di Enrico Malgi
A prima vista Alì sembra burbero, quasi arrabbiato, ma è solo un'impressione momentanea, perché si scioglie subito come burro nel tegame e diventa simpatico e disponibile, mentre Carmela è più rilassata e con tratti somatici quasi “nordici”, con capelli biondi naturali (almeno credo, perché non ho osato chiederglielo) ed occhi azzurri. Insieme formano una coppia integra e perfetta. Angelo Coccaro, detto Alì e grande intenditore di vini e soprattutto di rhum, è in sala ad accogliere i clienti, a servire ai tavoli, a stazionare al piccolo bar ed a dispensare consigli e facezie; mentre Carmela Bruno si muove con naturale predisposizione e nonchalance in cucina, come una volpe nella sua tana. Entrambi sono titolari di una minuscola osteria di nemmeno trenta posti, “La Piazzetta” ubicata nel comune meno popoloso della Campania, cioè Valle dell'Angelo nell'Alto Cilento con i suoi circa 250 residenti. E' un piccolo agglomerato urbano famoso fino a pochi anni soprattutto per la grotta dell'Angelo San Michele e da qualche tempo anche per l'osteria di Alì, che durante l'anno ospita frotte di turisti. Il paese è posizionato come un presepe a 621 metri di altezza sulle prime rampe del Cervati, la vetta regionale più alta, ed è contornato da un paesaggio bucolicamente verdeggiante.
Angelo e Carmela hanno aperto qui nel 1994 dopo varie avventure ed esperienze vissute fuori territorio e la loro costanza e capacità sono state premiate più volte con la chiocciola di “Slow Food”, compreso il 2014 in cui hanno diviso questa gioia con soltanto tre osterie di tutto il comprensorio salernitano. Gli ospiti hanno a disposizione anche qualche stanza per soggiornare e da usare come trampolino di lancio per le escursioni nei dintorni. Perché in fin dei conti qui non stiamo proprio ai confini del mondo o in Patagonia, come la tabella del TCI affissa al muro ci rammenta: 90 Km da Salerno, 38 da Vallo della Lucania e 55 dal mare e dai templi di Paestum. L'ambiente è informale, spoglio, con pareti bicolori e le tre stanzette incassate l'una nell'altra come una matrioska e che sembrano quasi un passaggio obbligato per chi transita nella piazza, nella quale troneggia la chiesa del patrono San Barbato.
Carmela si destreggia ai fornelli con bravura e manualità potendo contare su materie prime locali di assoluta eccellenza, che in parte provengono dalla proprietà rurale di famiglia. La sua è una cucina stagionale e di territorio, semplice, genuina, ma anche alleggerita e sfiziosa e col menù che cambia quasi ogni giorno, secondo la disponibilità del momento. Si vede che ci mette impegno e passione per rendere felici i commensali. E così con l'amico Antonio D'agosto sono stato a pranzo pochi giorni fa a La Piazzetta e Carmela ci ha fatto assaggiare alcune sue specialità.
S'incomincia con un tomino di pecora agli aromi mediterranei, con fichi freschi, carpaccio di cachi, mele grigliate e scaglie di caciocavallo podolico. Piatto delizioso e nell'insieme ottimamente assemblato, con il buonissimo tomino fornito da un pecoraio che abita solitario in montagna e che è molto geloso della sua minimalista produzione come mi racconta Angelo, ma proprio per lui fa un'eccezione.
In accompagnamento un tradizionale calzone cilentano ripieno di scarola ed alici. Un altro antipasto, ma che potrebbe essere comunque un primo piatto, è il pane cotto, con funghi porcini, crema al tartufo d'Alba e zuppetta terranea di ceci di Controne e fagioli della regina di Villa Littorio. Beh, direi che questa portata vale da sola il viaggio fatto per salire fin qui. Una goduria irrinunciabile per il palato, laddove gli ingredienti sono amalgamati sapientemente e trovano riscontro in un sapore unico ed incommensurabile.
La prima portata è un classico della cucina cilentana leggermente rivisitata: parmarieddi (una sorta di fusilli incavati con il palmo della mano), alle erbe, con ragù di braciole di vitello e pomodoro giallo. E che ne parliamo a fare! Certe sensazioni epicuree, edonistiche e lussuriose vanno vissute di persona e centellinate senza fretta e quindi non si ottiene alcun risultato tangibile se si vogliono trasmettere per via etere, ma bisogna viverle personalmente e basta!
Per secondo piatto un affettato di braciola di vitello con rape e patate e riduzione di peperone corno all'agrodolce. Sostanzioso ed appagante. Altro secondo: carpaccio di bollito di vitello alle cipolle di Tropea, insalata scottata di verza e crema di zucca e melograno. Certamente la fantasia non fa difetto a Carmela! E nel complesso anche questa preparazione è ottima.
Per finire tris di dolci come sorpresine della Casa: raviolo di ricotta, con fagiolo di Controne e cioccolato; sfogliatina glassata al miele e pesto di nocciole; crostata di fichi e mele. Una bontà infinita!
Il vino abbinato a tutto il pranzo è stato l'Aglianico Zero 2006 di Bruno De Conciliis, mentre con i dolci Angelo ci ha gratificati di un pregiato rhum stravecchio dominicano, il Brugal 1888 Ron Gran Reserva Familiar.
In definitiva la chiocciola qui è ampiamente meritata per svariati motivi: una cucina insuperabile, coinvolgente, appagante, territoriale, tradizionale, slow e fantasiosa, con piatti freschi, equilibrati e dotati di buona consistenza; luogo sano, incantevole, silenzioso e con tanta aria buona; ambiente, seppur minimalista, accogliente e naif; proprietari gentili, disponibili ed amichevoli; prezzi imbattibili e convenienti. Che si vuole di più? Io vi consiglio realmente di andare a provare! Prima, però, prenotate per sicurezza!
Osteria La Piazzetta – Locale Slow Food
Piazza Canonico Iannuzzi, 2 – Valle dell'Angelo (Sa)
Tel. 0974 942008
Ali40@libero.it – www.confusimafelici.it
Sempre aperto su prenotazione
Costo di un pranzo completo sui 30,00 – 35,00 euro escluse le bevande
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