di Marina Alaimo
I vini rossi eleganti e sottili sono quelli che piacciono di più in questo momento storico nel quale l’influenza dei grandi chef è fortissima e trasmette con decisione il messaggio legato ad una cucina leggera e fatta con prodotti che abbiano una identità territoriale ben definita. Di conseguenza le carte dei vini sono orientate in questa direzione e ricercano soprattutto vini sottili, agili e che sappiano raccontare le proprie origini.
Questo vale specialmente per i rossi che si svestono del corpo pieno e rotondo assumendo un andamento flessuoso e leggiadro. La Valle d’Aosta è da sempre il regno dei rossi con tali caratteristiche e vanta ancora un numero importante di vitigni tradizionali di antica memoria, introvabili altrove. Tra questi il Mayolet, il Cornaline, il Petit Rouge e il Fumin. Elio Ottin è un bravissimo interprete della vitivinicoltura della Vallée per il fatto che preserva una forte memoria storica maturata attraverso le diverse generazioni di vignerons in famiglia e per gli studi effettuati presso l’Institut Agricole Regional, quello che ha praticamente salvato la viticoltura in regione. L’istituto di ricerca ha contribuito in maniera importante a rilanciare l’attività dei produttori locali, messa a dura prova delle condizioni estreme dei terreni e del clima. Basti pensare che nel 1700 l’estensione dei vigneti era di circa 4.000 ettari oggi ridotti a 400. L’azienda di famiglia è a Neyves Porossan, frazione di Aosta, città alpina posta a 550 metri sul livello del mare, che dà il benvenuto a chi arriva dall’autostrada proprio con i vigneti dell’Insitut Agricole caratterizzati dalla casina ormai famosissima. I vigneti di Elio sono tra Saint Christophe e Quart, 7 ettari frazionati ad una altitudine che va tra i 600 e i 750 metri, esposti a sud, particolare importante per raggiungere la giusta maturazione considerando il clima rigido. Camminando tra i filari si nota la forte presenza di sassi sul suolo sabbioso e di origine morenica, fattori che segano il carattere del vino e conferiscono finezza e personalità decisa.
Il paesaggio da qui è incantevole e vedere le vigne circondate dalle alte vette sembra quasi un miracolo della natura. Il Fumin è uno dei vitigni a bacca rossa più diffusi in Valle d’Aosta e quello di Ottin ne è una delle migliori espressioni. Produce tre rossi, pinot Noir, tra l’altro molto apprezzato, il Torrette e il Fumin, e poi il bianco Petit Arvine di grande successo.
Ognuna delle etichette ha il suo pubblico di nicchia che fa un gran tifo per questi vini. Il Fumin è il rosso di maggior carattere, sempre sottile, leggiadro, scattante, offre un andamento più dinamico rispetto agli altri, giocato tra l’acidità vivace, i tannini presenti e delicati allo stesso tempo, è il sapore pieno favorito dalle note saline. In piena forma nel millesimo 2014 che conferma la mano precisa ed artistica di questo sensibile vigneron che schiva il pubblico e ama dedicarsi totalmente alle sue vigne osservando in silenzio le vette innevate delle quali è innamorato come tutti i valdostani.
www.ottinvini.it
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