Trattoria Nugent a Irsina. Per arrivarci bisogna percorrere una delle mie strade preferite, quasi sessanta chilometri di striscia di asfalto che taglia i campi di grano lucano, da Potenza a Bari. Qui, sotto il cielo azzurro e il verde abbagliante sei solo con la tua auto con i Pink a palla e corri veloce e libero come sempre quando si guida al Sud, dove non ci sono spostamenti ma viaggi, tra la gente, fra i paesaggi incantati, le cattedrali, la biodiversità, tombe rupestri al cospetto delle quali le rovine romane sono contemporanee. In questa euforia mentale con il cervello inutilmente pieno di endorfina, quando godi il tuo essere libero, cioé quella sensazione di vicinanza alla verità dalle cose, ti può capitare questo: vedere improvvisamente Rocco Catalano che fa delle foto fermo a bordo strada.
Due auto fanno traffico, così ci avviamo a Irsina, tra Potenza e Matera. Una paese che ha toccato il suo apice nel 1961 con 11mila residenti per poi regalare tanti operai al distretto di Sassuolo scendendo a 4600 residenti attuali. Storia di transumanza, di braccianti impegnati nel grano, i palazzi testimoniano antica opulenza e una statua di Sant’Eufemia attribuita al Mantegna è uno dei pezzi forti da non perdere.
Il comune con i suoi 260 ettari è tra i più estesi d’Italia, siamo a quota 548 metri e l’aria è tersa, pulita. Come in tutta la Basilicata. Ci dirigiamo nel cuore del centro storico dove in un palazzo del ‘700 c’è la Trattoria Nugent, aperta nel 2008, che prende il nome dai proprietari antichi del fabbricato. Il tempo fuori rallenta, ma qui dentro ci riporta indietro a quelle trattorie familiari, accoglienti, piene di ricordi, dal grammofono alla ruota di un carro alta quanto un cristiano. I protagonisti di questa impresa, una piccola torre di avvistamento gastronomico, sono Michele Tarantino, passato dalla sala frequentata da piccolino alla cucina dopo anni di impegno nel sociale, e Gigia Dimuro, soci da 13 anni ormai che hanno costruito un successo quasi esclusivamente sul passaparola prima dell’avvento di Facebook e la scheda nella guida Osterie di Slow Food. Ora la squadra si è allargata con l’arrivo di Michele, il figlio di Mario, in cucina e di Valentina in sala insieme a Gigia secondo lo schema goldoniano delle locande italiane. Entro e subito capisco che, comunque vada, starò bene: mi conforta la clientela locale e decido di scavalcare a sinistra questa rincorsa al passato ordinando subito vino locale, buonissimo, nel bicchiere senza calice. Il vino entra subito nel sangue e ti rilassa, ti predispone bene, per questo è l’unica bevanda alcolica che bevo da sempre, la puoi controllare per smettere nel momento in cui cominci a perdere il controllo.
Gigia e Valentina gestiscono la sala con assoluta padronanza ed esperienza, prendono le comande, hanno una battuta amichevole per tutti. Siamo in un pranzo di famiglia ed è un vero peccato doverci fermare con il vino avendo altre due ore di auto da fare inseguendo la via Appia, oggi Strada Statale 7, la prima autostrada della storia che finisce a Brindisi. Fa niente, torneremo.
Il menù è organizzato molto semplicemente, parliamo della cucina della transumanza, ecco allora i gnummariddi, involtini di interiora di agnello, nella versione light e maxima con le interiora dentro. Paste fresche tipiche tirate a mano sul momento, verdure, baccalà come unico pesce, il pesce di tutto l’Appennino Centro-meridionale che in Lucania è una religione quando si sposa con i cruschi.
Cosa si mangia alla Trattoria Nugent Irsina
CONCLUSIONI
Posti come questo, come i locali di Federico Valicenti, Peppe a Rotonda, l’Oasis di Vallesaccarda, Pietro Zito, Peppe Zullo, Abraxas a Pozzuoli, trattoria Lilo a Sala Consilina, Giovanna Voria e tanti, tanti altri così impostati sono lo scheletro della nuova gastronomia moderna mediterranea che parte sempre dal prodotto integro e salutare. Ma al di là dei discorsi politici, quello che più conta è che questo viaggio fuori porta regala benessere alla carne e allo spirito. Venite qui senza fretta, fittate un posto dove riposarvi, godetevi la mancanza di inquinamento acustico e luminoso, la beatitudine dello spazio, l’abbondanza di acqua, il sapore vero degli ortaggi e della verdura dell’orto e delle carni, la forza dei legumi. C’è una verità in questi piatti, quella di prodotti che rispettano la stagione e non conoscono chimica e trucchi per sembrare più belli. L’unica concessione alla modernità è una buona carta dei vini con forti presenze di etichette naturali del territorio e italiane. Spenderete sui 35 euro a testa (vino escluso).
Trattoria Nugent a Irsina
Piazza Garibaldi Cortile Nugent 6
Tel. 0835 628180
Aperto a pranzo e cena
Chiuso il martedì
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