E’ che in certe sere, a respirar il mare con il Castel dell’Ovo che sbircia dietro alle barche mentre attendi un bicchiere di Montevetrano, magari ti senti proprio in pace con l’universo. Al circolo Savoia, nella Napoli marinara curati da Giulia Cannada Bartoli, hanno inizio, ormai da marzo incontri per enoappassionati dal nome “Il Fascino del Vino”. Soci del circolo e dell’Assoconsult, lontani dalle tecniche di degustazione ma veri curiosi del vino si approcciano con interesse a questo percorso tra le vigne. Tutto ha avuto inizio con una prima serata che fu carrellata di cantine della provincia di Napoli cui presero parte oltre 25 aziende; in seguito una piccola puntata sulla Francia e via sulle strade d’Italia.
Ma torniamo alla nostra serata. Fuori dai tecnicismi Silvia Imparato parla agli ospiti della sua storia attraverso due bottiglie di Montevetrano 2006 e 2008. Si presta giocosamente a servire il vino mentre racconta di sé. Il colloquio non è didattico ma è di pancia. Le esperienze e l’amore per la terra attraversano i ricordi ed una sala, dapprima convivialmente ciarliera è ora rapita da quelle parole così autentiche e sentite. E’ il taglio voluto per queste serate e tutto pare proprio al posto giusto. Silvia parla delle leggi naturali e della sostanza viva che è in bottiglia che cambia ed evolve e ancora sottolinea che “il vino è un’emozione continua, dove non esiste una verità”. Ammetto di distrarmi un po’ e degusto le due annate. La 2006, così come confermerà Silvia, appare decisamente più austera e severa. Note terrose ed un naso che ha bisogno di paziente attesa per lasciarsi scoprire. Il sorso mostra un tannino vivace e presente ed un’acidità che lascia presagire una vita molto lunga. Questo vino si poggia su una struttura di grande rilievo. Ora, man mano, si aprono note di frutta surmatura, polvere di caffè, tabacco, sentori balsamici; è ampio e ha un finale lungo. La 2008 pare quasi sia più accessibile con il suo naso certamente speziato ed un frutto che si propone da subito. Come fosse più docile nell’abbandonarsi al degustatore ma certo anche qui con la sua grande struttura. Al palato lambisce tutta la bocca in un tenore avvolgente. Il tannino, seppur chiaramente presente è ben levigato. Della frutta la marasca e note di cacao, lungo nel finale, intenso, buono e decisamente pieno di materia.
Saranno così le serate che avranno luogo al circolo. Il produttore ed il suo vino che apre ai presenti un po’ di sé, lasciando intravedere e comprendere ciò che è celato dietro al semplice bicchiere. Un incontro a settimana per toccare tutte le regioni d’Italia, dalla Calabria al Veneto, passando per la Basilicata, Umbria, Toscana, Piemonte e così tutta la penisola per tornare nel gala finale sulla Campania il 6 Luglio. La serata termina con la cucina de “La Cantina degli antichi Sapori” ed immancabile la foto di gruppo. E’ giusto così, ché quell’abbraccio sorridente da immortalare lo richiamano solo alcune atmosfere.
Sara Marte
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