Tresinus 2013 Fiano Paestum igt

Pubblicato in: I vini del Mattino, Salerno

Uva: fiano
Fascia di prezzo: da 5 a 10 euro
Fermentazione e Maturazione: acciaio

La bellezza delle storie del vino è nel recupero dei luoghi delal campagna. Oggi è abbastanza facile seguire questa corrente visto il fallimento del modello sociale urbano, ma quando Ida Bidetta e Mario Corrado scapparono in questo lembo di terra protetta dal Signore e poi dalle leggi sulla istituzione dei parchi naturali non era proprio così. Va bene, non c’era ancora internet all’orizzonte italiano, ma loro dovettero fare i conti anche con l’assenza di luce e di telefono.
Oggi il Tresinus 2013 è figlio di un’annata florida, sicuramente migliore della precedente.

Michele D’Argenio e Mario Corrado hanno trovato le misure giusto, due caratteri che si somigliano e che trasmettono ai loro vini: poca mondanità, nessuno proclama, tanta pignoleria nel lavro e soprattutto tanti tanti sacrifici. Così questo tresinus, che noi speriamo di poter godere ancora tra una decina di anni, è uno dei bianchi più buoni del momento, con i suoi fantastici rimandi all’agrumato e al frutto a pasta bianca, l’ingresso secco, fresco una beva facile e sapido che rende questo Fiano cilentano molto abbinabile a gran parte del cibo che si cucina oggi nei ristoranti e nei locali di qualità.
Una sorta di modello Vannulo trasferito al vino: qui bisogna venirlo a prendere, al massimo tra alcuni fidati distributori e ormai il passa parola rende quasi inutile ogni azione promozionale che tra l’altro Ida e Mario mai hanno fatto.

La loro ricetta, semplice e valida per l’artigianato di qualità, è stata: grande dedizione al prodotto, nessuna voglia di correre. Nasce dal corpo più vecchio del vigneto, viene lavorato solo in acciaio e sin dalle prime battute D’Argenio, il genious loci irpino è quello, punta soprattutto sulla freschezza più che sulla morbidezza. Ne esce fuori un vino di gran carattere, per il quale è facile impazzire dopo qualche anno.
Ah, come mi piacerebbe metterlo pirata in una di quelle batterie gastrofighette:-)


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