Le bottiglie regalate da mani amiche e competenti non possono che essere buone e particolari. Ed è così che questa bevuta la devo ad una visita improvvisa di Aurora Endrici a Napoli: da una che conosce il Nord Est palmo a palmo non poteva che arrivare qualcosa di buono e di livello.
Parlo delle bollicine di Maso Martis, un Trento doc assolutamente secco e minerale, fresco, con un perlage fine ed eterno, manco sapesse, questa diavoletta trentina, che io adoro spumanti e champagne con pinot nero. Parliamo di una piccola azienda in conversione biologica, nata dalla passione di Roberta Giuliari e Alberto Stelzer che sono partiti nel 1990 recuperando un maso contadino a Martignano, sulle colline di Trento, a circa 450 metri di altezza.
Dodici ettari in conversione biologica, poco più di 70mila bottiglie. Si tratta del vino base della azienda, oggi si dice più elegantemente entry level, ma, insomma, è davvero in grande rapporto tra qualità prezzo: le uve di pinot nero e chardonnay sono vinificate in modo separate e poi assembleate nella proporzione di sei a quattro.
Il naso della sboccatura 2013 in questo momento è assolutamente agrumato, ancora con sentori di crosta di pane. In bocca entra sapido con una incredibile energia regalata dall’acidità dilagate che quasi impedisce percezioni di dolcezza.
Quello che ci colpisce è l’eleganza, l’equilibrio assoluto che già si riscontra al palato, una bottiglia dissetante che si beve tutta e subito, dall’antipasto sino al dessert proprio perché poliedrica e di buon corpo. Basta tenerla lontano solo da cibi troppo pomodorosi o densi. Uno stile verticale, molto ben caratterizzato.
Un bell’esempio di artigianato trentino, lontano dai numeri monstre a cui siamo abituati, ricco di personalità e soprattutto di passione italiana in un settore dove anno dopo anno si ottengono risultati sempre più soddisfacenti.
TRENTO
Località Martignano
Via dell’Albera, 52
www.masomartis.it
Tel.0461.821057
Ettari: 10 di proprietà
Bottiglia: 10mila
Prezzo: 25-30 euro
Uve: pinot nero e chardonnay
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