Il primo caso di razzismo gastronomico
Mauro Favilla, sindaco di Lucca
In questo singolare reality in cui è immersa l’Italia da una decina d’anni a questa parte il signore della foto non è un mite nonnino che porta il nipotino a mangiare il gelato ai giardinetti dopo la scuola, ma l’inventore del razzismo gastronomico. Fa il sindaco a Lucca e ha pensato di vietare l’apertura di ristoranti etnici dentro il centro storico. Ecco come l’Ansa ha riportato la notizia.
(ANSA) – LUCCA, 26 GEN – Il Comune di Lucca, governato da una giunta di centrodestra, ha approvato in consiglio comunale con 23 voti a favore e 11 contrari, il nuovo regolamento sugli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande che prevede, tra l’altro, il no all’apertura di nuove pizzerie veloci, al taglio, fast food, rivendite di articoli da mare e per la nautica, sexy shop ed esercizi di media e grande distribuzione, così come kebab e ristoranti etnici. La limitazione verrà applicata solo ed esclusivamente al centro storico, inteso come il territorio dentro i 4 km quadrati delle mura urbane e verrà applicata agli esercizi già esistenti o in caso di subentro. Il nuovo regolamento è in pratica un aggiornamento di una precedente disposizione, assunta nel 2000 dal Comune di Lucca, che aveva individuato una serie di attività appartenenti al settore del commercio, artigianale e della somministrazione di alimenti e bevande, incompatibili con le esigenze di tutela e valorizzazione del patrimonio storico-ambientale e di qualificazione della zona più centrale della città.
Una decisione definita <ignominia> dal presidente dell’Associazione Street Food e <Razzismo gastronomico> dall’assessore al commercio della Toscana e che ha spinto il presidente Slow Food Italia Burdese a parlare di <utilità della contaminazione>.
Non ci sono parole per definire una idea del genere, subito gratificata da Zaia, il ministro nemico giurato dell’ananas ignorato ogni giorno da una cinquantina di milioni di persone.
Il Fascismo si batteva per l’italianità della lingua perdendo qui una delle sue tante battaglie ridicole intraprese contro i mulini al vento.
La destra del Truman Show non solo è contro gli immigrati illegali, ma anche contro quelli che vogliono lavorare regolarmente: devono semplicemente sparire, essere eliminati, proprio come succede ai concorrenti di questi reality.
Inutile dire che questo episodio a breve sarà ricordato come uno dei tanti casi ridicoli che hanno costellato l’incapacità italiana di essere al passo con il resto del Mondo rifugiandosi nella paura del cambiamento e vivendo la diversità come un pericolo e non come una possibilità.
Se a New York o a Parigi ci fossero stati sindaci come questo di Lucca neanche le pizzerie napoletane avrebbero potuto aprire i battenti.
Pensare che il centro storico di una città si salvaguarda facendo pulizia etnica ai fornelli e non imponendo, ad esempio, misure standard di qualità sull’arredo e la qualità dei prodotti, segna il punto massimo dell’impazzimento ancestrale in cui è precipitata la fobica destra italiana.
Pensare che fenomeni come l’immigrazione e le abitudini alimentari e religiose si possa contrastare con leggi vuol dire che si crede alla possibilità di vuotare il mare, che dico, un lago,con il secchiello da spiaggia.
Io penso che non ci sia niente di più bello al mondo di essere diversi e che sarebbe straordinario poter conoscere ogni giorno un cibo, una persona, sentire una parola che non conosciamo. Mi fa paura invece il mondo sempre più uguale degli aereoporti e degli alberghi e credo che in posti simili non varrebbe neanche la pena di svegliarsi la mattina.
Essere orgogliosi dei propri sapori e dei prodotti del territorio significa comprendere che essi stessi sono il frutto di fusion e contaminazioni iniziate con l’uomo stesso e che solo chi si ciba di radici può dire di non subire una influenza. E che un territorio quanto più è contaminato tanto più esprime sapori decisi e decifrabili.
Pensate a Napoli, famosa per il caffé, la pasta, il pomodoro e la mozzarella. Nessuna di queste cose è nata qui. Anche il babà, per chi ancora non lo sapesse, è stato inventato da uno sfigato re polacco.
Dunque, di che parla questo sindaco? E perché ha tollerato allora gli etnici McDonalds’?
Ue’ Favì, magnate nu babà e pienzace.
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