Tutto su “Abbruzzino Oltre”. Dall’apertura a Lamezia Terme alla Stella Michelin

Abbruzzino Oltre. Luca Abbruzzino

Abbruzzino Oltre. Luca Abbruzzino

di Giovanna Pizzi

Luca Abbruzzino Oltre” apre a Lamezia Terme.
Ehm…
“Abbruzzino Oltre” è la settima stella Michelin calabrese.
Non fai in tempo a scrivere un articolo che già la notizia è un’altra!
Anche se in realtà quello che mi piace sottolineare è la straordinaria impresa della famiglia Abbruzzino. Impresa nel senso di progetto, di azienda, di fatica e di (bellissima) avventura.
Tutto inizia con lo chef Antonio che oltre 15 anni fa definisce la cucina di qualità a Catanzaro. Il passaparola correva veloce: “vai a provare quel ristorante…”. Non era, insomma, un fenomeno social.
Affiancato dalla moglie, la signora Rosetta, si aggiudica una delle prime stelle Michelin calabresi. Era il 5 novembre del 2013. Nel frattempo la famiglia cresce, in termini di esperienza e partecipazione, ed il giovane Luca dimostra di essere molto più di un figlio d’arte, conquistando, con alcuni piatti diventati iconici (vedi i fusilloni con ‘nduja, pecorino e ricci di mare), i palati e l’attenzione nazionale.
Ma la famiglia Abbruzzino è ancor più numerosa, oltre ad Antonella, sorella di Luca, c’è suo marito Bruno Cirillo, impegnati a tempo pieno nelle attività di famiglia, ed anche costole vitali come Antonio Fazio, che ha preso le redini della cucina a Catanzaro, Kevin Scalise, che affianca Luca a Lamezia o Sasà Fratto, insostituibile in sala.

E non voglio fare torto a nessuno se non cito tutti, perché l’ “Abbruzzino band”, oltre ad essere compatta, è numerosa e include, per esempio, il bartender Antonio Cristofaro da “Brezza” o il maitre Luciano Tassone, new entry da “Oltre”, ed è accomunata da una grande professionalità, che può sembrare scontata, invece, si sa, le risorse umane, nella ristorazione, sono un po’ un tallone d’Achille.
Ed è proprio questa la forza degli Abbruzzino, la capacità di creare un gruppo forte, appassionato ed attaccato all’impresa (appunto), capitanato da un paterno chef Antonio.
Una piccola holding della ristorazione calabrese, dove la squadra è impegnata costantemente anche nella banchettistica (con la gestione di due cucine, una nel catanzarese ed una nel reggino) e, citata non a caso, in un’altra attività di grande successo “Brezza Fish and cill”, fish e cocktail bar a Soverato.
Ma torniamo all’argomento principale e alla notizia attuale, sebbene questo preambolo mi sembrava doveroso.
“Abbruzzino Oltre”, a soli 8 mesi dall’apertura, si aggiudica la sua prima Stella Michelin (pare che gli obiettivi siano ancora più importanti), la seconda della famiglia, esattamente a 11 anni di distanza dalla precedente, il 5 novembre di quest’anno. Ci racconta questa singolare coincidenza di date un emozionato chef Antonio, aggiungendo che è il giorno del compleanno della signora Rosetta. Un regalo, insomma, che ha messo d’accordo tutta la famiglia!

Il ristorante si trova nel cuore di Lamezia Terme, a Nicastro, ed è “l’ammiraglia della flotta”, un gioiello della ristorazione calabrese capitanato da un maturo e audace Luca che ha saputo creare un’esperienza appagante ed originale.

Situato in un palazzo storico completamente ristrutturato, accoglie gli ospiti in un’atmosfera elegante e confortevole. A richiamare la mia attenzione le installazioni alle pareti che ricordano le nuvole e le sfumature del vino. Il salottino per l’aperitivo, con luci soffuse e dettagli curati, prepara gli ospiti a un viaggio a sorpresa che inizia già prima di sedersi a tavola con una serie di piccoli bocconi: il più divertente, una finta pepata di cozze; il più ruffiano, la mini frittella d’ispirazione sudamericana con mousse di parmigiana.

Sorpresa, dicevamo, perché il menù non è dichiarato. Non c’è una carta, ma solo la possibilità di scegliere, in fase di prenotazione, tra un’esperienza da 7 o 9 portate, con eventuale abbinamento di vini. La cantina è un armadio refrigerato a tutta parete all’ingresso, la carta è ben concepita con la Calabria ampiamente rappresentata.
E a sorprendermi, in sala, è stato anche l’arredo: tavoli dalla forma ellittica e per seduta un comodo divanetto.
Ma entriamo nel vivo.
Senza avere l’intenzione di spoilerare i piatti (…ma qualcuno lo deve pur fare), certamente il tratto distintivo di questa nuova fase della cucina di Luca Abbruzzino è una creatività più spinta, la voglia di giocare con i contrasti e gli ingredienti, l’intenzione di azzardare accostamenti originali e un po’ strong. Un Luca a briglie sciolte.
Ogni portata è pensata per stimolare i sensi, combinando i sapori della Calabria ma non restandone necessariamente imbrigliati.
La firma dello chef è ben impressa nella prima portata: gambero, annona e pala di fico d’India. Un gioco di consistenze, temperature, acidità e dolcezze. Un piatto riuscitissimo che invoglia alla cena. E stando alla teoria che quando una cosa è buona te la mangi, non l’ho fotografato.
Mentre è venuta sfocata la seconda foto, quella della “rana pescatrice dry aged, sesamo nero e colatura di alici”, ma ringraziamo lo chef per la gentile attenzione.
Il “calamaretto spillo, carciofi, clementine e fegato grasso di mare” è l’esempio perfetto dei contrasti che la cucina vuole offrire e dell’abilità dello chef nel bilanciare amaro ed acido.

Il “riso, mandorla, sardella e cipolla bruciata” è certamente la portata che mette d’accordo tutti: buono. Andrei oltre con “godurioso”. Cremoso e vellutato al palato e con la giusta spinta sapida.

Con il bottone ripieno, pesto di friggitelli, prugne e bottarga di polpo home made per finire il piatto, si sale nuovamente di intensità e, forse, qualche equilibrio è da definire.

Abbiamo chiuso la parte salata con “maiale, castagne, cardoncello, olio alla cannella e tartufo”, perfetto nella concezione, corretto nell’esecuzione, generoso nella porzione di tartufo nero calabrese che avrei scagliato più sottilmente, ben presentato, peccato per l’eccesso di potenza della cappa in cucina.

E infine i dolci. Anche loro audaci ma ben calibrati. “Fragole, peperoni, meringa, menta e chartreuse” (che, pochi sanno, è un distillato tutto calabrese): croccante, morbido, fresco, dolce e sapido al contempo. Sempre a tavola “mela, arachidi, datteri e calvados”, più avvolgente, e, in saletta, la piccola pasticceria che rassicura il palato.

Un’esperienza, quella da Abbruzzino Oltre, impreziosita dal servizio impeccabile. Il personale, preparato e appassionato, guida gli ospiti con professionalità e cortesia.
Ogni dettaglio è studiato per offrire un’esperienza indimenticabile.

Via Lissania, 10, 88046 Lamezia Terme CZ

Telefono: 0968 188 8038

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