Tre cose imperdibili quando sei in Olanda

Pubblicato in: Città e paesi da mangiare e bere
Beluga Loves You - Mastrich, con il nostro contatto Jeroen e a dx Hans

di Marco Bellentani

Avvicinarsi alla multi-cultura olandese è molto semplice. Tutto, come da copione, funziona a meraviglia, in un clima di produzione o caos (Amsterdam) organizzato e ordinato, dove tutti sanno cosa e quando fare. A livello gastronomico, ovviamente, qualsiasi italico può sentirsi in difficoltà, soprattutto dopo diversi giorni di permanenza con una cucina mutuata dall’influenza teutonica, ma che spesso apre alla fusion. Per semplificare questo approccio, però, si possono ricordare alcuni capisaldi comportamentali: lasciate stare il vino, quasi sempre un riesling aromatico sovrabbondante di lieviti per lo più di poco conto e, a differenza di quello che accade in Italia, lasciate perdere la fascia food comfort. O vi date allo streetfood o vi date alla costosa stella Michelin. In mezzo, la fregatura più completa. Perdere tempo e denaro in un ristorante fintamente ricercato non vi sfamerà e non vi conquisterà.

Seguendo questi dettami, dopo alcuni tentativi che hanno lasciato più rabbia e meno soldi nella nostra esperienza, possiamo dire che le tre cose che ci sono rimaste più impresse dell’Olanda sono:

Il ristorante di Hans Van Wolde a Maastricht gode di ben due Stelle Michelin. Disponibile in una versione light lunch più economica (ma starete sempre più o meno sui 110), il ristorante, che si trasforma in festa disco in alcune serate, si presenta con un design minimal rilassante davvero di grande impatto. Stella assoluta del Beluga è Hans, chef che fa della ricerca, dei sapori, della volontà di darci sempre qualcosa di originario nel piatto la sua battaglia. “La cucina olandese deve trovare di nuovo il suo rapporto con la natura, le erbe e i sapori veri della terra” – ci confessa allo straordinario chef table affacciato su una cucina perfetta, dove i movimenti dei ragazzi al suo soldo sono sempre pacati e perfetti. Nasce così, qualcosa di italiano e nordico allo stesso tempo. Hans apre con un ovetto ricolmo di una salsa all’uovo e alla felce che rimarrà per anni impressa nella nostra memoria. Olio extravergine del Molise, carne piemontese e soluzioni che rimanda a sapori a noi riconoscibili, con il tocco di questo chef grandioso, che ci vuole sfamare e non sorprendere. Hit Me, è un disco di pomodoro essiccato che, colpendolo, si sgrana su una deliziosa parmigiana ricca di pomodoro e basilico. Hans fa questo cercando il sapore vero delle cose, non un’importazione della nostra cultura. E lo dimostra nella stupenda Razza con  le sue ali e il suo fegato, al guazzetto di pomodoro e asparago selvatico: altro piatto che dimostra come la sostanza sia il vessillo delle Stelle all’estero. Servizio manco a dirlo strepitoso e un’empatia difficile da trovare. Entro un anno il Beluga chiuderà: in ricerca della terza stella e di nuovi stimoli, Hans emigrerà poco lontano, nella campagna olandese, per creare un incredibile locale-fattoria dal nome Brut. Contatto con la natura, vero km zero e tutta la sua classe. Postilla finale: se siete a Maastricht e avete nostalgia della cucina italiana, qui, ne troverete una vera. Toscanella Apuana di Marco Belluzzi con prodotti importati dalle Apuane e versioni mittleuropee con verace base italica.

Streetfood per eccellenza sarà, per voi, la patata. Soprattutto ad Amsterdam. Le scelte sono due: Jacketz e Mannekenpis. Per il secondo dovrete fare la fila: patate fritte a profusione (tagliate grossolanamente) e salse. Facile, semplice, buono. Jacketz è una catena di baked potatoes che vi salverà dai junkie food, senza pretendere, a circa 15 euro vinello italiano compreso. Se si eccettuano i Waffel originari, questo sarà di sicuro il cibo quotidiano più gettonato.

Il meglio, lo lasciamo in fondo. Fermatevi con la Metro a De Pjip, stupendo quartiere a ridosso del centro. Troverete una miriade di bei localini e il mercato rionale dell’Albert Cuyp. Qui, senza remore, cercate l’aringa cruda nelle bancarelle. Proposta con pane o senza, viene servita con cetriolone in salamoia e cipolla. Nulla a che vedere con l’aringa affumicata, ne come qualità organolettica, ne come gusto, Il periodo migliore è proprio quello da maggio a settembre e l’aringa cruda vi stupirà con la sua immensa dolcezza, il suo grasso raffinato, delicato, in bocconi suadenti. La miglior cosa da mangiare in Olanda, senza dubbio! Fantastica! Costo? 2 euro a porzione!

Fatte queste tappe non vi resta che perdervi in una delle città più belle e divertenti d’Europa…

 


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