Frazione Pucara
Via Avallone
Tel. 089.855407
I pizzaioli sono gli anticorpi della tradizione gastronomica italiana. Senza di loro avremmo sicuramente fatto la fine di gran parte degli altri popoli del Mondo, colonizzati dalle catene ospedaliere fast food americane. Per fortuna non è andata così, la loro presenza è un ottimo antidoto, una misura efficace, una alternativa sicura all’omologazione: il servizio non conta, la pizza resta un cibo economico, rapido, socializzante, e soprattutto buono perché parla alla fame. Tramonti ha una grande tradizione ancora sconosciuta, pochi sanno che ci sono tremila pizzaioli originari di questo paese sparsi in tutta Italia, soprattutto in Veneto e Piemonte, dove i loro padri emigrarono per sfuggire alla fame che dilaniava le campagne alle spalle di Amalfi e Positano. I più intraprendenti pensarono di fare quel che sapevano, cioé produrre fiordilatte perché venivano dai Monti Lattari, nomen omen. Pochi ebbero successo perché al Nord non si era allora abituati a questi formaggi freschi e leggeri, e al tempo stesso era difficile conservarli. Così pensarono bene di aprire le pizzerie, una qui, una lì. Nasce così la più grande lobby della pizza esistente in Italia che si da appuntamento nel paese che non c’è, perché è l’insieme amministrativo di tredici frazioni, ogni anno. Zio Nino invece è restato in zona, doppo una esperienza nella vicina Cava de’ Tirreni ha aperto questo buco lungo la strada che da Maiori porta al Valico di Chiunzi, salendo sulla destra. Il giovedì propone la pizza integrale con l’insalata, la pancetta e il fiordilatte, la parmigiana di melanzane o, quella che ci ha colpito di più al fiordilatte con le scorze di limone dolce sfudato amalfitano. Fresca e gusto, l’agrume sostituisce la funzione del pomodoro, cioè dare acidità, freschezza, all’impasto e al fiordilatte. Gli altri giorni Zio Nino, il merito della scoperta è del fiduciario Slow Food di Salerno Sergio galzigna che qui ha festeggiato a suo tempo la laurea, propone le classiche e il calzone. Buono l’impasto, ottima la materia prima, il prezzo non supera i cinque euro. C’è poi il formato famiglia. Non male per essere in Costiera Amalfitana. La mangerete con una birra di battaglia per ricordare alla perfezione il vostro Come eravamo.
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