di Marco Galetti
Si parlava di lepri chiedendoci chi avrebbe cucinato la prossima, qualcuno si alzò e avvicinandosi al fuoco…
Calore dato dal camino acceso, dalla stufa a legna e da una cucina di tradizione quasi in via d’estinzione in questo locale a San Martino Olearo, sulla strada tra Lodi e Milano, nella carta delle vivande, quasi esclusivamente specialità lombarde, salumi, zuppa di cipolle gratinata, trippa, cassoeula, brasato con polenta, risotti ma anche piatti ormai quasi introvabili come rane e lumache, accoglienza informale, alla buona, cortese e sorridente.
Ampio parcheggio e cortile fiorito sono due punti di forza che vanno ad aggiungersi a quello del rapporto qualità prezzo, sicuramente a vantaggio dell’avventore in questo locale gestito da oltre cinquant’anni dalla famiglia Vaccarini.
La Trattoria sta per essere presa in mano a tutti gli effetti da Davide e Andrea Pisani che sembra vogliano seguire le impronte lombarde ormai evidenti e consolidate, impronte che molti milanesi saranno costretti a seguire lungo la Paullese in direzione di questo punto di ristoro perduto in una frazione nella pianura lombarda, sperando che numeratore e denominatore diano vita ad numero sufficientemente alto per resistere agli attacchi dell’omologazione a tutti i costi.
Trattoria Isoletta, insieme ai salumi, che vengono abbondantemente serviti con gustosi sottaceti, portano un salame nostrano da affettare a piacere al tavolo, si torna bambini e fetta dopo fetta, la foto, come quella della zuppa gratinata di cipolle, passa in secondo piano e, come le altre, fuori fuoco, sebbene il camino sia a pochi passi
Irregolari e quindi caserecci gnocchetti al ragù d’anatra, la sventagliata di grana padano porta indietro nel tempo.
Il saporito risotto con pasta di salame arriva al tavolo a temperatura adeguata, forse è un po’ “scappato” di cottura, ma non si scappa di fronte ad un piatto comunque gustoso e proposto ad un prezzo, come il locale che lo propone, fermo negli anni, che è un complimento.
Dal carrello dei dolci un creme caramel in versione casalinga, altre scelte dal sapore antico ad esaurimento…qualcuno affonda il cucchiaio nell’ultimo tiramisù disponibile.
Sulla carta delle vivande, prima dei titoli di coda, quando i calici di vino non consentono ulteriori scatti fotografici, vengono elencati e presentati con orgoglio al viaggiator goloso anche un discreto numero di formaggi, strachitunt, monteverde, pecorino di fossa, pecorino di Pienza, asiago DOP, casera DOP, reggiano da pezzate rosse DOP, castelmagno DOP, gorgonzola dolce cremificato DOP, ma che ne sapete voi che ci date il benvenuto al sud…
Si sta più che bene a prezzi inaspettati, pur non essendo un mentalista azzardo, ancora meno di quello che state pensando.
Ma ci sono tornato, proprio oggi, tre febbraio, a pranzo, mi sembrava doveroso, oltre che godurioso, riassaggiare il salame nostrano, scattare la foto perduta e, soprattutto, non farmi mancare la costoletta di maiale cotta in olio e burro; col salame un quartino di bonarda mosso e, già che stiamo ballando, bollicine con la costoletta
…si parlava di lepri chiedendoci chi avrebbe cucinato la prossima, qualcuno si alzò e avvicinandosi al fuoco, come parlando a se stesso disse che l’avrebbe deciso la lepre…gli alberi, nel grande cortile, erano ormai privi di quelle foglie maculate che, solo un mese fa, in caduta libera, ci avevano offerto la visione di spettacolari quadrupli mortali con avvitamento, l’entrata al suolo più silenziosa delle nostre suole.
Nessuna luce, nel parcheggio al buio a rischiarare “quel cielo di Lombardia, così bello quand’è bello”, solo una Stella, la festeggiata, raggiante, elegante e brillante, come l’idea di portarci qui, a San Martino Olearo, fuori dal solito mondo, illuminato un po’ troppo artificialmente.
Trattoria Isoletta
Via Marconi, 16
20060 San Martino Olearo, Mediglia (MI)
Lun-Dom 12:15 – 14:15 // Lun-Dom 19:15 – 22:15
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