Home restaurant è concorrenza sleale ai ristoranti? Chissà, fatto sta che a Torino è successo questo
Si legge su Repubblica. “Prima multa per le attività di social eating e home restaurant, un fenomeno in crescita in Italia e ormai avviato all’estero, in cui un privato organizza cene in casa per cui è richiesta una prenotazione sul sito e il regolare pagamento al termine del pasto. I carabinieri dei Nas di Torino, su richiesta del ministero della salute, interessato a raccogliere dati sulle attività presenti in Italia, negli ultimi mesi hanno fatto alcuni controlli. Il risultato è stata una multa al “Porta Susa home restaurant” di corso Inghilterra, una sanzione di seimila euro. Non perchè qualcuno fosse stato male, a dire la verità, ma per l’assenza della documentazione richiesta: la dichiarazione sanitaria di inizio attività per il locale cucina e per la somministrazione al pubblico di alimenti e bevande da inviare al Comune e il manuale di autocontrollo Haccp, garanzia di qualità degli alimenti”.
Non siamo all’anno zero perché ci sono alcuni limiti fissati per legge (massimo 5000 euro di incasso annuo e rispetto delle norme), però resta il fatto che si tratta di un nuovo colpo al ristorante tradizionale.
Una multa era già stata data a Pescara perché mancava ogni autorizzazione.
Nelle grandi città il fenomeno è in crescita.
Ora serve una guida, prima che arrivi prima Tripadvisor:-)
E voi cosa ne pensate?
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