di Ugo Marchionne
Metti un 31 Dicembre come tanti, gente che affolla le strade fino alle sette di sera, allegria, qualche fuoco d’artificio anticipato a mò di soundcheck tecnico e le famiglie che si riuniscono insieme, a tavola. E poi vai da Terrazza Calabritto, ti siedi ed è subito magia, vieni catturato dall’allegria, dall’entusiasmo e dalla grinta di una meravigliosa squadra di giovani ragazzi, con la voglia di appassionarti, vivi letteralmente una storia, raccontata con umiltà e grande carisma da due generazioni della famiglia Politelli. La serata è ovviamente particolare, ma volendo collegare l’Italia con un ideale fil rouge abbiamo Napoli e Milano a tendersi la mano nelle due location di Piazza Vittoria e Viale Monte Grappa.
Due location, due menù molto simili e un evento per festeggiare il nuovo anno all’insegna di una sapiente cucina di mare e di uno champagne da introdurre ufficialmente al pubblico: Dom Perignon Vintage 2009. L’inizio è un pronti-via semplice ma molto efficace: Insalata di Mare su Crudo di Gambero Rosso di Mazara del Vallo. Polpo scottatto alla Plancha, Calamaro cotto e intagliato con la tecnica giapponese Kakushi Bocho, anelli di Calamaro lessi e conditi con extravergine, fior di sale e scorza di limone e crudo di Gambero. Eseguite benissimo le singole cotture. Un piatto iconico della tradizione partenopea delle feste e non solo al quale viene donata una nuova dignità esaltandone le singole componenti.
Ovviamente essendo Capodanno immancabili sono le Ostriche della Bretagna. Giustamente iodate e freschissime. La semplicità del mare.
Confortanti i due primi. Sia il Risotto allo Champagne con caviale e tartufi di mare che lo spaghetto di Gragnano con Catalana di Astice Blu. Caldi, rassicuranti e ben fatti. Ben mantecato e fragrante il risotto così come divertente il gioco sull’Astice, scottato, e servito con una duxelle delle sue verdure, peraltro presenti nella ricetta della Catalana. Straniamento e isolamento tecnico. Le singole componenti vengono trattate a parte e poi assemblate. Non è scontato che funzioni, anzi, ma quì il risultato arriva e colpisce. Ritorna quella cucina anni 80 che se fatta bene è più P.O.P. della molecolare. La si conosce e la si comprende.
Principe della serata la Vintage 2009 di Dom Perignon. L’ultimo tesoro dell’abbazia di Hautvillers è fresco e preciso. La bollicina è leggera e dinamica. E’ ancora acerbo e si sente, ma a detta di tutti diventerà un grandissimo champagne, un must per gli anni a venire. Ennesimo colpo a sorpresa della visione mentale di Richard Geoffroy.
Piccoli dettagli in crescita. La cura negli abbinamenti sui secondi di mare. Il servizio del pane, eccellente e l’aperitivo caldo in ingresso. Tante piccole cose che alzano quotidianamente l’asticella. Ciò che sorprende in una serata in cui tanto può deviare è il grado di cottura delle portate. Superiore a quella di tante stelle che brillano a temperatura ambiente.
Sfiziosa la cassata infornata. La Sicilia che incontra Napoli. Esterno di una Sfogliatella Frolla, interno di una Cassata. Godibilissimo.
Con il sempreverde Enzo Politelli impegnato a Milano domina la sala a Napoli oltre a Maurizio Politelli, il papà di Enzo, Bruno Politelli, memoria storica della ristorazione in città e uomo dai mille racconti, vissuti in ogni parte del mondo.
Un Capodanno all’insegna di una consolidata cifra gastronomica e di un grandissimo champagne in uno dei locali della felicità di Napoli. Terrazza Calabritto rimane una certezza che Enzo Politelli sta affermando anche all’ombra della Madonnina. Una cucina di mare finalmente moderna che rassicura palati variegati. Una bella storia da raccontare per cominciare col botto questo 2018.
Terrazza Calabritto
Piazza Vittoria 1/B
80100 Napoli
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