di Gianfranco Laforgia
Nel 2017 il Financial Times ha inserito Varvaglione 1921 tra le 500 aziende in più rapida espansione.
Quella della cantina Varvaglione 1921 è una storia che ha radici nel tempo, con lo sguardo fisso in direzione futuro tra nuovi orizzonti e obiettivi sostenibili. A Leporano, nel soleggiato Salento, si estendono gli oltre 150 ettari di terreno vitato della Varvaglione 1921 tra la brezza marina e il suolo calcareo ricco di ferro. Cosimoe Mariateresa consolidano le loro competenze nel mondo della viticoltura negli anni ‘70, tramandando tecnica e sapere a Marzia, Angelo e Francesca e proseguendo una storia che va avanti da ben 4 generazioni.
Dai vini sfusi alla distribuzione in tutto il mondo: il gradimento dei vini Varvaglionenon si ferma. Dagli immensi vigneti immersi nel cuore della Puglia si ricava unavarietà indistinguibile di uve; dal Negroamaro all’Aglianico, passando per Primitivo, Malvasia Nera, Malvasia Bianca e Falanghina. Una varietà da cui si producono ogni anno ben 5 milioni di bottiglie, che raggiungono a loro volta 70 Paesi del mondo, apprezzate a diverse latitudini e abitudini. La costante di ogni produzione? Il rispetto dell’ambiente. Non solo ogni pratica vinicola è a basso impatto ambientale, ma anche la fertilità del suolo
viene rigorosamente preservata. Non a caso la cantina Varvaglione ha ottenuto la prestigiosa certificazione Equalitas, che attesta l’approccio ecosostenibile della produzione a 360 gradi, dalla coltivazione all’imbottigliamento fino alla distribuzione. La cantina propone anche una linea di vini cd. “biologici” (vale a dire che hanno ottenuto la certificazione metodo di produzione biologica). Una delle mission più rilevanti, infatti, è posizionarsi come azienda vinicola di riferimento nella produzione biologica. Le uve alla base di questi vini derivano da vigneti certificati biologici, curati e coltivati con un basso utilizzo di fertilizzanti e pesticidi chimici. Il futuro è adesso: l’ecosostenibilità e il conseguente rispetto dell’ambiente sono per Varvaglione 1921 valori inderogabili. Le pratiche ecosostenibili messe in campo sono attestate da controlli e monitoraggi cadenzati nel tempo, in modo da intervenire in caso di anomalie. La tutela dell’ambiente è assicurata anche dall’impiego di tecnologie sostenibili. In quest’ottica è stata creata una cabina elettrica per implementare l’utilizzo del fotovoltaico e ridurre l’impatto del carbonio. Allo stesso modo, l’impatto energetico aziendale verrà ridotto del 70% in due anni grazie agli investimenti sul fotovoltaico.
Per Varvaglione 1921 il target di clientela è ampio e vario.
La nota cantina si indirizza anche alla GenZ attraverso un progetto innovativo e attrattivo. Al Vinitaly, infatti, sono stati presentati in esclusiva Spritz e Sparkling, le due bevande alcol free della cantina. Perché bere senza rischi oggi è assolutamente possibile. Con Spritz e Sparkling non ci si propone di sostituire il vino, ma di arricchire l’offerta dell’azienda con alternative complementari, nel brio delle nuove esigenze e preferenze dei consumatori. In Europa cresce la fetta di giovani che preferisce i vini frizzanti alcol free a quelli con alcol.
Si pensi che, secondo i dati IWSR, solo nel 2023 il +7% dei consumatori ha scelto i dealcolati rispetto al 2022. Secondo le stime IWSR questa tendenza è destinata a crescere fino al 2027.
Per quanto riguarda l’innovazione avviata da Varvaglione 1921, lo Spritz no alcol è stato ricavato da uva a bacca bianca mista a vaniglia, erbe e note più amare come quelle del chinino. Parallelamente, viene prodotto usufruendo delle varietà di uve a canna bianca anche Sparkling no alcol, grazie a procedure specifiche che non alterano l’aroma e il gusto dell’uva. La sfida del settore è proprio questa: valorizzare e salvaguardare il sapore dell’uva, pur in assenza di alcol, e rendere la differenza impercettibile al palato dei consumatori. Non a caso prima di procedere alla dealcolazione può essere opportuno effettuare alcuni passaggi propedeutici: la chiarificazione per equilibrare il tasso proteico, l’elettrodialisi per equilibrare il livello tartarico e la filtrazione per filtrare (come suggerisce la stessa espressione) residui di impurità presenti nel liquido. In precedenza era possibile commercializzare in Italia i dealcolati, ma non produrli presso le aziende dello Stivale (tali operazioni potevano essere svolte solo all’estero). Invece, è stato recentemente approvato il decreto che consente la produzione di vini dealcolati e parzialmente dealcolati anche in Italia, in conformità alla normativa europea. In questo modo potranno essere sicuramente agevolate le realtà come Varvaglione 1921, che fanno dell’innovazione non solo una
vision ma un vero e proprio modus operandi. Perché nel settore vinicolo Varvaglione non guarda semplicemente al futuro. Lo anticipa.
Dai un'occhiata anche a:
- Cantina Calafè a Prata di Principato Ultra
- La Veceta: il volto internazionale de La Fortezza di Torrecuso
- Cantina dei Monaci a Santa Paolina, trent’anni di qualità
- Il mondo del vino al femminile: le figure italiane coinvolte nel settore 9 | Ilaria Giardini
- Boschetto Campacci (Castelnuovo Berardenga) – Falanghina e Sangiovese: matrimonio perfetto
- Il Grignolino della Cantina Vicara: un vino di carattere, un tesoro del Monferrato
- Vigna delle Rose di Casa Setaro: Un Viaggio nel Turismo del Vino ai Piedi del Vesuvio
- Cantine Magliulo: da quattro generazioni il volto dell’ Asprinio d’Aversa