Una volta tanto vincono i buoni anche nella realtà, il progetto è andato avanti con caparbia testardaggine e adesso finalmente, superando una burocrazia non meno ostica del pastore, la cantina ha preso forma e persino appartamento per ospiti sospeso tra il mare di Ulisse e le vigne di Fiano. Questo bianco salmastro e sapido, mai concessioni alla frutta, fresco, ben strutturato, gira seguendo l’istinto dell’annata, proprio come gli olivi e il mirto che assediano la vigna. è stata la qualità del bicchiere, oltre la storia di eroismo bucolico fuori dal tempo, a far entrare l’azienda San Giovanni nella rassegna delle Piccole Vigne tenuta Castelvenere alla fine di agosto.
Uno dei ventidue racconti di passione e di piena identificazione tra i tempi e le ambizioni della propria vita con le esigenze del fare agricoltura ai tempi dell’omologazione e degli Ogm alle porte. Il Tresinus è Fiano in purezza, a differenza del bianco base in cui entrano anche altre uve: in questo millesimo si esprime davvero alla grande, un po’ come ovunque in Campania. Il naso è intenso, persistente, in bocca la costruzione enologica spinge alla beva grazie alla freschezza.
E pensare quanti soldi buttati negli anni ’90 con vini dalle storie inventate: quanti supertuscan ci vogliono per raggiungere il valore di una bottiglia pensata sul mare di Ulisse? Lo troverete nei locali della zona, I Due Fratelli e Sulle Onde della Collina, o, meglio, venendo a fare scorta qui durante un week, per capire con gli occhi il fascino inesauribile del vino. Soprattutto quando è prodotto tra i templi di Paestum e l’antica Elea.