, Fenile e Ginestra.
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