SAN GIOVANNI
Uva: fiano
Fascia di prezzo: da 5 a 10 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio
In questo gratificante itinerario enologico, alla ricerca delle migliori bottiglie cilentane da proporre, facciamo tappa oggi a Santa Maria di Castellabate e precisamente a Punta Tresino, proprio di fronte al primo parco marino nazionale. Qui, in uno scenario mozzafiato di incomparabile e suggestiva bellezza e immersi in una natura incontaminata e protetta del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano e dichiarata inoltre “zona a protezione speciale”, con ulteriore vincolo ambientale e legislativo per la folta presenza di una fauna e una flora ricca e tutta particolare, Ida e Mario Corrado conducono la maison SAN GIOVANNI, coadiuvati dall’enologo Michele D’Argenio.
Lui è un giovane architetto salernitano, specializzato nel restauro di ruderi cilentani (come egli stesso ama definirsi). E proprio qui ha realizzato il suo capolavoro, recuperando e restaurando un antico casale di famiglia, utilizzando tecniche costruttive tradizionali e biologiche, per vivere in sinergia con questa terra e ottenere da essa la massima qualità. Ida si interessa dell’aspetto commerciale, con grande passione e sagacia.
I Corrado producono e commercializzano appena quattro tipologie di vini per un gran bel bere. Maroccia da uve Aglianico e Isca della Castagna, con Piedirosso in purezza, che vengono proposte in poche bottiglie. Mentre è il Fiano che la fa da padrone, comunque, come vitigno principale: il Fiano Paestum Igt, con saldo di greco e trebbiano e il Tresinus Paestum Igt, in purezza, derivato da viti ultratrentennali che guardano dall’alto il mare storico di questo incontaminato territorio. L’allevamento è a spalliera, guyot bilaterale, con esposizione a sud-ovest, posizionato sui 150 metri.
Bottiglie in produzione appena tremila. Una chicca per pochi eletti. L’attenzione, nella fattispecie, ricade proprio su questo cru.
Il colore è ancora giovane, tendente più al verdolino, con riflessi paglierini appena accennati. L’areale cilentano esprime sempre una notevole gradazione alcolica nei vini bianchi, per la vicinanza del mare e, soprattutto, per un costante soleggiamento nell’arco dell’anno. Ebbene, anche il Tresinus non sfugge a questa regola, tanto da raggiungere i 13,5 di volume alcolometrico, e così può estrinsecare un ottimo sviluppo glicerico.
Nel ventaglio olfattivo le note floreali emergono nette con biancospino e ginestra in primo piano e buona spalla fruttata e salmastra. In bocca quello che colpisce è soprattutto una verve fresca e sapida, con un gustoso appagamento papillare. Si delinea poi una tensione serrata ed ampia, giocata su un ritmo timbrico caldo, avvolgente e lievemente aromatico, che soddisfa interamente la beva, tanto da richiedere subito una seconda sorsata. Il finale, nonostante il vagito neonatale, è abbastanza lungo ed equilibrato. Insomma è davvero un ottimo vino territorialmente classicheggiante.
Questa scheda è di Enrico Malgi
Sede a Castellabate – Contrada Tresino – Telefono 0974/965136 – 089/224896 – Fax 089/2754259 –www.agricolasangiovanni.it – info@agricolasangiovanni.it – Enologo Michele D’Argenio – Ettari di proprietà 10, di cui 4 vitati. Bottiglie prodotte in un anno circa 15.000. Vitigni: Fiano, Trebbiano, Greco, Aglianico e Piedirosso.
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