di Marco Galetti
C’è un disco senza tempo che suona un evergreen un po’ red e un po’ white, ma non è Barry, è il disco della Regina.
Love to love you baby, il pezzo senza tempo della Regina della Disco.
Se fosse un libro sarebbe il più venduto al mondo, invece è un disco, eppure dalla Siae, all’Italia non arriva alcun diritto, pur avendone i diritti, visto che questo disco ce lo copiano dappertutto, e i diritti, dicevo, toccherebbero cifre da capogiro, basterebbe un centesimo per ogni disco prodotto per ripianare il debito pubblico…
Che sia autunno-inverno o primavera-estate, pur non essendo una collezione di moda va di moda nelle quattro stagioni da Nord a Sud, un vero passepartout, come il tubino nero, pur nascendo tricolore…
E’ il mio oriente, il mio occidente, da Trieste in giù, la sinfonia è sempre quella, tutti la vogliono cantare, anche in versione integrale, musica per le mie orecchie e per il resto del corpo d’armata, ad ognuno il suo disco, almeno due a testa per gli appassionati.
Per un breve periodo ho frequentato una napoletana, non appena le sfilavo il vestitino bianco e rosso alla marinara lei faceva il diavolo a quattro formaggi per questo disco, non ne poteva fare a meno, prima, durante e dopo i nostri incontri ravvicinati, se sul prima e sul dopo potevo anche essere d’accordo, il durante mi deconcentrava quel tanto da farmi venire l’ansia da prestazione, così la prestazione divenne occasionale, pur trovandomi davanti una coppa C “doce come ‘na pummarola”, lei, nel fior fiore era più un fior di latte, una sera mi tolsi scarpe, calze e calzoni, fortunatamente mi rifiutai di togliere la maglia della salute e… tornarono i suoi, uscii mezzo nudo dalla finestra, raggiunsi il cornicione alveolato evitando di essere preso a legnate dal padrone di casa per poi finire nel forno a legna per una cottura veloce ad altissima temperatura.
Tornando al disco, prima che crescano i funghi e anche il prosciutto, credo di poter affermare, se non con assoluta certezza, con un altissimo grado di affidabilità, che solo lo 0.01 per cento della popolazione non ha mai avuto un incontro ravvicinato con questo irrinunciabile disco, quasi tutti insomma hanno sentito e assaporato le sue note inconfondibili, è la verità, fosse una bufala, meglio, altro che leggenda sentita in metropolitana…
Pur non avendo a disposizione lievito madre, penso che il post sia giunto alla giusta lievitazione, la digeribilità è tutta da vedere, se di notte mi dovrò alzare per la salivazione azzerata, mentre in sogno non si è fatta vedere nemmeno una pecorina, con Charlize Theron non potremo prendercela, non c’era nemmeno lei nel sogno, allora dovremo dare la colpa al disco che è saltato anzi salato, come il conto che non torna e il cliente nemmeno.
E’ il disco che risolve le serate di pioggia, i pomeriggi lunghi e azzurri, le giornate assolate, le mattinate col vendo l’oro che ho in bocca e le notti insonni, da soli, in accoppiata, in gruppo, un’orgia di sapori, una ciambella di salvataggio, ti salva da scelte affrettate dell’ultimo minuto, ma non è un salvagente è più un canotto, infatti non ha il buco, ma il buco nello stomaco, quello si che te lo risolve.
Lo vedi e t’innamori, fa capolino un pensiero hot, pensi subito ad un bollente triangolo amoroso e non ti stanchi mai perché diventi insaziabile, il segno dei morsi è lì a ricordarti che i sensi sono vivi, il piacere ha preso il sopravvento la testa non ha gli stessi tempi del cuore, sono scelte di pancia ti butti sfrontato su un nuovo triangolo, mordi tutto quello che arriva a portata di bocca.
Un ultimo triangolo chiude il cerchio, sorridi appagato, forse mai pago fino in fondo, mentre gli .artisti del disco si sfidano, partecipano a gare acrobatiche con i loro dischi volanti ormai identificati, sperando di venire accolti alla corte…della Regina Margherita.
Ne ascoltiamo ancora un trancio ?
Volentieri, scusi ce ne può preparare un’altra divisa in quattro?
Indecisi tra quattro formaggi, quattro stagioni, tra Belen e Selen, optiamo per Margherita, bianca e rossa, dagli occhi verdi, un po’ piccante…
Margherita, La Terrazza, STG 317, Bettolino di Mediglia, di Patrizio Daniele, alla bocca di fuoco il nipote Salvatore, della patria e della tradizione, adesso che Capuano ha lasciato viale Sabotino, a Milano quelli bravi dobbiamo tenerceli stretti, e qui sono bravi…
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