di Rocco Catalano
Torre del Saracino a Vico Equense di Gennaro Esposito. Dalle finestre ad arco della Torre guardi il mare che ti sbuffa i suoi profumi e il Vesuvio, imponente ad abbracciare il suo golfo, a ricordarti che terra e acqua sono elementi legati indissolubilmente e che qui trovano dimora e desco di qualità indiscussa; Gennaro nei suoi piatti dà forma e sostanza a queste materie, carnalità e succulenza, leggerezza e sapidità, memoria ed elegante attualità.
Più volte mi fermo a guardare dalla sala, come dallo scafo di una nave, il panorama che mi si apre dinanzi e come una sindrome dalla quale non riesco a liberarmi. Per ogni piatto corrisponde un’ immagine, un suono, un’impressione che è soprattutto un sentimento a cui ho legato il viaggio suggerito dalla cucina.
Non è la celebrazione di un luogo o di una mano che non ha bisogno di alcuna presentazione, piuttosto il racconto di un’esperienza che ogni volta muta linguaggio. O meglio, è la somma dei linguaggi propri della gavetta di Esposito in giro tra le prestigiose cucine internazionali e nazionali fino a “conquistare” la Torre, che è storia e memoria a sua volta, e divenuta l’eccellente casa di una cucina nonché presidio di un territorio ricco di eccellenti prodotti di terra e di mare.
Chi lo conosce sa che Gennaro Esposito è una forza esplosiva; quando ci parli ti accorgi che entusiasmo e determinazione, conoscenza della materia e voglia di faticare – sudare, sono la cifra della sua cucina, solida, creativa, elegante. Cura del dettaglio, conoscenza approfondita della materia prima ricercata in prima persona da sempre, come per il caffè, di cui vanta rara conoscenza.
I piatti assaggiati si smarcano dalla convenzionalità per interpretare con efficacia l’essenzialità di pochi ma straordinari elementi nel piatto che messi bene insieme offrono al palato ritmo, freschezza, piacevole e costante armonia.
Polipetto verace affogato, salsa alla “Luciana”, e purea di ceci. Risotto con peperone giallo, totani neri, limone e capperi. Gola di Baccalà alla brace, salsa d’aglio, pil pil allo zafferano e finocchietto marino. Triglia fritta non Fritta. Variazione di maialino nero Casertano con peperoncini di fiume, pomodori verdi e salsa alla senape.
A fare da validissimo contraltare alla cucina una cantina di assoluto rispetto, custodita e impreziosita dalla professionalità di Gianni Piezzo, discreto ed elegante nei suoi toni garbati che sanno di esperienza e competenza mai ostentata e per questo ancora più apprezzata, sempre capace di accompagnare gli ospiti in un perfetto viaggio sensoriale, mai banale, mai scontato.
Vini bevuti: Ca’ de Noci, Le Rose 2015. Fuchs und Hase, Pet Nat 2016 Bianco e Rosato.
Festa a Vico è l’appuntamento che l’istrionico chef ha ideato per celebrare la sua terra, per promuovere e valorizzare il suo territorio e per fare conoscere prodotti e produttori ad appassionati e addetti ai lavori, riprova del suo amore per la sua gente e della sua insaziabile vitalità.
Il suono è un altro elemento che caratterizza e rende l’esperienza “alla Torre” ancora più suggestiva non solo per il mare ad un soffio o per la scelta musicale, ma soprattutto per il meraviglioso impianto di diffusione e amplificazione .
Gennaro Esposito è in fondo una melodia che tiene dentro armonia, ritmo, esercizio, visione e dinamicità; è un po’ come ascoltare il Jazz di Ornette Coleman.
In questa splendida insenatura, tra lo sciabordio del mare e la potenza del Vesuvio, l’ascolto per l’assaggio di questo viaggio è la musica di Orentte Coleman – Town Hall, 1962
Prosit e Serenità.
La Torre del Saracino
Via Torretta, 9 – Loc. Marina d’Equa 80069 Vico Equense (NA)
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