Metti una domenica, dopo Natale, che un pò di amici decidano di andare a mangiare assieme e bere qualche bottiglia, di quelle divertenti: la scelta del ristorante cade su Bibo, circa un’ora di auto da Firenze, che non è proprio dietro l’angolo, ma – a parer mio – merita comunque il viaggio.
Alessandro Cianti ha rilevato questa attività di famiglia da circa 10 anni (inutile insistere, a domanda non risponde con chiarezza, perchè non ricorda la data precisa del passaggio sull’altra sponda, quella dello chef ristoratore di professione): l’ispirazione nasce da un pò di cene tra amici – stortellate, per la precisione, come le chiama Alessandro – che gli hanno fatto capire che la passione poteva diventare lavoro.
Le sale sono relativamente piccole, non molti i posti a sedere: se decidete di farvi il passo della futa tentando la fortuna perchè non avete prenotato, rischierete di restar con la fame, o di dover andare altrove!
Si può iniziare con salumi toscani, selezionati tra le eccellenze del territorio, e si può optare anche per l’ottimo prosciutto pata negra di Joselito (che, ovviamente, fa lievitare, e di molto il prezzo); la battuta al coltello è molto buona, da provare assolutamente; anche baccalà e fagioli zolfini c’è piaciuto molto.
Tra i primi imperdibili i classici: gnudi e tortelli (quelli delle stortellate, appunto!) mugellani.
Gode di fama, ampiamente meritata, la bistecca: è possibile scegliere il taglio (stavolta, tra le varie, ce n’era una di altezza mai vista prima: quasi sei dita !) e la razza – tra le varie disponibli – perfettamente calibrata la cottura con nota di merito particolare per il piatto di servizio, che arriva a tavola arroventato e condito, con un goccio d’olio.
Stavolta c’è toccata anche la gota di maiale, molto morbida e saporita, ed un Vacherin Mont-d’Or, per non andar via troppo leggeri.
Sappiate che, solo su ordinazione ed intero (quindi per un gruppo di almeno dieci persone), è possibile avere il maialino da latte al forno: consigliato, vivamente!
Dolci normali, di sicuro non la vetta del pasto ma comunque gradevoli.
Noi abbiamo organizzato un lauto pasto con vini BYO, ma in questo ristorante si beve bene e si spende poco: la filosofia del patron è di ricaricar poco le bottiglie in modo da consentire ai clienti di stappare tanto con gran soddisfazione del cliente.
Antipasti da 10 a 20 euro (Joselito si paga), primi a meno di 10 euro; con la bistecca si va da 40 a 50 euro/kg.
Se provate a googlare Bibo, scoprirete che non ha sito web (nè FB) e noterete anche che, sul famigerato Tripadvisor, un pò di recensioni (a mio parere di quelle malevole, ne hanno tutto lo stile) pubblicate a dicembre 2013 sono molto negative: il mio recente passaggio mi permette di dissentire totalmente, una gita fuoriporta alla Futa, con annesso pranzo/cena da Bibo è altamente consigliata!
Alessandro confessa di aver attivato una mail, ammettendo, al tempo stesso, che se si deve prenotare o chieder altre informazioni è meglio telefonare !
Trattoria Bar Bibo
Via Traversa, 45
Firenzuola (FI)
Tel. 055.815231
Chiuso il lunedì ed il martedì, aperto a pranzo e cena
Dai un'occhiata anche a:
- Trattoria Da Burde a Firenze: indirizzo storico della famiglia Gori
- Al Cambio a Bologna e la certezza della gioia
- Tuscia, Zi’ Titta a Capranica, un porto sicuro sulla Cassia
- Dove mangiare la migliore carbonara a Roma? Dai mostri sacri alle osterie
- Roma Testaccio, Checchino dal 1887, da 6 generazioni l’avamposto del Quinto quarto
- Cibo Limata a Roma, il ristorante con l’atmosfera di quartiere
- Ristorante 7 Scogli a Firenze, Cucina di Mare e Birra Artigianale
- Pascucci al Porticciolo. Il fuoriclasse del pesce