di Francesca Faratro
Immaginatevi di cenare affacciati su uno dei monumenti più belli del mondo: il Duomo di Amalfi, illuminato come se fosse vestito a festa, sommerso dall’atmosfera magica, quasi fatata.
No, non è una scena da film ma il sogno realizzato di Alfonso Minutolo e Salvatore Milano, l’uno in sala e l’altro in cucina. I due, dopo anni di esperienza professionale vissuti insieme hanno deciso di avviare la propria attività presso la struttura storica della famiglia Amendola.
Poco è bastato per creare un ambiente, a tratti surreale, dove mangiare a lume di candela. Con il loro Terrazza Duomo, aperto da solo qualche mese, si può godere, affacciati sulla piazza più famosa della Divina ed in compagnia della romantica scalea, di un’esperienza esclusiva.
Il cibo qui parla da solo e si presenta con qualità estrema in piatti che rispettano la tradizione con eccellenza estrema, frutto di competenza e materia che insieme si fondono e ben si sposano.
Il pesce è in vetrina, nel vero senso della parola e viene omaggiato con un crudo eseguito a regola d’arte: questa preparazione vale il viaggio e viene assemblata direttamente in sala, presso una “Row-Fish” area direttamente in sala, adibita unicamente per questo. Dietro un banco bianco, due addetti al settore, sfilettano pescato del giorno, lo ornano a perfezione e lo accompagnano con marinature e dressing da aggiungere a piacimento.
Quel che ne viene fuori è un vero e proprio mosaico che profuma di mare ma anche di agrumi ed erbe locali che permettono di saggiare le carni nella loro assoluta freschezza, evidenziandone il sapore.
Sul balcone romantico e le tavole imbandite, il pasto inizia con il benvenuto della casa, magari accompagnato da qualche bolla: c’è la focaccina con stracciata, pomodorini confit, polvere di olive nere e pesto alla rucola ma tale portata varia, in base alla stagione e alla proposta del giorno e si lascia accompagnare dalla selezione di pane con quello al lievito madre, quello cafone e con dei grissini al burro.
Il crudo ruba la scena ed inizia dai crostacei con scampi e gamberi crudi con zeste di aranci. Si prosegue in senso orario con il carpaccio di cernia marinato con anice, finocchietto e pepe rosa mentre nel cucchiaio c’è la seppiolina olio e limone e sul letto di rucola una tartare (dal sapore spaziale) di gambero con olio alla vaniglia e peperone crusco. Sempre continuando ci sono le alici marinate secondo tradizione e il carpaccio di tonno marinato agli agrumi affiancato da ancora carpacci come quello di sarago all’arancia e quello di ricciola in carpione con aceto di vino bianco. C’è anche il baccalà, portato in un piattino a parte, condito con olio e limone ed una tartare di alalunga con colatura di alici ed erba cipollina. Chiude la parata un dado di palamita affumicato accompagnato da un caesar dressing.
L’antipasto di terra è composta da una montanarina fritta, la provola in foglia di limone e delle fette di culatello, omaggiando la classica proposta all’italiana.
Signature dish, quello che lo chef si porta dietro ormai da tempo è il pacchero ripieno con burrata, in salsa di sconcigli, pomodorini e tartufo nero. Da non perdere il risotto agli agrumi, delicato e capace di lasciare un piacevole ricordo, con scampi cotti e crudi.
Ci sono poi i ravioli, tirati a mano ripieni di ricotta di capra con pomodorini datterini e basilico.
Piacevole il polpo arrostito con carciofi e spuma calda di patate mentre simpatica è la variazione di tonno, una portata che si può ordinare sia come antipasto che come secondo. Vede il pesce in diverse preparazioni: in carpaccio marinato agli agrumi, nella salsiccia al finocchietto grigliata su broccoli saltati, concludendo con la tartare con colatura di alici ed erba cipollina.
Il pre-dessert è una consistenza al limone che alterna l’acidità dell’agrume ad una marmellata di frutti di bosco con polvere di fragola disidratata mentre il dolce, da non perdere, è Terrazza Duomo Gran Dessert, capace di lasciar assaggiare quasi tutti i dessert in carta ma per gli amanti del cioccolato che vogliono scegliere una portata singola, il tronchetto al pistacchio con amarena e cioccolato bianco soddisferà il palato.
La piccola pasticceria termina il pasto con muffin al cioccolato, pasta di mandorle e cioccolato fondente reso croccante dal riso soffiato.
Carta dei vini variegata, con referenze provenienti dalle aziende più importanti del settore enologico ed una buona conoscenza che permetterà di assaggiare qualche chicca mai sorseggiata prima.
A completare l’offerta di ospitalità, Terrazza Duomo ha rimodernato le diciassette camere presenti in struttura, finemente abbellite con ceramiche di Vietri e molte delle quali affacciate sull’iconica piazza amalfitana.
Terrazza Duomo
Largo Duchi Piccolomini, 1
84011 Amalfi (SA)
Tel. 089872608
Chiuso il mercoledì
Dai un'occhiata anche a:
- San Nicola Arcella: 10 motivi (gastronomici e non solo) per visitarla
- Lecce, Cime di Rapa Street Food
- Gianmarco Cirrone, Santupietro Fish Restaurant una garanzia a Santa Maria Capua Vetere
- Lo Sciabecco, cucina cilentana di mare ad Ascea
- Gran Hotel Vesuvio a Napoli, la cucina di Emanuele Petrosino
- Dimora Tecnica a Pellezzano, l’home restaurant di gusto vicino Salerno
- Il ristorante Alain Ducasse Hotel Romeo a Napoli: recensione
- Moris Cafè a Vitulano (BN) sul Taburno Camposauro