di Lorenzo Allori
Il nove e il dieci novembre è tornata a Parma la Tenzone del Panettone con la sua ottava edizione, durante la quale, come mai prima, si sono sfidati più di cinquanta professionisti dell’arte del panettone, tra pasticceri, pastry chef, fornai per un totale di centodieci pezzi unici.
La disfida nasce nel 2011 tra un gruppo di amici, l’ingegnere Massimo Gelati, presidente del Gruppo Gelati (societa’ di consulenza leader nazionale nei servizi per l’industria agroalimentare e la ristorazione e pasticceria) e Vittorio Brandonisio con solo cinque panettoni. Negli anni la scommessa cresce e si trasferisce nel Circolo Castellazzo di Parma, che però riesce a ospitare solo pochi soci e, dati i limitati spazi, anche pochi professionisti.
Quest’anno- vista la grande importanza assunta a livello nazionale e grazie al patrocinio del Comune in occasione dell’imminente nomina di Parma a capitale della cultura per il 2020- la manifestazione si è spostata presso la Camera di Commercio di Parma e ha aperto le porte a tutti gli appassionati.
L’obiettivo era triplice, non solo coinvolgere gratuitamente le persone facendo conoscere il vero prodotto artigianale, ma anche promuovere la candidatura dell’arte del panettone presso l’UNESCO (forte di una città già come Parma già nominata dall’ente “Città creativa della gastronomia”) e fare beneficenza con una libera offerta all’AMIC, che sostiene i diritti al lavoro delle persone con disabilità.
In gara tre tipologie di panettoni in questa edizione, i tradizionali realizzati secondo disciplinare, gli innovativi e la novità di quest’anno, il panettone tematico al caffè; oltre a queste categorie è stato pensato un premio anche per il miglior packaging.
Tutti i partecipanti hanno attraversato nelle due giornate il severo giudizio di due differenti giurie: quella tecnica forma da esperti e professionisti del settore, capitanate da Andrea Tortora (vincitore della VII edizione), Marco Antoniazzi, Roberto Carcangiu (presidente Associazione professionale cuochi italiani); presidente Matteo Berti – Direttore didattico di Alma – La Scuola Internazionale di Cucina Italiana e Valter Tagliazucchi; quella di qualità formata da giornalisti e gastronomi. Spazio anche al parere del pubblico con un giudizio a parte, popolare, infatti ogni avventore munito di apposita scheda poteva esprimere la propria preferenza.
Oltre ai panettoni in gara, la manifestazione ospitava anche stand dove acquistare le altre dolcezze dei pasticceri ospiti e alcunni prodotti del territorio come il prosciutto crudo di Simonini, Aceto Balsamico di Modena “Opera” by Massimo Gelati e il Parmigiano Reggiano Montanari. Una menzione a parte per lo spazio dedicato al progetto del Microbiscottificio “Frolla”, un’azienda che fornisce a persone svantaggiate un percorso di inserimento nel mondo del lavoro, finalizzato all’integrazione e pienamente retribuito.
La giornata di domenica ha visto incoronati i vincitori, per il panettone tradizionale Andrea Zino (Canepa 1862); per il panettone al caffè Stefano Castagnoli (Panificio Castagnoli Più); per il panettone innovativo Angelo Maria Tramontano (Gran Caffè Napoli); per il packaging Vanna Scattolini (Madamadorè).
I finalisti
Panettone tradizionale:
Massimo e Mario Adami – Giovanni Albieri – Andrea Barile – Alberto Boni – Luigi Conte – Antonello Di Maria - Stefano Gatti – Giuseppe Lo Pilo – Alessandro Marigliano – Annibale Memmolo – Matteo Pellizer – Roberto Rigacci – Vanna Scattolini – Attilio Servi - Yahey Suzuki (Tokyo) – Andrea Zino
Panettone innovativo:
Alessandro Battistini – Guglielmo Cavezza – Gabriele Ciacci – Francesco Di Rosa – Lucia Fallena – Elena Gaddoni – Samuel Gonzales Orlando Guzman – Silvio Bessone – Germano Labbate – Alessandro Luccero – Gabriella Oliviero – Maria Pastore – Vincenzo Faiella – Giulia Paronuzzi – Cristiano Quagliotti – Angelo Mattia Tramontano
Panettone panettone al caffè:
Stefano Castagnoli – Alessandro Masia – Giancarlo Sensini – Riccardo Primiani –
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