di Adele Elisabetta Granieri
Ripercorrere la storia di un vino dalla sua nascita è sempre emozionante, ma quando la degustazione si svolge nella cinquecentesca cucina di Palazzo Piersanti a Matelica, l’emozione si moltiplica. Palazzo Piersanti è un gioiello dell’architettura del 1400 e custodisce splendidi arazzi, disegni e dipinti, del XV – XVIII secolo. Ad illustrarcelo, una guida d’eccezione: il sindaco, Alessandro Delpriori, giovane storico dell’arte.
Il Cambrugiano, orgoglio enologico delle Cantine Belisario, è stato il primo Verdicchio di Matelica prodotto nella tipologia “Riserva” nel 1988, vinificato solo con uve Verdicchio attraverso criomacerazione. Il Presidente, Antonio Centocanti e l’enologo, Roberto Potentini, ci spiegano il ruolo fondamentale che il microclima dell’Alta Valle Esina svolge ha per la qualità dei loro vini: il clima è continentale nelle escursioni termiche e mediterraneo nel soleggiamento, il che consente una grande concentrazione di aromi e la piena conservazione del patrimonio acidico.
La 2006 è la prima annata in cui viene introdotto l’uso del legno per una piccola parte della massa. In particolare, l’80% affina in acciaio per 12 mesi ed il restante 20% in barrique di rovere.
In degustazione nove annate: 2012, 2011, 2010, 2009, 2007, 2006, 1995, 1990 e 1988.
2012 – Un bel giallo paglierino carico brillante, trait d’union che segue fino all’annata 2006. Si esprime al naso con sentori di papaia, cedro e fiori bianchi, seguiti da note minerali di idrocarburi e pietra focaia. Il sorso è pieno e lungo, sostenuto da una buona spinta acida; dal finale leggermente ammandorlato.
2011 – L’impatto olfattivo è più delicato, sulle note della mela cotogna e della camomilla ed un richiamo fumè. In bocca è di buona struttura, fresco e abbastanza lungo.
2010 – Ritornano al naso i richiami alla mela cotogna, ma stavolta si aggiungono note di mentuccia e fieno. Il sorso è pieno e verticale, fresco e lungo.
2009 – Poco spazio per i sentori fruttati, che lasciano subito spazio a note intense di pietra focaia, biancospino, fieno e nocciola tostata. In bocca è imponente, di gran corpo e di freschezza energica; molto lungo persistente e, aggiungerei, elegante.
2007 – Al naso si apre con note delicate di mango e salvia, poi ritorna il richiamo olfattivo alla pietra focaia. Anche qui gran bel corpo; finale leggermente ammandorlato.
2006 – I profumi qui si spingono verso toni di agrumi canditi e anice stellato. In bocca è leggermente inferiore alle annate precedentemente degustate, ma comunque di piacevole freschezza.
1995 – Qui la componente cromatica cambia e si passa ad un dorato carico. Da questa annata, andando a ritroso, la vinificazione ha previsto solo acciaio. Il corredo olfattivo si presenta sulle note iniziali di frutta secca, miele e castagne, seguite da richiami alla pietra focaia, alla polvere di caffè ed al pane tostato. In bocca conserva ancora una buona energia, grazie alla spinta acida ancora ben distinguibile.
1990 – Il colore è sempre più maturo e i profumi si dirigono inizialmente sulle note di uva sultanina, fichi secchi e miele, per poi evolversi su sentori di fieno e scorza d’arancia. In bocca è un giovincello che non risente minimamente dei 25 anni sul groppone: fresco, pieno, verticale, lungo, con un buon fin di bocca di nocciola. L’outsider.
1988 – Il colore è dorato carico ed i profumi si spingono sulle note di miele, noce, albicocca sciroppata e fieno. Il sorso ha ancora energia e conserva una gran bella struttura.
Cantine Belisario
via A. Merloni
62024 Matelica (MC)
Tel. 0737/78.72.47 – 78.28.50
0737/78.72.63
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