Ecco la classifica in cui Greenpeace ha inserito gli 11 marchi di tonno più diffusi sui nostri scaffali, che rappresentano circa l’80% del mercato italiano, in base alle loro politiche di sostenibilità e equità, le specie catturate, i metodi di pesca usati e le informazioni che forniscono ai consumatori.
Dalla scorsa edizione tanti dimostrano di lavorare per una pesca sostenibile e per la piena trasparenza, ma c’è anche chi continua ad essere completamente dipendente da una pesca distruttiva.
1. ASdoMAR
Verdetto
Sempre attento alle tematiche ambientali, AsdoMar offre un’ampia gamma di prodotti sostenibili: manca poco per essere 100% sostenibile!
Il prodotto più sostenibile
La migliore scelta: i prodotti con tonnetto striato pescato a canna.
- POLITICA Ha messo nero su bianco impegni precisi per garantire la sostenibilità dei propri prodotti. Speriamo che l’azienda diventi presto responsabile al 100%!
- METODI DI PESCA Evita metodi di pesca distruttivi, come i palamiti, preferendo la pesca sostenibile, come quella a canna da piccole flotte locali nel 30% dei propri prodotti. Ha limiti precisi per evitare tonno pescato da reti a circuizione con FAD, ma deve ancora lavorare sulla completa tracciabilità dei metodi di pesca.
- SPECIE Usa il meno sfruttato tonnetto striato nel 30% dei prodotti. La varietà pinna gialla proviene in gran parte dallo stock dell’Oceano Pacifico centro-occidentale, al momento in buone condizioni, ma dovrebbe evitare del tutto quelli in crisi.
- ETICHETTE E’ tra quelli che offre più informazioni: nome comune e scientifico della specie, provenienza, metodo di pesca usato, consentendo al consumatore di fare una scelta, ma serve maggiore chiarezza sull’uso dei FAD.
- RESPONSABILITÀ Attenta alle politiche sociali, ha adottato un Codice Etico.
AsdoMar è prodotto da Generale Conserve, una delle aziende del tonno più importanti in Italia. Si sta seriamente impegnando per evitare metodi di pesca distruttivi, e ha scelto di favorire la pesca sostenibile e offrire piena trasparenza ai consumatori. Deve continuare così, sviluppando la tracciabilità lungo la filiera per garantire un tonno 100% sostenibile da un punto di vista ambientale e sociale!
2. Esselunga
Verdetto
Esselunga ha migliorato i propri impegni contro la pesca distruttiva, ma deve fare ancora un piccolo sforzo per far arrivare prodotti 100% sostenibili sui propri scaffali
Il prodotto più sostenibile
Non c’è ancora!
- POLITICA Ha una politica per garantire una pesca sostenibile con precise richieste ai fornitori, ma dovrebbe sviluppare ulteriormente i propri impegni senza affidarsi soltanto alle certificazioni, che non sono sempre sinonimo di sostenibilità al 100%.
- METODI DI PESCA Non usa palamiti, e ha imposto limiti precisi ai fornitori per evitare tonno pescato con FAD, ma deve ancora lavorare alla piena tracciabilità per garantire del tutto i consumatori. Se è così impegnato per la pesca sostenibile, perché nessun prodotto Esselunga è ancora pescato a canna?
- SPECIE Si impegna a non usare esemplari provenienti da stock sovrasfruttati e sottoposti a pesca eccessiva, ed ha quasi eliminato l’uso di tonno pinna gialla dall’oceano Atlantico, ma deve stare attento visto che la risorsa mostra gravi segni di crisi anche in altri oceani. Perché non iniziare a usare anche specie al momento in buona salute, come il tonnetto striato?
- ETICHETTE Esselunga mantiene il proprio impegno, e fornisce ai consumatori nome della specie e area di provenienza, ma mancano informazioni precise sul metodo di pesca.
- RESPONSABILITÀ Possiede un codice etico che fa firmare ai propri fornitori, ma dovrebbe sviluppare quest’area e chiedere audit periodici per garantire che i diritti dei lavoratori siano rispettati lungo tutta la filiera.
Esselunga è una delle catene di supermercati più importanti in Italia. Sui propri scaffali dà spazio al tonno pescato a canna di altre aziende… non sarà ora di fornirlo anche nelle proprie scatolette?
3. Conad
Verdetto
Si impegna contro la pesca distruttiva e per una maggiore trasparenza, ma c’è ancora da fare per fornire un tonno davvero sostenibile.
Il prodotto più sostenibile
Non c’è ancora!
- POLITICA Ha sviluppato una politica stabilendo precise richieste ai fornitori di tonno in scatola, ma deve ancora migliorare, evitando specie sovrasfruttate e scegliendo metodi di pesca più sostenibili.
- METODO DI PESCA Usa solo tonno pescato con reti a circuizione e ha imposto limiti precisi per evitare che vengano usati i FAD, ma deve ancora lavorare alla piena tracciabilità per garantire i consumatori al 100%. Perché nessun prodotto Conad è ancora pescato a canna?
- SPECIE Usa solo tonno pinna gialla, i cui stock sono in grave crisi, senza prendere alcun impegno per evitare le popolazioni sovrasfruttate. Nelle sue scatolette finiscono anche tonni “in crisi”, come quelli dell’Atlantico e dell’Oceano Indiano.
- ETICHETTA Mantiene i propri impegni e inserisce nome comune e scientifico della specie e area di pesca. Altre informazioni possono essere richieste per email: Conad, perché non scriverle direttamente sulle scatolette?
- RESPONSABILITÀ Ha un codice etico e controlla i propri fornitori diretti, ma dovrebbe sviluppare la parte relativa al rispetto dei diritti umani e dei lavoratori, chiedendo controlli più accurati sui fornitori terzi.
Conad, una delle più importanti insegne della grande distribuzione in Italia, ha finalmente adottato dei criteri per evitare metodi di pesca distruttivi e aumentare la propria trasparenza. Adesso deve continuare a lavorare con i propri fornitori per far arrivare prodotti 100% sostenibili sui propri scaffali.
4. Riomare
Verdetto
Rio Mare sta lavorando per rispettare il proprio impegno: diventare 100% sostenibile entro il 2017, ma nelle sue scatolette finisce ancora tonno frutto di pesca distruttiva. “Qualità responsabile” non è ancora sinonimo di sostenibilità.
Il prodotto più sostenibile
Tonno Rio Mare pescato a canna. Nel 2016 l’azienda promette un altro prodotto con tonno da pesca sostenibile.
- POLITICA Ha una policy pubblica con impegni precisi per la sostenibilità e un piano per raggiungerla, ma servono progetti per eliminare subito i metodi di pesca più distruttivi dalle proprie filiere se vuole davvero essere 100% sostenibile per il 2017!
- METODI DI PESCA Non usa palamiti. Mentre a livello internazionale ha deciso di aumentare la quantità di tonno sostenibile pescato a canna, in Italia questa non arriva ancora al 2%! Ha promesso di aumentare i prodotti sostenibili in Italia nel 2016: staremo a vedere! Al momento la maggior parte del tonno che arriva sulle nostre tavole è pescato senza alcuna garanzia che non si usino i FAD. Perché non inizia a pescare solo con metodi sostenibili, almeno con le proprie flotte?
- SPECIE Si impegna a non usare stock sovrasfruttati. Nel 30% dei prodotti Riomare finisce tonnetto striato, che gode di buona salute, e l’azienda ha ridotto l’uso di tonno pinna gialla dall’Atlantico, perché al collasso, ma deve porre maggiore attenzione anche agli altri stock in crisi. Manca l’impegno a non usare tonno obeso, considerato ufficialmente vulnerabile. Forse perché, a causa dei FAD, potrebbe finire “acccidentalmente” nelle sue scatolette?
- ETICHETTA Si può risalire all’origine del tonno attraverso il sito web dell’azienda, ma rimane l’unico in Italia a offrire ben poche informazioni sulle scatolette.
- RESPONSABILITÀ Ha un Codice Etico ed entro la fine dell’anno svilupperà una politica sui diritti umani. Deve però assicurarsi che gli standard della produzione in Italia vengano applicati a tutta la filiera da tutti i fornitori, a partire dai pescherecci.
Il tonno Riomare è prodotto da Bolton Alimentari, proprietaria anche dei marchi Palmera e Alco, e azienda leader del mercato in diversi Paesi europei. In Austria e Svizzera offre solo prodotti sostenibili, ma in Italia si fatica ancora a trovare offerte davvero “responsabili”. Rio Mare ha dimostrato di impegnarsi, ma da chi detiene quasi il 40% del mercato ci aspettiamo di più!
5. COOP
Verdetto
Coop, sempre attenta alle tematiche ambientali, sulla sostenibilità del tonno in scatola ha ancora molto da fare.
Il prodotto più sostenibile
Il tonno in tranci “Fior Fiore” pescato a canna.
- POLITICA Ha preso degli impegni per la sostenibilità, ma la politica va sviluppata e serve una maggiore chiarezza sul sito web. Il logo Coop “Pesca sostenibile” dovrebbe dare maggiori garanzie di tutela delle risorse del mare.
- METODO DI PESCA Inizia a fare richieste per tonno pescato con metodi sostenibili ai propri fornitori, ma non ha eliminato del tutto pratiche dannose, come la pesca a circuizione con FAD e il tonno pescato a canna è ancora troppo poco. Serve uno sforzo maggiore per garantire una pesca con metodi del tutto sostenibili.
- SPECIE Si impegna a non pescare stock sovrasfruttati, ed ha quasi eliminato l’uso di tonno pinna gialla dall’oceano Atlantico, ma deve prestare attenzione al fatto che questa risorsa mostra gravi segni di crisi anche in altri oceani. Perché non iniziare a utilizzare anche specie al momento in buona salute, come il tonnetto striato?
- ETICHETTA Migliorano le informazioni sulle scatolette, ma dati importanti, come il metodo di pesca, mancano ancora. Nei punti vendita Coop potrebbero essere fornite maggiori informazioni ai consumatori: non è una priorità per chi dice di promuovere una pesca sostenibile?
- RESPONSABILITÀ Molto attenta alle politiche sociali e al rispetto dei diritti umani dei suoi fornitori diretti. Dice di voler estendere tali tutele a tutta la filiera della pesca al tonno tramite controlli da parte di enti qualificati: manterrà la promessa?
Coop è l’azienda leader della grande distribuzione in Italia, ma l’offerta di tonno pescato con metodi che non distruggono l’ecosistema marino è ancora troppo limitata. Servono impegni precisi per combattere la pesca eccessiva, illegale e poco etica.
6. Nostromo
Verdetto
Migliora perché mantiene le promesse fatte, ma gli impegni presi contro la pesca distruttiva sono ancora troppo pochi!
Il prodotto più sostenibile
Nostromo filetti di tonno all’olio di oliva pescato a canna (vasetto 200gr).
- POLITICA Ha sviluppato una politica per l’acquisto responsabile di tonno, includendo norme precise per i propri pescherecci, e reso tutto disponibile sul proprio sito, come aveva promesso. Peccato non ci siano impegni precisi per aumentare l’uso di tonno da pesca sostenibile e ridurre i metodi di pesca dannosi, come le reti a circuizione con FAD.
- METODO DI PESCA La maggior parte del tonno arriva da reti a circuizione con FAD. Una linea pescata a canna è stata introdotta come promesso nel 2012, ma i suoi volumi sono ancora troppo piccoli – meno dell’1% – per offrire una reale alternativa sostenibile ai consumatori.
- SPECIE Il tonno Nostromo è per circa l’80% tonnetto striato, che gode di un buono stato di salute, ma in alcune scatolette finisce ancora tonno pinna gialla da stock sovrasfruttati.
- ETICHETTE Nostromo si era impegnato ad offrire completa trasparenza ai propri consumatori, e ha mantenuto la parola. Ora sulle scatolette si può trovare il nome scientifico della specie, l’area e il metodo di pesca, anche se nasconde l’uso di FAD!
- RESPONSABILITÀ Il Gruppo Calvo di cui fa parte Nostromo ha un preciso codice, ma per essere sicuro che i diritti dei lavoratori vengano rispettati lungo tutta la filiera, anche fuori dagli stabilimenti e dalle flotte di sua proprietà, deve mettere in atto sistemi di controllo specifici.
Nostromo fa parte del Gruppo spagnolo Calvo, di cui Bolton (l’azienda di Riomare) ha recentemente acquisito una considerevole quota. Il gruppo inizia a muoversi, ma nonostante possegga flotte proprie, non ha alcuna intenzione di ridurre l’uso di metodi di pesca distruttivi come i FAD. Il tonno Nostromo sostenibile è ancora troppo poco per poter realmente offrire una scelta ai consumatori. Da uno dei leader del tonno in Italia e nel mondo ci aspettiamo molto di più!
7. Carrefour
Verdetto
La strada da fare è ancora tanta, ma dimostra di essersi iniziato a muoversi verso la sostenibilità.
Il prodotto più sostenibile
Ancora non c’è, ma Carrefour si è impegnato a lanciare sul mercato italiano tre prodotti sostenibili entro il prossimo anno.
- POLITICA Ha sviluppato una politica aziendale e imposto precisi criteri ai propri fornitori per una pesca sostenibile. Peccato che non sia pubblica e che il proprio sito non offra alcuna informazione ai consumatori. Forse perché non vuole far sapere che non ha ancora preso impegni per eliminare l’uso di metodi di pesca distruttivi come i FAD?
- METODO DI PESCA Non usa tonno pescato con palamiti, ma la maggior parte del suo tonno proviene da metodi di pesca critici per le catture accidentali di squali, tartarughe e tonni troppo giovani. Si è impegnato ad offrire ai consumatori italiani tre prodotti sostenibili pescati a canna per il prossimo anno, e sta sviluppando importanti progetti per garantire catene di produzione FAD-free, ma oggi il 100% del suo tonno è ancora insostenibile!
- SPECIE Nonostante abbia ridotto l’uso di alcuni stock a rischio e aumentato la percentuale di tonnetto striato che finisce nelle proprie scatolette, la maggior parte del tonno che usa è a pinna gialla da stock in gravi condizioni. Serve maggiore attenzione allo stato degli stock.
- ETICHETTA Migliorano le informazioni sulle scatolette, ma mancano ancora dati importanti come il metodo di pesca, e maggiori informazioni ai consumatori nei propri punti vendita.
- RESPONSABILITÀ Il gruppo Carrefour dimostra di essere molto attento alle politiche sociali e ai diritti umani, chiedendo il rispetto di precisi principi e convenzioni ai propri fornitori e sta avviando un processo di valutazione delle criticità della filiera della pesca.
Carrefour è leader in Italia e nel mondo della grande distribuzione. Dimostra di iniziare a impegnarsi per una pesca sostenibile, ma deve sviluppare piani precisi, portare a termini i progetti iniziati e migliorare la propria trasparenza per poter garantire vera sostenibilità ai consumatori.
8. Mareblu
Verdetto
Alle parole non seguono i fatti: nonostante le promesse fatte quasi tutto il tonno Mareblu proviene da pesca distruttiva. Con solo 0,2% di prodotti sostenibili riuscirà davvero a raggiungere l’obbiettivo 100% al 2016?
Il prodotto più sostenibile
Mareblu pescato a canna. Peccato che sia quasi impossibile trovarlo!
- POLITICA Nel 2012 si era impegnata a usare nel 100% dei propri prodotti solo tonno sostenibile, pescato a canna o senza FAD, entro il 2016. A un anno dalla scadenza, nessun progetto o risultato concreto sembra indicare una reale intenzione di mantenere le promesse fatte.
- METODO DI PESCA La linea “a canna” è quasi inesistente (0,2%), mentre quasi tutto il tonno Mareblu viene pescato con reti a circuizione senza alcuna restrizione all’uso di FAD, metodo che sta portando il tonno al collasso e uccide specie a rischio come squali e tartarughe. Inaccettabile per chi aveva promesso di avere solo tonno sostenibile entro l’anno prossimo!
- SPECIE La maggior parte del suo tonno è pinna gialla proveniente da stock sovrasfruttati.
- ETICHETTA Si era impegnato a offrire completa trasparenza ai consumatori. Sulle scatolette si trova il nome della specie e l’area di provenienza, ma il metodo di pesca è ancora indicato in modo generico, forse per nascondere che usa ancora i FAD?
- RESPONSABILITÀ Il gruppo ha un codice etico con regole precise per i propri fornitori, ma c’è bisogno di controlli specifici per tutta la filiera. Thai Union, la compagnia proprietaria di Mareblu, è stata recentemente coinvolta in casi di violazione dei diritti umani nella propria catena di fornitori. Chi garantisce per i prodotti MareBlu?
Mareblu è di proprietà della più grande compagnia al mondo di tonno in scatola: Thai Union. Nonostante le promesse fatte, ad oggi non ha fatto nulla per eliminare metodi di pesca distruttivi dai prodotti venduti in Italia, nel Regno Unito (con il marchio John West), o in Francia (con Petit Navire). Come se non bastasse Thai Union è collegata a drammatici abusi dei diritti umani e dei lavoratori lungo la propria catena di fornitori. Mareblu deve abbandonare subito metodi di pesca che uccidono squali, tartarughe e altre creature marine in pericolo e assicurare che il proprio tonno arrivi solo da una pesca equa e sostenibile per il futuro del mare e dei lavoratori che da esso dipendono.
9. MareAperto
Verdetto
Il gruppo spagnolo che ha acquisito il marchio MareAperto si apre al dialogo, ma non si impegna ad offrire prodotti sostenibili ai consumatori italiani.
Il prodotto più sostenibile
Nessuno.
- POLITICA Jealsa, l’azienda spagnola che produce tonno MareAperto, ha sviluppato una politica aziendale, anche se gli impegni presi sono ancora troppo pochi, e non vi è nessuna informazione disponibile ai consumatori italiani. L’azienda deve fare scelte precise per eliminare metodi di pesca dannosi per l’ecosistema marino.
- METODO DI PESCA Nonostante l’azienda commercializzi in altri Paesi tonno pescato a canna, non prende impegni precisi per farlo arrivare anche nelle scatolette MareAperto, dove finisce per lo più tonno da una pesca con FAD del tutto insostenibile.
- SPECIE Il tonno MareAperto sarà presto 100% tonnetto striato, i cui stock al momento sono meno sfruttati, ma per lo più pescato con metodi di pesca distruttivi.
- ETICHETTA Al momento nessuna trasparenza, ma Jealsa si è impegnata ad avere per lo meno il nome comune della specie e l’area di origine sulle scatolette MareAperto entro il prossimo anno. Staremo a vedere!
- RESPONSABILITÀ Non ha adottato precisi criteri sociali, anche se dice di fare controlli sia sulle flotte che negli stabilimenti che utilizza. Dovrebbe sviluppare degli standard efficaci per garantire il rispetto dei diritti umani e dei lavoratori lungo tutta la filiera.
Da quest’anno il tonno MarreAperto non è più STAR, ma è sotto il completo controllo del gruppo spagnolo Jealsa Rianxeira. Per quanto l’azienda commercializzi in altri Paesi tonno sostenibile pescato a canna, non si impegna a offrirlo anche ai consumatori italiani, né prende impegni per escludere i metodi di pesca più distruttivi, come la pesca con FAD: pur essendo aperta al confronto, la compagnia è ancora molto indietro in termini di sostenibilità sul mercato italiano.
10. LIDL
Verdetto
La sua marca, Nixe, contiene tonno pescato con metodi di pesca distruttivi. A quando impegni precisi per prodotti sostenibili?
Il prodotto più sostenibile
Nessuno.
- POLITICA Dice di avere una politica aziendale per i prodotti ittici, ma di tutto questo non c’è traccia sul sito italiano, a differenza di altri Paesi in cui LIDL è presente. Anche i consumatori italiani meritano scelte precise per una pesca sostenibile: LIDL deve muoversi subito!
- METODI DI PESCA Nessun impegno a non usare metodi di pesca distruttivi, e per quanto nelle scatolette Nixe non finisca tonno pescato con palamiti, la maggior parte proviene da una pesca con reti a circuizione con FAD. Come mai nessun prodotto pescato con metodi sostenibili, come quello a canna?
- SPECIE Nelle scatolette Nixe finisce per il 75% tonnetto striato, specie in buone condizioni, ma per il 25% tonno pinna gialla proveniente stock in crisi. Dovrebbe chiedere ai propri fornitori di evitare completamente stock sovrasfruttati.
- ETICHETTA Sulle scatolette Nixe troviamo indicato il nome comune e scientifico della specie di tonno e le aree di pesca, ma nessuna informazione sul metodo di pesca. LIDL vuole forse nascondere pratiche di pesca distruttive?
- RESPONSABILITÀ Non ci ha mostrato alcuna politica etica. Quali controlli effettua per garantire ai propri consumatori che in ogni punto della propria filiera di pesca vengano rispettati i diritti dei lavoratori?
Lidl, la catena tedesca di discount presente in oltre 26 Paesi europei, ha una propria marca di tonno: Nixe. Non ci ha mostrato alcuna politica per una pesca sostenibile e non ha preso alcun impegno per evitare i metodi di pesca più distruttivi. Assolutamente insufficiente per uno dei leader della distribuzione a livello europeo!
Verdetto
Non ha ancora preso alcun impegno per garantire la sostenibilità dei propri prodotti. Da sempre sul fondo della nostra classifica: a quando scelte precise per una pesca sostenibile?
Il prodotto più sostenibile
Nessuno.
- POLITICA Auchan Italia non ci ha fornito alcuna politica di acquisto né impegno preciso del gruppo per una pesca sostenibile. Nessun tipo di informazione a riguardo è disponibile sul sito web. Non è possibile fare affidamento solo sulle politiche dei propri fornitori: è ora di prendere impegni precisi per garantire la sostenibilità dei propri prodotti a marchio!
- SPECIE Il suo principale fornitore usa solo tonno pinna gialla, per lo più proveniente dal Pacifico centro occidentale, dove è ancora in buone condizioni, ma nelle sue scatolette finiscono anche altri stock in crisi e non vi sono impegni precisi per evitarlo.
- METODO DI PESCA Nelle scatolette non sembra arrivare tonno pescato con palamiti, ma usano tonno pescato con reti a circuizione con FAD. Nessun impegno ad avere prodotti da pesca sostenibile.
- ETICHETTE Nessuna scelta precisa verso la trasparenza. In etichetta il loro principale fornitore indica nome della specie e area di pesca, ma non vi è alcun impegno di Auchan a dare più informazioni: forse perché non vuole fare sapere che tutto il proprio tonno viene da una pesca distruttiva?
- RESPONSABILITÀ Il gruppo francese possiede una politica generale per il rispetto dei diritti umani e convenzioni del lavoro, ma non ci è stata fornita alcuna informazione rispetto ai controlli effettuati sulla filiera della pesca, né sappiamo di specifiche iniziative di Auchan Italia.
Auchan, responsabile dei prodotti tonno Auchan e Simply, è una delle catene più importanti della grande distribuzione in Italia. L’azienda ha fornito risposte incomplete al questionario e non mostra alcuna intenzione di voler adottare criteri precisi per evitare la pesca distruttiva. Fidarsi dei propri fornitori non basta: è ora di fare scelte precise per la sostenibilità!
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