di Marina Betto
Si pensa al mare e viene in mente il Vermentino, vino e vitigno che sa di Mediterraneo coltivato quasi ovunque in prossimità del mare dalla celebre Gallura sarda alla Liguria fino alla Puglia e perfino alla Sicilia passando per la Maremma toscana che ne sta sempre più acquistando la paternità. Il Vermentino si esprime in Maremma con diverse sfumature che sono quelle del Vermentino che nasce sul mare, quello dei terreni vulcanici e quello dei terreni più argillosi sempre e comunque collinari sui 200/ 300 m s.l.m. fino ad arrivare a vigneti posti anche a 800m s.l.m. Vitigno versatile che prende molto dal territorio e terreno di provenienza come quello di Gallura sapido e potente dove i vigneti sono spesso franchi di piede o quello ligure dal tocco diverso con note floreali e delicate fino ad arrivare a quello della Maremma Toscana, terra molto calda attraversata però dai venti che portano il salmastro e la freschezza nei vini e così li contraddistinguono. L’ 80% del Vermentino toscano è elaborato in acciaio poi c’è chi utilizza anche il legno o le anfore senza mai perdere quella peculiare sensazione di freschezza nel sorso. Anche il tabù della giovinezza sta cominciando a crollare sfatando il luogo comune di bere il Vermentino sempre e solo dell’annata corrente a favore di vini che invece aspettano oltre sei mesi dalla vendemmia prima di essere imbottigliati dando ai produttori la possibilità di esprimersi meglio e abbandonare un tipo di produzione che premia solo la semplicità di beva. Con tre Vermentini diversi per annata provenienti dalla Maremma toscana uno più minerale e ammandorlato, l’altro più propriamente vino marino come il nome che porta e il terzo più astringente e complesso con note insolite oltre le classiche agrumate conosciamo meglio il Vermentino DOC Maremma Toscana. La DOC Maremma Toscana come spiega il Presidente del Consorzio Tutela Vini Francesco Mazzei insieme al Direttore del Consorzio Luca Pollini ha appena approvato la modifica del disciplinare, sono stati modificati gli uvaggi per la produzione delle tipologie Rosso e Bianco e inserita la menzione Riserva per entrambe le tipologie. Si è agevolato così il passaggio dall’IGT alla DOC aumentando gli sbocchi commerciali rimarcando nello stesso tempo l’aspetto qualitativo. In particolare per le tipologie Rosso potranno essere utilizzate da sole o congiuntamente per il 60% Sangiovese, Cabernet Sauvignon, Cabernet Franc, Merlot, Syrah e Ciliegiolo mentre per il Bianco accanto al Vermentino e Trebbiano toscano sarà possibile utilizzare anche il Viognier da solo o congiuntamente ad altre varietà per almeno il 60%. La menzione Riserva è stata inserita sia per la tipologia Bianco ( invecchiamento non inferiore ad 1 anno) sia Rosso che avrà un invecchiamento per due anni di cui sei mesi in botte di legno. Tra le novità anche l’aumento della densità minima di ceppi per ettaro, vietando ad esempio il tendone per ottenere uve di maggiore qualità e la possibilità di utilizzare in etichetta due varietà cosa richiesta soprattutto sui mercati esteri. Stati Uniti e Nord Europa sono grandi consumatori di Vermentino di Maremma e rappresentano lo sbocco commerciale più importante. Tre annate 2019- 2018-2016 differenziano Vermentino Calasole Rocca di Montemassi, Vermentino Auramaris Val di Toro e Vermentino Cocciopesto La Biagiola tre bottiglie diverse anche per areale di provenienza e metodica di vinificazione ma tutte espressione di un territorio unico che infonde caratteristiche comuni al vino quel soffio iodato riconoscibile in tutte le bottiglie.
Calasole 2019 Vermentino Maremma Toscana DOC Rocca di Montemassi nasce da un angolo di Maremma Toscana settentrionale che guarda al mare con alle spalle le Colline Metallifere dove c’è una natura stentata e tantissima luce descritta e celebrata negli scritti di Carlo Cassola. I vigneti posti su poggi ospitano vitigni locali e internazionali tra colture di cereali e ortaggi oltre ad un allevamento di vacche maremmane che fanno di questo posto una vera e propria fattoria moderna. Le uve 100% Vermentino di Calasole fermentano in acciaio, il vino rimane a contatto con i lieviti per sei mesi e poi imbottigliato. Suo è un colore paglierino scarico ma lucente, al naso le erbe aromatiche si nascondono tra le note floreali e di pietra focaia, sensazioni comuni a tutti i Vermentini delle Colline Metallifere. Il sorso è fatto di freschezza e morbidezza che si prolunga in una scia sapida. Perfetto con i gamberi e il pesce al sale. Costo 9/10 euro
www.roccadimontemassi.it
Auramaris Vermentino Maremma Toscana DOC 2018 Val di Toro nasce più vicino al mare, dalle vigne si vede Cala di Forno nel Grossetano. Contiene una piccola percentuale di Grechetto (15%) affina sempre in acciaio e sosta tre mesi sulle fecce fini per essere imbottigliato sei mesi dopo la vendemmia per concentrarne il carattere. Più dorato il colore propone profumo di agrumi e frutta secca oltre l’immancabile salvia, al’assaggio ha una nota alcolica più evidente e da una piacevolissima sensazione iodata rafforzata dalla freschezza. Vino equilibrato da affiancare oltre che ai primi di pesce anche alla carne bianca, perfetto un pollo arrosto. 8/9 euro sullo scaffale.
www.valditoro.it
Maremma Toscana DOC Vermentino Coccio Pesto 2016 La Biagiola edizione limitata numerata ha la particolarità di affinarsi in anfora di coccio pesto cosa che gli regala subito quelle sensazioni fumé e di susina matura e mandorla miste ad un gusto che ricorda i vini maderizzati. Note di astringenza in bocca sono rese agili da sensazioni retrolfattive di agrume. Vino complesso si abbina a tutto pasto e in particolare con un risotto di mare. Costo 15/ 16 euro.
www.labiagiola.it
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