di Marina Alaimo
La produzione di vini dolci affonda le sue radici nella storia classica, sono stati i greci ad esportare lungo le coste della Magna Grecia le tecniche per realizzare questi nettari d’uva. Non a caso è proprio nel sud Italia che è ben radicata ancora oggi la tradizione di produrre questa tipologia di vini molto graditi ad una gran fetta di pubblico per la loro spiccata intensità e complessità di aromi e per il piacevolissimo contrasto di sapori giocato tra note dolci ed acide. In questo breve viaggio tra i vini dolci del sud Italia vogliamo partire dalla Sicilia, e non a caso, è in quest’isola, e nelle tante altre che la circondano, che è particolarmente sentita la passione e la tradizione per questa tipologia di vini.
A Pantelleria vive il genio del “passito di Pantelleria”, ovvero Salvatore Murana. La sua è un’azienda artigianale che produce con grande cura e rispetto per il territorio vini passiti strepitosi utilizzando una vecchia tecnica nella quale il mosto dell’uva appassita viene miscelato con quello di uva che non ha subito appassimento, in modo da poter raggiungere un equilibrio gustativo ottimale. Questo vino è realizzato con uva moscato d’Alessandria, localmente detto zibibbo, allevato con l’antica tecnica dell’alberello pantesco basso: la vite viene collocata in piccoli crateri scavati nel terreno, per proteggerla dal continuo spirare dei venti e per preservare l’umidità, preziosa in un territorio siccitoso. Anche questa tecnica di allevamento della vite è stata trasmessa dagli antichi popoli ellenici. La pianta in queste condizioni produce pochi grappoli dal succo concentrato, questi poi vengono fatti appassire con sapienza antica al sole su stenditoi di pietra. Salvatore Murana produce diversi vini passiti, abbiamo scelto il Martingana, un vero e proprio gioiello, fatto con uve provenienti da un appezzamento di terreno dal quale il vino prende il nome, posto a sud dell’isola. Il risultato di tanta cura è meraviglioso, ha uno splendido colore giallo oro cerchiato da un sottile alone verde, che solo i passiti di grande valore presentano, i profumi sono avvolgenti di fichi secchi, datteri, poi miele e zagara, in bocca esprime uno splendido equilibrio condotto tra dolcezza, acidità e sapidità. Il Martingana può accompagnare a Pasqua la nostra pastiera, dolce simbolo a Napoli di questa festività, fatto di ingredienti poveri ed antichi, ricotta e grano , un tripudio di profumi e sapori che questo vino saprà ben sostenere.
Spostandoci poi in Calabria troviamo un’altra realtà molto interessante, il moscato passito di Saracena, piccolo paese posto a 650 metri di altitudine sull’Orsomarso nel Parco del Pollino. Anche la tecnica di produzione di questo vino ha radici antiche e grazie alla ferrea volontà di qualche viticoltore sta uscendo dall’anonimato. Abbiamo scelto quello di Luigi Viola, promotore della rinascita del Moscato di Saracena, prodotto con uve guarnacca e malvasia bianca. Esprime grande eleganza di profumi e sapori, al naso ha piacevolissimi sentori di note agrumate e di albicocca.
Potremo abbinarlo al casatiello dolce di Monte di Procida, dove ancora oggi ne è fortemente sentita la tradizione, fatto con il “criscito”, un tempo cotto rigorosamente nel forno a legno, decorato con glassa bianca e con i festosi “riavulilli”, minuscoli confetti multicolor. Prezioso regalo pasquale per amici e parenti: uno grande per le famiglie, uno piccolo per i bambini, uno speciale viene donato dalla giovane fidanzata alla futura suocera.
E con il cioccolato delle uova? Ci vuole un vino passito rosso in grado di sostenere la lunga persistenza gustativa del cioccolato. Allora Rarum dell’azienda Duca Carlo Guarini, prodotto con le tipiche uve della sua terra, negro amaro e malvasia. Questa famiglia discende da un cavaliere normanno, Ruggiero Guarini, giunto in Terra d’Otranto nel 1065.
Il vino ci racconta del vento e del mare del Salento, penisola della Puglia che si spinge con coraggio verso il mare, ha un bel colore rosso rubino, profumi di fichi neri appassiti al sole ed erbe mediterranee. Il sorso è ricco ed avvolgente particolarmente piacevole nel suo dinamismo vivace fatto di note dolci discrete, tannini sottili e buona freschezza.
Dai un'occhiata anche a:
- Be.Come | MasterClass: ‘A Kaleidoscope of White’ ideata e guidata da Gabriele Gorelli MW, con la collaborazione di Jeffrey E. Porter – Writer at Large, Wine Enthusiast
- Viaggio attraverso la storia di Villa Dora: verticale di 10 annate di Vigna del Vulcano Lacryma Christi Vesuvio Bianco
- La verticale di 50&50 Avignonesi in scena da The Meat, a Caserta con l’Occhio di Pernice 2010 come strepitoso finale di serata
- I primi 25 anni di Cantine Astroni celebrati con due laboratori di degustazione: Campi Flegrei Falanghina e Campi Flegrei Piedirosso
- Lambrusco DOC: storia e colori di un vino che guarda al futuro, la presentazione a Lecce
- Dieci Vini Bianchi della Campania interna del Mangia&Bevi 2024
- Verticale del Fiano di Avellino Linea Tradizione Di Meo dal 2022 al 2006
- Il Brunello secondo Collemattoni: la 2020 in anteprima e una Riserva straordinaria