di Monica Bianciardi
Il Rosso Doc Terre di Pisa, quando il vitigno diventa espressione inconfondibile del territorio. Un confronto che pone l’accento sull’apporto nel profilo organolettico dei vini composti da vitigni internazionali in blend con le varietà del territorio. Un’indagine sensoriale condotta da Riccardo Margheri (Guida Vini Buoni d’Italia- Touring Club) attraverso l’assaggio di 8 vini diversi e di quanto i vitigni autoctoni riescano infine ad apportare caratteristiche di toscanità specifiche.
Storicamente già nel 1800 in Toscana si trovano il maggior numero di vitigni internazionali. Nel 1873 il Duca Salviati pianta nella tenuta di Migliarino, le prime barbatelle di Cabernet Franc e Cabernet Sauvignon, importati dai vigneti del Conte di Sambuy di Valmagra. Circa 100 anni più tardi alcune barbatelle raggiungono il podere di Marchese Incisa della Rocchetta, nel Bolgherese, nel giro di qualche decina di anni questo darà inizio all’era dei Supertuscan.
Inizialmente piantati in via sperimentale questi fanno ormai parte a pieno titolo della storicità vitivinicola pisana e toscana tanto da essere inseriti nella DOC
“Ginepraia Botte n 7” 2020 – Fattoria Uccelliera -Sangiovese 80% Petit Verdot 20% (vitigno autorizzato nei primi anni 2000 all’utilizzo nella doc Terre di Pisa )
Colore concentrato, le spezie orientali ed un sentorè fumè , il frutto è nero maturo concentrato. In bocca ha una chiave di lettura data da un gusto internazionale che conferisce larghezza e morbidezza, lo sviluppo è improntato sulle spezie con note di arachide tostata e tannici rotondi con chiusura dolce. “Chiave di Saletta “ 2019 -Villa Saletta- Sangiovese 25% Cabernet S. 25% C. Franc 25% Merlot 25% Intenso e trasparente è caratterizzato da intensi sentori di burro dati da un incisivo passaggio in legno, il varietale si esprime a fatica ed offusca i profumi primari che escono timidamente dopo un po di ossigenazione. In bocca l’entrata è avvolgente e giovanile e la componente fruttata si avvisa maggiormente, la freschezza si sente ma il sorso rimane sospeso e contratto da tannini rigidi e disidratanti. “Frasca” 2021- Fattoria Varramista Syrah e Merlot 50% e 50% Vivido rosso rubino apre con sentori speziati, frutto nero e rosso croccante, erbe aromatiche, pepe nero. In bocca reattivo spinto da acidità e freschezza, la componete fruttata dona pienezza gustativa sorreggendo il sorso reso scorrevole da tannini corretti e integrati, finale salino. Il Barbiglione – 2018 – Usignan Del Vescovo –Syrah 100% Colore compatto. Pepe verde e inchiostro, salamoia vegetale, frutto maturo nero. La bocca ha potenza e morbidezza, la freschezza in questa fase riesce a bilanciare uno sviluppo prossimo all’equilibrio, tessuto tannico spesso e chiusura sapida. L’evento organizzato e presentato da Claudia Marinelli di Darwine&Food. |
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