PORTOGALLO E CINA INAUGURANO UNA PRIMAVERA PIENA DI GUSTO
Don Alfonso 1890. Un propulsore di energie tanto positive quanto inesauribili. Simbolo da 50 anni del patrimonio gastronomico italiano e di eccellenza in ambito ristorazione e accoglienza, ha riaperto in primavera i battenti a Sant’Agata sui due Golfi, con un’azienda completamente rinnovata verso una sostenibilità più profonda e trasversale. E al contempo ha celebrato tra Marzo e Aprile due nuove aperture nel mondo, Portogallo e Cina. Il quartier generale campano rimane il laboratorio concettuale e pratico del pensiero della famiglia Iaccarino, un punto fermo da cui partire per “esportare” il gusto italiano all’estero, in uno stile riconosciuto e riconoscibile ovunque. Da sempre avanguardisti nelle scelte e decisi nel tracciare il cambiamento, Alfonso, Livia, Mario ed Ernesto incarnano un’identità mediterranea che si manifesta nel senso di appartenenza alla propria terra e alla sua tradizione culinaria, con una spinta verso l’apertura che definisce l’instancabile voglia di crescere attraverso l’incontro con altre culture in uno scambio virtuoso che crea ricchezza e connessione.
MARIO ED ERNESTO IACCARINO: FAUTORI ILLUMINATI DELL’AFFERMAZIONE del DON ALFONSO 1890 OLTRE I CONFINI
Nell’aprire le porte del Don Alfonso 1890 al mondo, determinanti sono stati Ernesto e Mario Iaccarino, figli di Livia e Alfonso, orgogliosi detentori dell’impianto valoriale trasmesso dalla famiglia e fiere guide, da oltre un ventennio al fianco dei genitori, di un’attività che guarda al futuro. Dopo essere entrati a pieno titolo in azienda, ognuno con i propri ruoli, hanno contribuito insieme alla creazione della Don Alfonso Consulting & Distribution, un ramo dedicato a fornire consulenze in Italia e all’estero in materia di ristorazione. Don Alfonso 1890 diventa così ambasciatore del Made in Italy in alcuni degli hotel più prestigiosi del pianeta, per la cucina, con l’eccellenza delle materie prime e dei vini, ma anche per il design e l’eleganza dei ristoranti in cui opera, mantenendo forte e definita la propria identità e veicolando i valori e le peculiarità che lo delineano.
Il tratto manageriale spontaneo di Livia e Alfonso diventa più strutturato in Mario ed Ernesto. Carichi di spirito innovativo e del saper guardare lontano, hanno entrambi seguito una strada di ricerca della propria identità umana e professionale, a supporto di un’importante eredità e di una naturale propensione. Sono manager fortemente capaci, guide e leader trainanti, interpreti vulcanici dell’anima del Don Alfonso, con un’attitudine organizzativa non comune, che avvalora ogni attività in cui sono coinvolti. Le consulenze all’estero e i progetti mondiali sono traguardi resi possibili dalla formazione e dai percorsi intrapresi, base preziosa per progettare, realizzare e gestire business complessi e diversificati. L’equilibrio tra la parte più genuina, appassionata, empatica e quella più organizzativa e imprenditoriale, restituisce due figure complete e di assoluto valore, perfettamente a fuoco nel disegno che li vede protagonisti contemporanei e moderni, poliedrici nel saper interpretare un mondo il cui l’apertura e la contaminazione tra culture rappresenta un valore imprescindibile. Con le radici sempre ben salde, ancorate alla propria terra e alla propria storia.
LA COSTA ATLANTICA DEL PORTOGALLO VESTE I SAPORI DEL SUD ITALIA
Cascais, un tempo villaggio di pescatori, è una deliziosa cittadina balneare nel distretto di Lisbona. Principalmente votata al turismo, rimane ancora un attivo porto di pesca. La parte storica, con i suoi stretti vicoli, non ha perso l’antico fascino e il vivace mercato del pesce è una testimonianza del suo passato improntato sull’attività ittica. Un luogo che per clima, mare e solarità rimanda alle atmosfere di Sant’Agata. In centro sorge una moderna struttura alberghiera, il Legacy Hotel Cascais, Curio Collection by Hilton, che ospita al proprio interno la nuova insegna Don Alfonso 1890, inaugurata il 30 Aprile.
Un ambiente dal design lineare e moderno, decisamente “local” nella palette di colori che animano le pareti, sgargianti nelle calde tonalità così come i tessuti che ricoprono divanetti e sedute. Le linee sono sobrie e morbide, i pavimenti in legno, in coerenza con il mood dell’hotel. Sono 45 i coperti, con un’offerta più informale a pranzo e una proposta fine dining per la cena.
Guida il timone della cucina il resident chef Nicola Restaino, in coordinamento con l’Executive del gruppo delle consulenze, Andrea Astone. A pranzo i piatti della tradizione mediterranea del Don Alfonso, in tutta la loro veracità, dalla lasagna ai gnocchi alla sorrentina, le paste al forno e gli spaghetti al pomodoro, in un approccio casual, alla ricerca di pietanze confortanti e casalinghe, senza sovrastrutture. La sera l’offerta ricalca la carta attuale di Sant’Agata sui due Golfi, un po’ più ristretta ma in linea con la proposta del quartier generale. Centrale sempre l’ispirazione alla cucina mediterranea, in cui l’eccellenza e l’etica della materia prima firmano la sincerità di un pensiero basato sulla tradizione gastronomica campana, con una costante curiosità oltre i confini.
Presente nella proposta l’interpretazione dell’Orto (vista la stagionalità similare a quella del Sud Italia), emblema di una virata che vede il vegetale sempre più protagonista, in coerenza con la svolta profondamente sostenibile dell’azienda. Materia e italianità, in chiave gourmet, con quel pizzico di influenze dal mondo. L’eccellenza degli ingredienti rimane al centro di ogni esperienza Don Alfonso 1890, firma distintiva e identitaria. Olio, pasta e pomodoro arrivano rigorosamente da Sant’Agata mentre il fresco (pesce, carne, formaggi e verdure) viene approvvigionato al mercato locale. Ernesto Iaccarino annovera anche la scoperta di pesci interessanti e di grande pregio, come il pesce Imperatore, un dentice da fondale, profondo nella consistenza delle carni.
L’ESTRO VERSACE INCONTRA IN CINA LA FAMIGLIA IACCARINO, UN TRIPUDIO DI BELLEZZA E GUSTO
Palazzo Versace sorge all’interno del Grand Lisboa Palace, a Macau. Qui il Don Alfonso 1890 ha inaugurato il 22 Marzo l’apertura della seconda insegna cinese, con una proposta fine dining sia per la cena e che per i pranzi (solo sabato e domenica). Il glamour distintivo del marchio Versace firma un’ospitalità sontuosa, che incarna i tratti della leggendaria casa di moda. Ogni dettaglio riflette l’anima della maison. Il design del ristorante è stato concepito in coerenza con il concetto di lusso di Versace, per offrire un’esperienza estetica unica, in cui godere dei piatti gourmet sapientemente realizzati in cucina. Il pavimento, realizzato a mano con motivi a rosoni e fiori, si ispira alla storica Villa Versace sul Lago di Como, i mobili su misura e le stoviglie Rosenthal riprendono il motivo Asian Dream di Versace. Lungo le pareti, il caratteristico motivo Barocco dai colori vivaci della casa di moda.
L’atmosfera al Don Alfonso 1890 è vibrante e conviviale, ideale per assaporare i piatti e i sapori del Sud Italia, interpretati dal resident chef Federico Pucci, in un approccio contemporaneo, sempre nel rispetto della tradizione e del tratto mediterraneo originario. La cucina si rifornisce di prodotti di eccellenza, quali pomodori, limoni e olio, dall’azienda agricola Le Peracciole, a Punta Campanella, nella penisola sorrentina. Viene al tempo stesso attentamente seguita la stagionalità locale per le verdure impiegate nelle pietanze e il prodotto fresco viene approvvigionato al mercato (per il pesce la base è Hong Kong, con la scelta privilegiata di pesce giapponese).
I coperti sono 60. Tra gli altri piatti in carta, un Astice blu, interpretato in uno spiedino con funghi, burrata e tartufo nero. Una rivisitazione del Vitello tonnato. Taglioni al tartufo. Paccheri al caciucco (con scampi e gamberi), una sorta di zuppa di pesce con base caciucco. Il famoso dentice da fondale, cucinato con le erbe mediterranee e cannolicchi e caviale. L’Orto, con le verdure che sono in stagione localmente. Eliche di Gragnano con ragù di piccione, parmigiano e funghi assortiti. Gusto italiano, apertura mentale, materia valorizzata all’ennesima potenza nella sua estrema qualità, sapori sinceri che arrivano immediati al palato, ben celando tecniche e lavorazioni complesse.
Ancora una volta emerge una cucina d’autore identitaria, in costante connessione con il mondo, veicolo di trasmissione dei valori portanti di una famiglia che ha fatto dell’accoglienza e della ristorazione la propria missione. Variano gli scenari, cambiano i contesti, si allargano i confini: ma quello che rimane invariato, nel tempo e nello spazio, è quell’abbraccio che ci si sente intorno quando si varca l’uscio della loro casa, un calore spontaneo e naturale che virtuosamente contamina ogni angolo di mondo.
Don Alfonso 1890. Varcare la soglia di Don Alfonso 1890, a Sant’Agata sui Due Golfi (Napoli), significa entrare nella storia della cucina italiana e dell’ospitalità, nella dimora di una famiglia che ha fatto dell’eccellenza il proprio baluardo. Significa respirare l’autenticità delle persone prima e dei loro progetti poi, in un abbraccio generazionale che crea un ponte illuminato tra passato e futuro, in una continua evoluzione supportata da un impianto valoriale solido e senza tempo. Alfonso e Livia Iaccarino, i loro figli Mario ed Ernesto sono i protagonisti di una straordinaria “saga”, che racconta l’intreccio virtuoso delle loro vite con il territorio in cui sono nati, di cui sono diventati custodi attenti e interpreti appassionati, fino a identificarsi con la terra stessa e ad interpretarne il bisogno di essere tutelata.
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