TERRAZZA BOSQUET SORRENTO
ristorante dell’Hotel Excelsior Vittoria
Piazza Torquato Tasso
Tel. 39 081 877 7836
Aperto tutte le sere da Pasqua a dicembre
www.terrazzabosquet.it
Con i suoi giardini spettacolari e l’orto gestiti da almeno due secoli dalla famiglia Fiorentino arrivata alla sesta generazione, l’Hotel Vittoria è una città nella città. Un mondo incantato e profumato in cui è possibile passare giornate intere fra spa, piscina, terrazze. Una sorta di Quisisana sorrentino, insomma.
Era un bel po’ che non ci tornavamo, l’ultima volta con Luigi Tramontano di cui Antonino Montefusco era sous chef dopo una lunga militanza fra bistellati e stellati esteri e italiani.
La direzione che spesso prende la cucina d’albergo in Italia è quella di essere un po’ avulsa dal contesto, almeno nei gourmet, per cui spesso è difficile collegare i piatti ai luoghi dove sono inseriti. Ecco, questo primo errore viene decisamente evitato dalla cucina di Antonino Montefusco, uno stile che a noi è piaciuto molto per freschezza di idee, divertimento nel servizio un po’ in stile Eleven Madison Park ai bei tempi di Will Guidara. Ma soprattutto per l’adesione ai principi della Dieta Mediterranea in cui il vegetale gioco un ruolo fondamentale.
Cosa si mangia a Terrazza Bosquet: menu di Antonino Montefusco
Due colpi hanno segnato la serata in modo irrevocabilmente positivo. Il piatto della triglia con la salsa “in tortiera”, con una incredibile capacità di estrarre sapore da questo pesce gastronomico che rivela conoscenza tecnica e progetto nel piatto. E la parmigiana di melanzane “da mia mamma a me”, non solo per il sapore in cui ogni campano si ritrova tranquillamente arricchito da un gioco di consistenze molto ben articolato, ma l’idea stessa di proporre una parmigiana in doppio servizio – al posto del solito piccione – è assolutamente moderna perchè riporta il vegetale al centro così come lo ha sempre considerato la cultura gastronomica da cui prende le mosse la Dieta Mediterranea. A tal proposito, segnaliamo anche un menu vegetariano non punitivo e ricco di spunti.
Stesso rituale con lo chef in sala per il dessert, molto buono, realizzato con i limone massese di Sorrento.
Non mancano, per noi altro bonus, i piatti di pasta. Noi abbiamo provato quello con le patate, bella cineseria impreziosita dal caviale.
A questa cucina allegra, per certi versi scanzonata, ricca di riferimenti ai prodotti e alle tradizioni del territorio dobbiamo aggiungere una cantina molto ben gestita dal bravo Natale Sicignano, ricca di curiosità e di approfondimenti, con la Campania e la Francia in grande spolvero, la terrazza bellissima, un servizio attento e non opprimente. Direi un servizio appassionato che è quanto di più bello vedere di questi tempi con il “Noi”, inteso dipendenti e proprietà, sempre pronunciato con orgoglio.
CONCLUSIONI
Nel panorama sorrentino non manca la scelta, ma una serata qui dovete assolutamente concedeverla: dovrete solo adeguarvi ad un menu degustazione unico per tutto il tavolo, ma la possibilità di aggiungere o togliere piatti rende tutto più facile. Si parte da 120 euro sino ai 155 dei menu più impegnativi, con una proposta di formaggi a dieci euro e una abbinamento, che consigliamo, di 80 euro. Insomma, alla fine dovete mettere in conto circa 250 euro a testa per una esperienza assolutamente interessante.
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