di Enrico Malgi
Montiano: un vino che ha fatto la storia della moderna enologia in Italia, che si è presentato in anteprima con la nuova versione e la nuova etichetta dell’annata 2016 a Salerno. Un appuntamento importante che segna una fase nuova dell’azienda fondata dai fratelli Renzo e Riccardo Cotarella segnata dal passaggio generazionale ormai definitivamente completato formalmente e sostanzialmente.
Il Montiano è un grandissimo Merlot italiano in purezza, le cui uve vengono coltivate nel comune di Montefiascone nell’Alto Lazio, vicino al lago di Bolsena e al confine con l’Umbria, regione in passato conosciuta più per il bianco che per i rossi. La cantina invece è nel comune di Montecchio in territorio ternano. Insomma, un’azienda a cavallo fra due regioni.
Il Montiano, prima annata 1993, è il top della storica cantina Famiglia Cotarella- Falesco, nata nel 1979, degustato nell’ambito della kermesse In Vino Civitas, la stazione marittima di Salerno, in una formidabile sestina verticale dal 2016 al 2006 condotta da Enrica Cotarella, Luciano Pignataro e Nevio Toti davanti a decine di appassionati e operatori.
Il tema della degustazione è stato centrato in parte sulla svolta iniziata nella 2015 e definitivamente avviata con l’ultimo millesimo, in parte per verificare la evoluzione di questo straordinario vitigno vitigno internazionale che in Italia ha molte espressioni famose e interessanti. Laverticale ha confermato che questo vino evolve alla grande nel corso degli anni marcando sempre di più la complessità e la piacevolezza della beva, un rosso sicuramente da abbinamento, molto interessante, le cui annate precedenti hanno ancora oltissimo da raccontare.
Maturazione del vino in acciaio e barriques di primo passaggio per un anno prima di essere elevato in vetro.
Vendemmia 2016. Il primo anno completamente gestito da Dominga, Enrica e Marta Cotarella e dall’enologo Pier Paolo Chiasso, dal vino alla etichetta radicalmente cambiata. In commercio da settembre, l’occasione è stata una importante anteprima. Il colore è segnato da un giovane e sfavillante rubino-porpora. Al naso profumi di sottobosco e di bacche rosse; creptii di geranio e di rosa; costumanze di spezie dolci; e poi ecco ancora un’evidente terziarità che, tra l’altro, esibisce un credibile goudron. Sorso gentilmente tannico e voluminoso, caldo e perforante, esuberante e caratteriale, grasso ed intrigante. Legno sicuramente ben dosato. Palato in perfetto equilibrio. Finale di grande presa, che annuncia un potenziale a lunga gittata. Sicuramente un vino ai suoi primi passi, che avrà molto da raccontare.
Vendemmia 2015. Rosso rubino vivo. Al naso frutta fresca e/o sotto spirito. Piacevoli e calibrati i sentori floreali di violetta e di vegetali di macchia mediterranea in una bella cornice speziata. Espliciti segni mentolati e balsamici. In bocca entra un sorso bello fresco e cadenzato, tannico quanto basta e sospiroso di freschezza a tutto tondo. Palato avvolgente, pieno, elegante e morbido. Retroaroma che incanta, segnato da un allungo scalpitante e soddisfacente.
Vendemmia 2012. Una annata perfetta che regala un colore più carico del precedente millesimo, un rosso rubino scuro. Profumi che emergono in tutta la loro complessità, mostrando sensitive nuances fruttate di ciliegia, prugna, ribes, mirtillo, lampone, mora e fragolina. Scoppiettanti i sentori di pepe nero, vaniglia, caffè torrefatto, tabacco, mentolo, grafite, ginepro, eucalipto, pietra focaia e cacao. Sorso caldo e focoso, subito alleviato però da un’ottima spalla acida. Palato morbido, rotondo, elegante, aristocratico, quasi suadente e con tannini non aggressivi. Chiusura godibile e persistente.
Vendemmia 2011. Parliamo di una annata strana e calda. Perché dopo una estate svogliata a partire dalla metà di agosto si sono registate temperature insolitamente alte per quasi un mese. Sempre più scuro il colore nel bicchiere. Naso di drupe rosse piccole e medie, che si intrecciano poi insieme con sfumature speziate di noce moscata, pepe nero e chiodi di garofano ed agganciate con sospiri floreali e cadenze di vegetali freschi. Sulla lingua atterra un sorso caldo, secco, avvolgente, strutturato, corposo e ruffiano. Trama tannica bene evoluta. Palato ottimamente bilanciato, morbido, elegante, attraente, fine, aggraziato e profondo. La spinta finale è molto generosa.
Vendemmia 2008. Annata perfetta. Bicchiere tinto da un colore scuro rubino-granato. Lo spettro aromatico esprime una carica di promiscui profumi, che vanno a stuzzicare amorevolmente le narici. Ed allora ecco qui un annuso di grande grazia di ribes, mirtillo, marasca, china, rabarbaro, cacao, erbe aromatiche e spezie orientali. Assaggio in bocca subito morbido e fruttato, per un palato ampio, profondo, strutturato ed elegante. Tannini vellutati. Bocca larga, fascinosa, sontuosa e bene equilibrata. Finale persistente e gradevolissimo. Ancora lunga la serbevolezza.
Vendemmia 2006. Andamento stagionale abbastanza complicato. Colore blu notte. Bouquet etereo e pimpante, che si apre al naso sulle note registrate di piccoli frutti del sottobosco, insieme con propositi di rabarbaro, tamarindo, cardamomo, balsamo, china, resina, humus, idrocarburi, liquirizia, polvere di caffè, curcuma e mirto. Refoli di spezie dell’altro mondo. Delicata nota di violetta. L’attacco in bocca è morbido, setoso, pieno, calibrato e modulato da una vibrante acidità. Nobile allure per mezzo di cristallini ed aristocratici tannini. Contatto sapido e minerale. Sorso appagante per nitidezza di gusto e giusta giovinezza espressiva. Chiusura precisa, perfetta, rinfrescante ed edonistica. Il vino non ha alcun cedimento, per cui si può vaticinare che lo zenit è ancora lontano.
In conclusione si è trattato di una grande ed evolutiva verticale di un vino che ormai è diventato un simbolo di tutta l’enologia italiana. Tutto questo grazie all’intuito dei fratelli Riccardo e Renzo Cotarella e della loro Famiglia che li ha sempre sostenuti. La capacità di operare sapientemente sul territorio, tirando fuori il meglio possibile, è stata sempre suffragata da notevoli risultati, come questo magnifico vino sta a dimostrare. Avanti così!
Un sentito ringraziamento va, oltre che al terzetto che ha tenuto la degustazione in modo impeccabile, all’efficiente equipe dei componenti l’Ais di Salerno, di cui è delegato Nevio Toti.
Famiglia Cotarella
Montecchio (Tr) – Località San Pietro
info@famigliacotarella.it – www.famigliacotarella.it
Enologo: Riccardo Cotarella
Ettari vitati: 280 – Bottiglie prodotte: 2.600.00
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