di Francesca Faratro
Un pezzo di costiera amalfitana a Venezia. Questo è Acqua Pazza.
Esperienza decennale in Costa d’Amalfi, un’altra della stessa durata a Bologna, Antonio Iennaco nella vita ha sempre fatto il ristoratore.
Quando arriva a Venezia, lo fa, in realtà, senza scommetterci troppo. Almeno all’inizio. Invece ci prova e ci resta, per ben 22 anni, con un locale che chiamerà Acqua Pazza. Un ambiente moderno, dove a prevalere sono i toni del blu, con la croce ottagonale della Repubblica Marinara.
Nella gestione, al fianco del patron, suo figlio Rocco. Entrambi si occupano dell’ospitalità, in sala.
In sottofondo musica partenopea, a sottolineare il forte legame con il territorio di appartenenza, ma anche il desiderio di farlo conoscere al mondo intero. E quale viatico migliore del cibo?
Quella di Acqua Pazza è dunque una cucina identitaria, dai sapori mediterranei rispettosa di memoria e territorio (i prodotti vengono quasi tutti dalla Campania) che i proprietari hanno voluto abbinare alla possibilità di gustare una pizza in stile napoletano, tra le migliori di Venezia.
Il benvenuto dello chef, originario di San Valentino Torio, è il tris composto da una frittatina con piselli, ricotta di bufala con zeste di sfusato amalfitano e la classica bruschetta di pane tostato, olio, origano e sale.
L’inizio è con il crudo di pesce, ben assortito e di impeccabile freschezza.
Tradizionale il secondo antipasto, il cosiddetto fritto all’Italiana, ben eseguito con una panatura asciutta e croccante: alici ripiene, carciofi, provola, mozzarella in carrozza, fiori di zucca ripieni e pomodori farciti.
L’assaggio di terra è con il primo piatto, un omaggio a Napoli con il classico sugo della carne alla pizzaiola, qui utilizzata con la pasta.
Tra i secondi piatti, buona la tagliata di tonno servita semplicemente con una piccola tartare di pomodorini, capperi ed olive.
Per chiudere, tra i dolci fatti in casa la panna cotta al cioccolato oppure i frutti ripieni di gelato.
Ma la chiusura non sarebbe davvero completa senza tuffarsi nella memoria della Costiera Amalfitana con i liquori fatti in casa serviti nel bicchiere ghiacciato: il limoncello e il meloncello.
Antonio Iennaco è un vero saraceno che però, a differenza dei suoi antenati è riuscito a conquistare Campo Sant’Angelo con le sole armi del sorriso e della professionalità, riuscendo a superare la storica rivalità millenaria tra le due Repubbliche Marinare.
Acqua Pazza
San Marco
Campo Sant’Angelo 3808
Tel. 041.2770688
info@veniceacquapazza.com
Dai un'occhiata anche a:
- Procaccini a Milano non rappresenta il nuovo, ma sicuramente il buono
- La Rei Natura, la Grandeur in Langa di Michelangelo Mammoliti
- Guido ristorante e la famiglia Alciati in Fontanafredda e Casa E. di Mirafiore, Serralunga
- 5 motivi per cui l’Osteria Francescana di Massimo Bottura resta l’avanguardia Italiana anche nel nuovo menu 2024
- Le Officine dei Marini: la cucina concettuale di Paolo Daghini a Pistoia
- Emanuele e Michela Scarello conquistano la Croazia: Agli Amici Rovinj a Rovigno
- Sottovoce sul Lago di Como, il lusso discreto dello chef Stefano Mattara
- I miei migliori morsi del 2024 in ordine di apparizione: 010 quello dato oggi al nuovo locale di Marco Stagi