– del Guardiano del Faro –
Giancà! Che mi hai portato a fare sopra Mercato San Severino se non sai la strada?
Anzi, io ti sto portando, tu indica, dentro questa macchina degna di Pomigliano d’Arco, una vera Alfa Romeo, nera, a fine agosto, peggio che stare in fabbrica.
Lo sapevi che Pomigliano d’Arco è uno dei primi bacini di utenza di questo blog ?
Forse perché hanno poco da fare dici tu?
Può essere pure vero Giancà, però guarda la strada , te la ricordi la strada?
No, e lo vedo, e pure in ritardo siamo, quelli quando arriviamo ci fanno un bel dito indice in direzione Avellino se ci presentiamo alle due del pomeriggio, mica stiamo in Andalusia Giancà !
No? Dici che è normale qui ? Bhe il caldo in effetti è quello. Dici che addirittura rischiamo una bella pacca sulle spalle anche se arriviamo alle due? Amichevole spero.
Ok, rallento, se no mettiamo sotto cani e padroni, i padroni sono quelli pericolosi Giancà, ti dovresti comprare quel libro con in copertina quel cane con l’espressione accigliata che bofonchia : “quel deficiente del mio padrone”. Ma quanti cani abbandonati in Campania Giancà, che tristezza, ho capito, però tutti sull’Alfa Romeo non ce li possiamo far entrare, stattene tranquillo, non puoi salvare il mondo da solo, e io sono abbastanza stanco di tentare di farlo.
Siamo arrivati? Meno male, la metto qui l’Alfa? No, non va bene, non vuoi camminare? Allora la lasciamo al sole a 35 gradi? E’ nera, quando torniamo diventano 70 i gradi , tanti saluti alle mozzarelle, si lo so, me l’hai detto che non devono andare in frigo ma a 70 gradi si sciolgono e poi dobbiamo rifare il lavoro di Gennaro e non sono pratico di pasta filata. Siamo d’accordo, la metto all’ombra. La prendo la macchina fotografica? Che vuol dire che è inutile? In cantina mangiamo? Al buio ? Ma dove mi hai portato Giancà!
Che bello il palazzo Giancà ! Dentro è tutto diverso dici, suoni suoni ma non arriva nessuno, ma dove stanno? Ah, eccola qua, si faceva giustamente attendere Mena Filo-Mena, che ha già un sorriso così ammiccante e una camminata così slogata che un buffetto glielo daresti tu, si è capito subito vecchia volpe bergamasca.
Cominciamo bene, bella sta cucina sotto vetro, piacere Raffaele, buongiorno Signora, un saluto ai ragazzi. Domenico non c’è, non sta bene. Domenico, ti garantisco che torno, mettiti in forma che torno e mi stappi quello che ti pare, te lo prometto.
Perché questi senza di te, Domenico, questi con quella grande carta dei vini che gli hai fatto fanno quello che possono, torna qui a dargli una mano, muoviti ;-) , però in cucina sanno quello che fanno, perché anche solo marinare un taglio di coscia di marchigiana in questo modo non è cosa di tutti.
Senti queste crocchette Giancà , ne mangerei una dozzina. Le patate, le patate, me l’avevi detto, le patate di Montoro, mettile dove vuoi Raffaele, sono buone ovunque, con i ceci neri e i porcini e tartufi, con il baccalà fritto e cipolle, con la pasta e il peperone crusco, con la costata di manzo Marchigiana .
Che si fa? Non ho capito? Ah, una pasta alla puttanesca e poi si va in cantina, e perché qui dove stiamo? E facciamoci sta puttanesca. C’è un’altra cantina?
Che dobbiamo fare in cantina, guardare le bottiglie?
Ma quante domande faccio oggi!
Sai , Giancà, stamattina avevo lo stomaco a pezzi sulla Costiera, quella strada, ma perché non riescono a farne un metro dritto! Adesso però due fettine di salame, un caciocavallo, un Philipponat Rosè…ci sta, ci sta . Si fa merenda con Raffaele , tavolaccio, coltelli affilati, salami e formaggi. Si stappa, si brinda, a chi?
Hai capito chi sono Raffaele, mò non ti incazzare però, non siamo tutti uguali, ho capito Raffaele, se sono qui era anche per capire, già lo intuivo, mò l’ho capito, ci siamo intesi Raffaele ? Grazie Raffaele…
Ma dove è andato Giancà?
A prendere il caffè con Filo-Mena …
Hai capito , andiamo a disturbarli Raffaele, sorridi, sorridi, ma perché la chiami Elena?
Eccoli qui, Elena, me lo fai pure a me un caffè ? Grazie Elena.
Grazie Giancà , grazie di avere insistito per farmi arrivare a Mercato San Severino.
Grazie di tutto Raffaele, è stato bello conoscerti, vuoi fare una dedica prima che partiamo?
Altre facce da Mercato San Severino:
E i piatti di Casa del Nonno 13.
Questa è una crema della fantastica patata di Montoro, con porcini, ceci neri, tartufo estivo e olive di Gaeta, sembravano Taggiasche Giancà!
Erano tre giorni che tutti ci davano Taggiasche da Firenze in giù Giancà, perdonami Giancà, finalmente quelle di Gaeta Giancà.
Ci voleva Raffaele per voltare pagina.
Scusate la qualità delle immagini, ma c’era poca luce.
Il dessert lo prendiamo in cantina Giancà?
Niente dessert?
Si va in cantina lo stesso?
Va bene, andiamo in cantina.
gdf
Qui la recensione di Giancarlo Maffi su Casa del Nonno 13
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