The dark side of the cook a Lsdm 2019: etica e sostenibilità nella cucina moderna secondo lo psicologo

Pubblicato in: LSDM 2019
Antonio Labriola a LSDM 2019

di Amelia De Francesco

Antonio Labriola è psicologo e cuoco. E proprio la sua grande passione per la cucina lo ha portato a occuparsi dello stato di salute psico fisico dei suoi colleghi e del loro staff al lavoro nelle cucine. La situazione più ricorrente, racconta Labriola, è lo stato di ansia e forte stress che se in equilibrio e nella giusta misura possono essere costruttivi ma oltre una certa soglia danneggiano la professione e la vita privata. Secondo alcune statistiche, lo chef risulta al 9° posto nelle classifiche dei mestieri che creano maggiori disturbi di personalità, a causa dei ritmi di lavoro sostenuti e prolungati, per esempio. L’eccesso di stress si ripercuote sia sul fisico che sulla psiche e spesso porta alla dipendenza da alcol o altre sostanze, incidendo sui rapporti personali a la capacità di creare e conservare relazioni. Il rischio di “burnout” (letteralmente “bruciarsi”) è quindi alto e occorre monitorare seriamente i primi sintomi di disagio evitando che si arrivi a un punto di non ritorno.

Cosa si può dunque fare? Innanzitutto, sostiene Labriola, si devono promuovere all’interno della categoria delle campagne di sensibilizzazione sul tema e svolgere ricerche di settore; in secondo luogo, evitare rimedi “fai da te” e ammettere la gravità del problema rivolgendosi a uno specialista nel caso in cui si riscontrassero delle difficoltà sul lavoro. “Per questo motivo ho pensato con alcuni collaboratori a Mind en Place, un modo nuovo di vedere l’interazione fra la sala e la cucina e un tentativo di migliorare la comunicazione, perché tutti condividano lo stesso linguaggio e si instauri e mantenga un’armonia così necessaria in un lavoro usurante come lo è il nostro”.

Photo Credits Alessandra Farinelli


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