Mariterraneo a Salerno, la trattoria di mare che mancava in città

Mariterraneo, Emiliano Ciancio

Mariterraneo a Salerno
vicolo Grimoaldo, 12
Tel. 089.9433138
Aperto la sera, domenica a pranzo
Chiuso lunedì

Mariterraneo: un angolino presepiale nel cuore del centro Storico di Salerno dove si propone una cucina di ricerca sul prodotto, semplice nella proposta, economica nel conto. Emanuele Ciancio ha ereditato dal padre, Luigi, ex sindacalista d’assalto, la passione per la cucina e le ricette dell’orto mare della Costiera Amalfitana.
Nonostante la sua posizione estremamente favorevole per l’accaparramento di prodotti di qualità (mare, piana del Sele, Cilento, Irpinia e Costiera a un tiro di schioppo) la città è attraversata da una ristorazione mordi e fuggi che si è accentuata dopo il successo di luci di artista che ha portato tanti napoletani e casertani a investire qui in locali, localini, bar  e baretti.
Un Paradiso per i giovanissimi, quasi un Inferno per chi cerca luoghi dove poter mangiare tranquillamente proposte di qualità che si trova di fronte ad una scelta purtroppo davvero ristretta.

Mariterraneo ricorda invece ai gourmet sopra gli anta la Botte Piccola di Mario Giordano che aprì di fronte al Tribunale e che fu per molto tempo il luogo di ritrovo di chi voleva uscire dal precotto e dal congelato senza per questo condannarsi a una cucina schiettamente familiare, saporita ma omologata.
Un riferimento per chi ama il pesce. La struttura è in un angolo bellissimo e intimo alle spalle di via Botteghelle. L’antica Salerno riesce qui a regalare ancora belle sensazioni tra locali storici, botteghe e vicoli di stile longobardo larghi quanto l’apertura delle braccia.

Diciamo subito che di questo locale ci è piaciuto subito tutto: l’arredo, studiato, colto ma non finto folk. Il menu, fatto di proposte semplici in cui si trova soprattutto la spesa e il pescato del giorno. Ha un tocco romantico ma al tempo stesso va bene per una chiassosa tavolata fra amici. Ci è piaciuto il servizio, sempre con il sorriso, e la carta dei vini, adeguata alla proposta con etichette salernitane di grido ma anche non scontate, dunque colta e attenta alle novità.

Nell due salette di si accomoda sistemando il tavolo che balla su un gamba come da copione e, più che leggere, si ascolta il menu.

I temi sono decisamente moderni: il menu vira deciso sul vegetale e sul mare senza preoccuparsi di stupire nelle presentazioni, che sono essenziali e garbate.

 

 

Si parte appunto con crostin idi mare e il pinzimonio, secondo un’usanza andata perduta negli ultimi anni.

Largo poi alla semplicità, come questa insalata tiepida che rivela però qualche incertezza tecnica a danno dei gamberi che perdono freschezza, un vero peccato visto che non sono congelati.

Centrata il classico polpetto al sugo.

Mariterraneo, moscardini in guazzetto

Buona ed efficace la scelta dei primi, tutti di pasta secca ben cotta e con felici intuizioni negli abbinamenti con la materia povera del mare.

 

Nei secondi oltre alla materia del mare ci è molto piaciuto l’accostamento vegetale, assolutamente di prim’ordine, indice di un ritorno al passato che rivela modernità.

 

 

La pastiera poi è da manuale.

CONCLUSIONI
Un luogo dove trascorrere una serata tranquilla, sicuri che la materia prima è fresca e cucinata con amore e passione. La cucina che ci si aspetta da una città come Salerno che è alle porte della Costiera Amalfitana.
Pagherete dai 40 ai 50 euro.

 

 


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